classicistranieri.com - The Project Gutenberg EBook of Acquazzoni in montagna, by Giuseppe Giacosa This eBook is for the use of anyone anywhere at no cost and with almost no restrictions whatsoever. You may copy it, give it away or re-use it under the terms of the Project Gutenberg License included with this eBook or online at www.gutenberg.org Title: Acquazzoni in montagna Commedia in due atti Author: Giuseppe Giacosa Release Date: May 5, 2010 [EBook #32264] Language: Italian *** START OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK ACQUAZZONI IN MONTAGNA *** Produced by Carla, Carlo Traverso, Barbara Magni and the Online Distributed Proofreading Team at http://www.pgdp.net (This file was produced from images generously made available by The Internet Archive) TEATRO IN PROSA DI GIUSEPPE GIACOSA Vol. I. DEL MEDESIMO AUTORE Teatro in Versi: _Una Partita a Scacchi--Il Trionfo d'Amore._ Un vol. in-18º (Nuova edizione), 1890, L. 2 -- _Il Fratello d'Armi._ Dramma in 4 atti. Un volume in-18º (Seconda edizione), 1890, 2 -- _Il Conte Rosso._ Dramma storico in 3 atti con prologo. 3ª ediz. Un vol. in-18º con illustr. a capo d'ogni atto, 1881, 4 -- _Il Marito amante della Moglie._ Commedia in 3 atti. Un vol. in-18º con illustr. a capo d'ogni atto (2ª ed.), 1879, 4 -- _Luisa._ Dramma in 3 atti.--_Sorprese notturne._ Commedia in un atto. Un vol. in-18º con ill. a capo d'atto, 1881, 3 -- _La tardi ravveduta.--La Sirena.--Intermezzi e Scene._ Un volume in-18º, 1888, 4 -- Teatro in Prosa: Vol. I.--_Acquazzoni in montagna._ Commedia in due atti--_Non dir quattro se non l'hai nel sacco._ Commedia in un atto.--_Storia vecchia._ Commedia in due atti (seconda ediz.). Un volume in-18º, 1890, L. 2 -- » II.--_Resa a discrezione._ Commedia in quattro atti.--_La zampa del gatto._ Commedia in un atto. Un vol. in-18º, 1888, » 3 -- » III.--_Tristi amori._ Commedia in tre atti, 1891, » 2 -- _Novelle e Paesi Valdostani._ Un vol. in-12º, 1886, » 4 -- _Il Filo._ Scena filosofico-morale per Marionette (2ª ediz., con illustrazioni di EDOARDO CALANDRA). Un vol. in-12º impresso sopra carta di filo a mano, » 1 -- _Fiori e Frutta._ Discorso letto in occasione del 2º Congresso degli Orticoltori e Floricoltori italiani. In-12º, » 1 -- In preparazione: _I Castelli della Valle d'Aosta e del Canavese._ Un elegante vol. con disegni e fototipie. TEATRO IN PROSA DI GIUSEPPE GIACOSA ACQUAZZONI IN MONTAGNA _Commedia in due atti_ NON DIR QUATTRO SE NON L'HAI NEL SACCO _Commedia in un atto_ STORIA VECCHIA _Commedia in due atti_ TORINO F. CASANOVA, _Libraio-Editore_ Via Accademia delle Scienze (piazza Carignano) 1890 _Per guarentire la_ proprietà artistica _e la_ proprietà letteraria, _l'Autore e l'Editore hanno depositato copie di questo libro alla R. Prefettura di Torino, e si sono uniformati a tutte le disposizioni della Legge vigente._ Torino--Tipografia VINCENZO BONA. ACQUAZZONI IN MONTAGNA COMMEDIA IN DUE ATTI IN PROSA A VITTORIO BERSEZIO Rappresentata la prima volta in Roma al Teatro Valle dalla drammatica compagnia CIOTTI-MARINI, la sera del 20 febbraio 1876. PERSONAGGI BALDASSARRE. GASPARE GARBINI. Il dottore ORAZIO. HERMANN STEIGER, guida. CARLETTO, cameriere. EMILIA, moglie di Baldassarre. LIVIA, giovine vedova. _Hôtel du Mont-Rose a Gressoney_ ATTO PRIMO Sala comune all'Albergo SCENA I. GARBINI, CARLETTO poi BALDASSARRE. GARBINI È possibile trovare una buona guida? CARLETTO All'_Hôtel du Mont-Rose_ a Gressoney sempre: ce ne abbiamo oggi appunto una famosa. GARBINI Bravo. CARLETTO Uno svizzero patentato... Lo faccio salire? GARBINI Fallo salire. (_Carletto esce, entra Baldassarre_). BALDASSARRE Garbini! GARBINI Baldassarre! (_A parte_) Oh mio Dio! BALDASSARRE Tu sei qui? GARBINI Arrivo. BALDASSARRE Chi ne capisce nulla? Ci troviamo a Pegli, prometti a mia moglie di rimanerci un mese... GARBINI E poi mi seccavo. BALDASSARRE L'Emilia era in collera con te!... GARBINI (_a parte_) Me lo dice lui! (_Forte_) Sono andato a Baden. BALDASSARRE Qualche donnetta...? GARBINI Per carità! Le fuggo anzi le donne! BALDASSARRE Fai male. GARBINI Oh! pigliano fuoco troppo presto. Non si può dir loro una mezza parola che non attecchisca. BALDASSARRE È vero. GARBINI Figurati che a Pegli... io facevo per ridere... BALDASSARRE Volevo dire... e hai trovato...? GARBINI Un vulcano. BALDASSARRE Chi era? GARBINI (_da sè_) Che diamine gli dicevo adesso! (_Forte_) E l'Emilia è con te? BALDASSARRE Pur troppo! Vado ad avvertirla. GARBINI No, lascia. BALDASSARRE Ora rimani con noi? GARBINI Riparto domattina. BALDASSARRE Per dove? GARBINI Pel Monte Rosa. BALDASSARRE Non ci siamo? GARBINI All'albergo. Io vado sul vero. BALDASSARRE Sul vero Monte Rosa? GARBINI Già. BALDASSARRE Sul vero Monte Rosa? GARBINI Sì. BALDASSARRE Tu? una mezza botte? GARBINI La botte è piena di vino buono. BALDASSARRE Lo spanderai per istrada. Mia moglie non ti lascierà partire. GARBINI Ragione di più... cioè... Sono irremovibile: aspetto la guida. BALDASSARRE Ma ci sono i ghiacciai. GARBINI Bravo. Io fuggo i vulcani. BALDASSARRE Che idea. GARBINI Ecco la guida. SCENA II. STEIGER e detti. GARBINI Voi siete la guida? (_Steiger gli porge un libretto_). GARBINI Che cos'è? STEIGER Il mio libretto. Hermann Steiger guida di Zermatt. GARBINI (_a Baldassarre_) Scusa, veh! BALDASSARRE Fai, fai. GARBINI Vorrei fare un'ascensione. STEIGER Si può fare. GARBINI Al Monte Rosa. STEIGER Si può fare. GARBINI Domani. STEIGER Da Zermatt sarebbe più corta. GARBINI Ma siccome non ci siamo a Zermatt... quante ore di cammino? STEIGER Eh! secondo le gambe. Da Gressoney al Lyskamm dodici ore, otto dal Lyskamm al Riffel, e dodici dal Riffel alla punta. GARBINI Vale a dire in tutto? STEIGER Trentadue ore. In montagna si fanno in un giorno. GARBINI Ah! (_a Baldassarre_) Trentadue ore di cammino!... E pericolo?... (_a Steiger_). STEIGER No. Dipende dalla montagna. GARBINI Ah dipende...? STEIGER Se la montagna è buona, con molta prudenza, una buona corda, un bel tempo, non patir vertigini, uno stomaco di ferro, dei polmoni d'acciaio, ci si va benissimo. GARBINI E se la montagna è cattiva? STEIGER Bisogna vederla. GARBINI Voi l'avete già fatta l'ascensione al Monte Rosa? (_Steiger gli porge il libretto_). GARBINI Che cosa è? STEIGER Il mio libretto. Hermann Steiger, guida di Zermatt. Era io che accompagnavo sir Braddon quando è caduto. GARBINI Caduto? STEIGER In un crepaccio. BALDASSARRE Garbini... (_ride_). GARBINI E si è fatto molto male? STEIGER Male no. Abbiamo parlato, lui dal fondo ed io di su. GARBINI Ah! ah! STEIGER Ma non c'è stato più verso di cavarlo. GARBINI Eh? (_Baldassarre ride_). GARBINI Ride! E fu nel salire al Monte Rosa che...? STEIGER Sì signore. Le farò vedere il luogo preciso. GARBINI Ci passeremo? STEIGER Sicuro; traverseremo lo stesso crepaccio. GARBINI Traverseremo lo stesso crepaccio?--(_a Baldassarre_) Traverseremo lo stesso crepaccio.--E in che modo lo traverseremo? STEIGER Secondo. Se è coperto, a piedi. GARBINI Così? STEIGER Sulla neve. GARBINI E sotto la neve?... STEIGER Bella roba! GARBINI E se non è coperto? STEIGER Se si potrà saltarlo lo salteremo. BALDASSARRE Acrobata! STEIGER Io per il primo, e poi aiuterò lei colla corda. BALDASSARRE Quanto darei per vederti. GARBINI E se non si potrà saltarlo? STEIGER Lo si gira. O in un modo o in un altro bisogna passarlo. GARBINI Meno male. Mi rincrescerebbe rinunziarci. Quanto sono profondi i crepacci? STEIGER Cinquanta, cento, duecento metri. (_Baldassarre ride_). GARBINI Ride! Che ci trovi da ridere? BALDASSARRE Nulla, nulla, tira innanzi. GARBINI Se credi che mi spaventi quello che racconta! STEIGER Il signore non ha paura della montagna. GARBINI Non ho paura, lo si vede. Dunque siamo intesi, domattina. STEIGER Alle due dopo mezzanotte. GARBINI Così presto? STEIGER Per arrivare al ghiacciaio prima che il sole ammollisca la neve. GARBINI E quanto al prezzo? (_Steiger porge il libretto_). GARBINI Sì, lo so. Hermann Steiger, guida di Zermatt, e poi...? STEIGER Cento lire in oro. Tariffa. GARBINI Caro! STEIGER Ne va della vita. GARBINI Siamo intesi. A domattina. STEIGER Sissignore. (_S'avvia_). GARBINI Steiger?... Sir Braddon, è vero, quell'inglese?... STEIGER Sissignore. GARBINI E... è morto? STEIGER Pare. Di là non è uscito. GARBINI Potete andare. STEIGER A domani. GARBINI A domani. (_Steiger esce_). SCENA III. GARBINI e BALDASSARRE. GARBINI Ecco come sono fatto io; mi piglio di questa sorta di spassi. BALDASSARRE Gaspare, se hai sofferto qualche gran dispiacere puoi confidarmelo, siamo amici vecchi e la parentela che ti unisce a mia moglie raddoppia i diritti dell'amicizia. Forse è la provvidenza che mi ha messo sul tuo cammino. GARBINI Adesso rido io. BALDASSARRE Non farmi il cinico. Uno non si abbandona ad una estremità simile a quella che stai meditando senza una seria ragione. GARBINI Quanto all'estremità non ci ho nulla a ridire, ma la ragione c'è. BALDASSARRE Sentiamo. GARBINI M'annoio. BALDASSARRE Sei stanco d'essere al mondo? GARBINI No, anzi.--Di tutte le cose che ci compensano della morte, trovo che la vita è la migliore. Sono stanco di prevedere sempre quello che farò. BALDASSARRE Non è una ragione per rompersi il collo, la cosa più prevedibile di tutte. GARBINI Mi faresti la grazia di trovare delle immagini più sorridenti? BALDASSARRE Fai a modo mio. Ci sono passato ancor io per quello stadio, ed ho trovato lo specifico. Segui il mio esempio. GARBINI Prender moglie? BALDASSARRE No. Meglio il Monte Rosa. GARBINI Eppure capisco che finirò lì. BALDASSARRE Per carità! GARBINI Oh Dio, ci sono delle mogli che non vogliono bene al marito... Sono casi rari. BALDASSARRE E ce ne sono di quelle che gliene vogliono troppo! GARBINI Più rari ancora. BALDASSARRE (_vanitoso_) Non è vero! Non è vero! GARBINI Che aria volpina. BALDASSARRE Te lo confido perchè mi sei amico, perchè vai via, e per indicare un rimedio al tuo male. Io tradisco mia moglie. GARBINI Anche tu? BALDASSARRE La tradisco indegnamente. Faccio male, lo so; ma non ne potevo più. Ero come te, mi seccavo... Quella poveretta non sa farsi valere. È bella, è buona, non m'infastidisce col troppo zelo, non mi tiene legato, ne soffre, capisco che ne soffre, ne soffre in secreto... GARBINI (_a parte_) E gli è che lo crede! BALDASSARRE Tutte buone ragioni, ma mi seccavo. Ho cominciato ad ingannarla, e sono l'uomo più felice del mondo. Imita il mio esempio! GARBINI Non posso tradire una moglie che non ho. BALDASSARRE Ti dico una cosa nera per un marito: tradisci la donna degli altri! GARBINI E non temi che alle volte tua moglie... BALDASSARRE Che! GARBINI Per darti una distrazione... BALDASSARRE Che!... GARBINI (_ride fra sè, poi forte_) O se venisse a scoprire?... BALDASSARRE Sono due sole le vie che conducono allo scoprimento di questi secreti: le confidenze e le lettere. Ora, io di confidenze non ne faccio a nessuno. GARBINI Bravo! BALDASSARRE E di lettere... (_ne trae una di tasca_) Guarda, scritta in rotondo e senza firma. GARBINI E come farà a capire...? BALDASSARRE Glie la do in persona. GARBINI È qui? BALDASSARRE Già. GARBINI Maritata? BALDASSARRE Vedova, ma c'è quasi un marito. GARBINI Qui anche lui? BALDASSARRE Già, il dottore Orazio. GARBINI La signora Livia? BALDASSARRE Sst! GARBINI Baldassarre! BALDASSARRE Gaspare! GARBINI Ti restituisco il consiglio. Vieni con me al Monte Rosa; sei matto, è innamorata di Orazio, ti riderà alle spalle, e alla tua età... BALDASSARRE Eh! eh! eh! GARBINI Ma insomma, a che punto sei? BALDASSARRE Certe cose non si dicono. GARBINI Tanto inoltrato? E Orazio non dice nulla, geloso com'è? BALDASSARRE Non vede nulla. GARBINI Non ha mai sospettato dei vostri convegni? BALDASSARRE Convegni... convegni proprio non ce n'è stati. GARBINI Ah! BALDASSARRE Non ce n'è ancora stati. GARBINI Corrispondenza...? BALDASSARRE Questa è la prima. Non farmi dire. GARBINI Dichiarazioni reciproche di... BALDASSARRE C'è bisogno della parola? GARBINI Occhiate?... Occhiate?! E hai dei rimorsi? Ma, Baldassarre, ma vieni qui... delle occhiate? Ma ti pare? A' tuoi tempi non so, ma adesso le occhiate le danno per nulla le donne... per nulla. BALDASSARRE Vedremo domani. GARBINI Domani? BALDASSARRE Domani parte. Quel dottore gliene deve aver dette tante!... Oggi le consegnerò la mia lettera... No, no... non ti darei retta; tu non sai come stanno le cose. Le consegno la lettera... GARBINI Nella quale...? BALDASSARRE Le chieggo un appuntamento. GARBINI Guarda, quasi m'indurresti a rimanere. BALDASSARRE Fallo. Occupati di mia moglie che non s'avveda di nulla. GARBINI No; lasciami partire, credilo. Non sai che servizio ti rendo coll'andarmene. BALDASSARRE Che servizio? GARBINI Ti risparmio forse... una scioccheria. BALDASSARRE Scettico! GARBINI Le signore...! BALDASSARRE Qui, dietro di me, che non ti vedano. Voglio far loro una sorpresa. GARBINI Giovinotto! (_Rimane nascosto dietro Baldassarre_). SCENA IV. EMILIA, LIVIA e detti. BALDASSARRE Ben tornata. LIVIA (_a Baldassarre_) Sì, sì, l'aggiusteremo. EMILIA (_si getta a sedere_) Ah! sono stanca. LIVIA (_che non vide Garbini_) Non ha veduto il dottore? GARBINI (_piano a Baldassarre_) Ahi! BALDASSARRE Nossignora. EMILIA Povera signora Livia! LIVIA E lei ci lascia andar sole a passeggio?! Non è galante!... Perchè non è venuto con noi? BALDASSARRE (_piano a Garbini_) C'è sempre mia moglie, mi secca. LIVIA Dunque?... BALDASSARRE Ecco... le dirò... LIVIA Ma che fa laggiù? Perchè non... (_Si volta_) Oh! Garbini! EMILIA (_scattando in piedi_) Chè! LIVIA (_che se n'avvede_) Ah! ah! GARBINI Come sta la signora Livia? LIVIA Quando è arrivato? GARBINI Or ora. (_Ad Emilia_) E la mia bella cugina? BALDASSARRE (_ad Emilia_) Glie l'ho detto, sai, che eri in collera con lui. EMILIA Allora è inutile ch'io lo ripeta. GARBINI Sono perdonato? EMILIA Vi faccio la grazia. GARBINI (_da sè_) Com'è indulgente! LIVIA E si può conoscere il delitto di Garbini? BALDASSARRE Oh! in due parole: mia moglie è infatuata di suo cugino. EMILIA (_piano a Garbini_) Ero sicura che sareste venuto. GARBINI (_da sè_). Ahi! LIVIA E di dove viene ora? GARBINI Da Baden. LIVIA Ah!... c'è rimasto un po' di tempo? BALDASSARRE Le dicevo appunto che mia moglie... GARBINI Ci sono rimasto otto ore. LIVIA Ha giuocato? GARBINI Sì. LIVIA Ha guadagnato? GARBINI Sì, il primo treno celere che ne ripartiva. LIVIA Che furia! BALDASSARRE È quello che dicevo io... e mia moglie era in collera... LIVIA Mi sbarazzi dello scialle... BALDASSARRE (_con gran premura_) Oh! GARBINI (_piano a Baldassarre_) Non ti lascia dire. BALDASSARRE (_piano a Garbini_) Perchè le parlo di mia moglie. EMILIA E come mai siete capitato a Gressoney? GARBINI Dirò... EMILIA Non vi pensavate di trovarci? (_Piano_) Dite di no. GARBINI No, davvero. LIVIA Vedrà che bel soggiorno. BALDASSARRE È vero. Io qui divento un altro. EMILIA Sì, molto pastorale. C'è tutto quello che non occorre. BALDASSARRE L'uomo non vive di solo pane. LIVIA È poeta! GARBINI Dacchè è diventato un altro. EMILIA Già. A mio gusto, bisogna averci delle serie ragioni per rimanere qui un pezzo. LIVIA Un luogo è bello secondo le persone che ci si trovano. EMILIA Andate fuori, bisogna impellicciarvi fin qui. C'è sole, brucia... e via lo scialle... Svoltate, una brezza che vi gela il sangue. È un sereno incantevole... non passano dieci minuti che diluvia. Uscite coll'ombrello, si leva un vento... BALDASSARRE Che porta via le nuvole... EMILIA E l'ombrello. L'erba dei prati è un formicaio: sui tronchi rovesciati non ci potete sedere per la colla che gemono; i sassi sono coperti di muschi pungenti; in tutta Italia, di tutte le serpi ce n'è una sola velenosa, la vipera; ebbene, qui non c'è che quella, e ce n'è un subisso. L'acqua che bevete vi rompe i denti dal freddo. Gli uomini all'albergo stanchi, laceri, orribili tutti. BALDASSARRE Grazie. EMILIA Non dico per te. GARBINI Dice per me? EMILIA No, ma è un fatto. Domandatene la signora Livia. Questi alpinisti! Arrivano qui calzati in un modo! e vestiti! Fanno tremare la casa! e _pon_ si piantano sul bastone... guardate in terra, c'è tutto bucherato; sono le punte delle loro mazze. Arrivano inzaccherati, luridi, colano acqua e sudore, sanno di pipa, hanno un grosso cappello a piume e fiori secchi, e la faccia poi, la faccia fa ribrezzo! Le labbra grosse, violacee, rotte; gli occhi che non sanno più guardare; il naso gonfio; la pelle, dove rimane, arsa, nera rossa, gialla, screpolata; le mani inerti. Si buttano sul sofà, parlano forte, ridono più forte, fumano più forte, bevono più forte e poi a letto; e il mattino alle due, _ton, ton_; la casa è di legno... un baccano! Vi svegliate di sussulto... che cos'è? Rovina il tetto?... Sono quei signori che partono.--C'è da ammalarsi, c'è da ammalarsi! BALDASSARRE (_piano a Garbini_) Come si sente la donna che soffre! GARBINI Arrivano sfigurati a quel modo? LIVIA Già, il ghiacciaio... GARBINI Ah il ghiacciaio riduce...? BALDASSARRE Tu che volevi... EMILIA Ah! il mio buon mare! LIVIA E malgrado ciò mi rincresce partire. BALDASSARRE Brava! ecco... il mare! Non ho mai capito che ci sia nel mare. GARBINI Dell'acqua! EMILIA Signora Livia, con permesso, vado a rifare un po' di toletta. LIVIA Faccia. EMILIA (_piano a Garbini_) Avete fatto bene a partire da Pegli. GARBINI Ah! EMILIA (_c. s._) Ci osservavano. Come avete saputo che ero qui? GARBINI Ecco, se devo dire... EMILIA (_c. s._) L'avete letto sul giornale dei viaggiatori? GARBINI Brava! appunto. EMILIA Persecutore! Con permesso... (_Via_). GARBINI (_da sè_) Fortuna che domani me ne vado. SCENA V. LIVIA, BALDASSARRE e GARBINI. GARBINI Mi ha detto Baldassarre che è qui anche il dottore Orazio. LIVIA Sì, signore. GARBINI Non lo si vede. LIVIA Oh il dottore! Lei lo conosce... un misantropo... erborizza! BALDASSARRE (_piano a Garbini_) Lasciaci soli. LIVIA E lei rimane? GARBINI Domattina parto pel Monte Rosa. LIVIA Ah! non lo spaventa la descrizione di sua cugina? GARBINI Non ci tengo alla mia bellezza. LIVIA Che fa là, signor Baldassarre? Qui, segga un momento: vorrebbe già correr dietro a sua moglie? BALDASSARRE Oh anzi, le giuro che... (_piano a Garbini_) Vattene. LIVIA Ecco un marito modello! BALDASSARRE Oh! signora Livia, che ironia! (_da sè_) Non se ne va... Se perdo quest'occasione... (_forte_) Che numero hai? GARBINI Che numero ho!?... BALDASSARRE Che numero... la camera? GARBINI Ah!... numero sette. Di qui?... BALDASSARRE Sì, di là, credo. GARBINI Allora... BALDASSARRE (_da sè_) Finalmente! LIVIA (_a Garbini_) Ma ritorna qui dal Monte Rosa? GARBINI Nossignora, scenderò in Isvizzera. LIVIA Una grande ascensione. GARBINI Per cominciare... BALDASSARRE Auff!! LIVIA E a lei non è venuta l'idea di accompagnarlo? BALDASSARRE Io... io... sto tanto bene qui. LIVIA Lei... fanatico della montagna. BALDASSARRE Dirò... sicuramente... la... (_Garbini si è allontanato_). LIVIA Ha già trovato la guida? BALDASSARRE Io?... LIVIA No, Garbini. GARBINI Sissignora. (_esce_). LIVIA Non esser uomo! BALDASSARRE Sta tanto bene... donna! LIVIA Le pare? BALDASSARRE Io non esito a dirglielo; gran parte della passione che m'ispira questo paese non è che... glielo assicuro; questi pochi giorni passati qui lascieranno nel mio cuore un ricordo dolcissimo e... Dio nol voglia, delle conseguenze funeste! LIVIA Conseguenze funeste? BALDASSARRE Pur troppo! GARBINI (_ritornando_) Manca la chiave. BALDASSARRE (_si volta arrabbiato_) Eh?... va... LIVIA Che dice? GARBINI C'è chiuso a chiave in camera mia: mi sa dire dove le tengono? LIVIA Le tiene tutte Carletto. BALDASSARRE Che è dabbasso. (_da sè_) Seccatore. LIVIA Lo chiami di qui e verrà subito. BALDASSARRE Sì, è sordo come una campana. LIVIA Non è vero. BALDASSARRE Oh altro! LIVIA Eccolo qui. BALDASSARRE Ah meno male! SCENA VI. CARLETTO e detti. GARBINI Vorrei entrare in camera mia. CARLETTO Numero sette? Non si può. BALDASSARRE Come non si può? Un forestiere non può entrare in camera quando gli piace? CARLETTO C'è tutto sossopra; andavo giusto... GARBINI Aspetterò, ma presto... BALDASSARRE Che servizio! che razza di servizio! Ne scriverò al Bollettino del Club alpino. CARLETTO Ma scusi... BALDASSARRE Meno chiacchere... che insolenza! (_a Garbini_) Se vuoi intanto nella mia camera... CARLETTO Oh! faccio in un minuto. (_esce_). BALDASSARRE (_da sè_) Lo fa apposta. LIVIA Signor Baldassarre? BALDASSARRE Mi comandi. LIVIA Mi porga quel ricamo. BALDASSARRE Subito. GARBINI (_guardandolo affrettarsi_) Imbecille. LIVIA Ed ora continui. BALDASSARRE Che? LIVIA A dirmi le belle cose di poco fa. Stia a sentire, Garbini. BALDASSARRE (_da sè_) E va bene: a momenti arriva il dottore... (_per subita idea_) Ah! (_chiamando_) Carletto!--Scusi, signora Livia... Carletto!... (_a Garbini_) Mi fai la grazia, due minuti qui fuori? (_c. s._) Carletto!... ma guarda se viene... e non è sordo? GARBINI (_a Livia_) Lei lo ha fatto impazzire. LIVIA Se n'è già avveduto? GARBINI Me lo ha confidato lui. LIVIA Lo guarirò, stia tranquillo. (_entra Carletto_). SCENA VII. CARLETTO e detti. BALDASSARRE Finalmente! CARLETTO Mi comanda? BALDASSARRE (_a Livia_) Perdoni... (_a Carletto piano_) Sei buono di fare una cosa per bene? CARLETTO Mi proverò. BALDASSARRE Il signor Garbini ed io usciremo; appena siamo fuori tu consegni questa lettera alla signora Livia. CARLETTO Perchè non glie la dà lei? BALDASSARRE È uno scherzo... e le dici bene che sono io che te l'ho data... Il signor Baldassarre... hai capito? CARLETTO Sì, signore. BALDASSARRE (_dandogli danaro_) Tieni, appena siamo fuori. (_a Garbini_) Un momento, ho dimenticato di dirti... (_a Livia_) Torniamo subito. (_via a braccetto con Garbini_). SCENA VIII. LIVIA e CARLETTO. LIVIA (_da sè_) E Orazio non torna! (_Carletto le porge la lettera_). LIVIA Che cos'è? CARLETTO Me l'ha data il signor Baldassarre che gliela consegni. LIVIA Ah! bene. (_Carletto via_). La sua brava dichiarazione. La leggo, o no? Oh la leggo. (_l'apre_). Senza intestazione! Mi aspettavo di più. Un «Adorata donna!» o un «Signora!» o almeno un «Livia!» col punto ammirativo, ci stava tanto bene. (_legge_). «A pochi passi dall'albergo, di là del ponte, dove il torrentello che scende di Valdobbia precipita in cascata, c'è' un luogo recondito, misterioso, che al raggio della luna diventa quanto di più incantevole sia uscito dalle mani del Creatore...» Ah! un appuntamento!... «Stassera la luna si leva alle 8, ed alle 8-1/2 inargenterà i nebbiosi sprazzi della cascata. Un uomo capace di comprendere la selvaggia poesia della natura non può ispirarvi nessun serio timore.» Oh, no, no! «Se quando saremo tutti radunati in sala, voi direte di volervi ritirare presto, intenderò che avete in animo di farmi il più felice degli uomini!» Ah! via! signor Baldassarre, per un uomo capace di comprendere la selvaggia poesia della natura è un po' troppo!... Come corre! Bisogna guarirlo. Poh! domani vado via... Però una lezioncina... (_osserva la lettera_) Non c'è la firma... (_pensa_) Ah! sarebbe troppo bella! Quell'altra che faceva le allusioni ad Orazio... che s'è levata così di scatto quando vide Garbini e... no, no, non può riuscire... conoscerà la calligrafia del marito... (_guarda la lettera_) È scritta in rotondo... Oh! sarebbe peccato non provare. (_Chiama_) Carletto!... Se tiene, vale la pena di rimanere un giorno di più per vedere... Ah! mi dài un appuntamento? Ci manderò tua moglie. SCENA IX CARLETTO e detta. LIVIA Ah! Carletto, hai sbagliato; questa lettera non viene a me. CARLETTO Sissignora, le assicuro. LIVIA Va, non fa nulla; la porterai alla signora Emilia. CARLETTO Alla moglie del signor Baldassarre? LIVIA Sì. CARLETTO Ma... LIVIA Fa quanto ti dico. E non le dirai chi te l'ha data. CARLETTO E se domanda? LIVIA Risponderai: una persona che non vuole essere nominata. È uno scherzo, capisci? CARLETTO Ah! me lo diceva anche il signor Baldassarre che era uno scherzo. LIVIA Vedi? Ah! e se il signor Baldassarre ti domanda... CARLETTO Ah sì! se domanda...? LIVIA Risponderai che l'hai consegnata. CARLETTO Che è la verità. LIVIA Che è la verità. Va! CARLETTO Ci sarà poi da ridere? LIVIA Speriamo. Presto... (_Carletto via_). Partirò posdomani. SCENA X. ORAZIO e detta. ORAZIO Sola? che miracolo! LIVIA Ah! vi credevo partito, in parola d'onore! ORAZIO No, domani. LIVIA Dove siete stato? ORAZIO In giro per la montagna. Ho raccolto delle felci rare e bellissime. LIVIA Me ne rallegro tanto. E vi siete divertito? ORAZIO Lo sapete bene che detesto la compagnia del signor Baldassarre e consorte. LIVIA Speravo che la mia bastasse a compensarvene. (_a Carletto che rientra_) Consegnata? CARLETTO Sissignora. LIVIA Ha domandato di dove veniva? CARLETTO Ho risposto come mi aveva detto lei. LIVIA E, è bastato? CARLETTO Sissignora. Ha sorriso ed ha detto: capisco. LIVIA Va bene. (_Carletto via dal fondo_). ORAZIO (_è stato attentissimo, ma non vuol parere_) Domani si parte? LIVIA No, posdomani o poi. ORAZIO Avete mutato d'avviso? LIVIA Ho mutato d'avviso. ORAZIO Ed è permesso domandarvene il perchè? LIVIA Domandate. ORAZIO Dunque? LIVIA Per lasciarvi raccogliere delle altre felci. ORAZIO È uno scherzo? LIVIA No. ORAZIO Era tutto deciso... ho preparate le valigie... LIVIA Eh, padrone. ORAZIO Livia, andiamo, non tormentatemi. Siete un po' in collera con me, perchè non mi son fatto vedere in tutto il giorno e volete vendicarvene, lo capisco; ma, se ve ne chieggo perdono sul serio? LIVIA Non c'entra nessuna vendetta. Il tempo è bello... ORAZIO Sì, un acquazzone al giorno! LIVIA Che dura mezz'ora. ORAZIO Davvero volete rimanere? LIVIA Sì, un giorno di più, due giorni al maximum; è uno scherzo che vi dirò poi, e riderete.--Già in pensiero?... ORAZIO No, ma non capisco. LIVIA Capirete. ORAZIO Che cos'è quella storia di Carletto? LIVIA Che storia? ORAZIO Sì, or ora... LIVIA Una lettera che gli ho data a portare. ORAZIO Una lettera? A chi? LIVIA Ah! ORAZIO Rispondete. LIVIA Mah! ORAZIO Livia, ve ne prego. LIVIA Con quel tono? ORAZIO Ma che cos'è seguìto di nuovo? Che cos'è? Perchè mi dite così?--Dovevate partire, lo sapete che questa vita mi uggisce con quegli sciocchi; mi avete dato il diritto di pretendere... LIVIA Pretendere? ORAZIO Sì, di pretendere, lo ripeto. Sapete che vi voglio bene... mi avete promesso. LIVIA Vi ho promesso che avrei acconsentito a sposarvi se e quando fossi stata bene sicura del perfetto accordo dei nostri caratteri; ho spinto la cortesia fino al segno di permettervi d'accompagnarmi, mai fino a quello di autorizzare un sindacato che mi offende e che non sopporterò mai. ORAZIO Il mio congedo? LIVIA No; andate là, non sragionate, e sovratutto non insistete. Ora io non cederei di un palmo, e voi, focoso come siete, potreste fare e, quel che è peggio, dirmi delle scioccherie. Vi assicuro che non avete ragione di adombrarvi. ORAZIO Ditemi soltanto perchè volete rimanere. LIVIA No. ORAZIO A chi era diretta quella lettera? LIVIA Orazio... ORAZIO Lo voglio sapere. LIVIA Cercate. ORAZIO Ah! lo saprò! Qualche cosa o qualcheduno si è messo ad un tratto attraverso la mia strada, lo scoprirò! LIVIA Orazio, farete qualche scempiaggine! ORAZIO Ah! scrivete delle lettere... qui all'albergo e non mi volete dire...? Oh! saprò io. LIVIA Bel merito! interrogando di soppiatto il cameriere. ORAZIO Oh non interrogherò nessun cameriere, non commetto bassezze, io. LIVIA Badate che vien gente. SCENA XI. BALDASSARRE, GARBINI e detti, poi EMILIA. ORAZIO (_vedendo Garbini_) Garbini qui? LIVIA Non lo sapevate? ORAZIO Ah lo sapevate voi? GARBINI Orazio, ho chiesto di te alla signora Livia. ORAZIO (_secco_) Grazie, quando sei arrivato? GARBINI Oggi. ORAZIO (_da sè_) Oh, ma saprò bene vederci chiaro. BALDASSARRE Ecco mia moglie. (_Emilia entra_). GARBINI A che ora si desina? LIVIA A momenti. GARBINI Va bene, perchè stassera mi occorre andare a letto di buon'ora. BALDASSARRE Ah sì, la tua ascensione al Monte Rosa. EMILIA Al Monte Rosa? GARBINI Già, e siccome mi toccherà partire alle due dopo mezzanotte... EMILIA (_piano a Garbini_) Ben trovata. ORAZIO Cosicchè non avremo il piacere di vederti partecipare ai nostri dilettevoli passatempi serali. Si giuoca _alla fiera_. BALDASSARRE (_guardando Livia_) E non dice nulla. EMILIA Veramente stassera ancor io... ho un po' di emicrania... e credo che non potrò... LIVIA (_da sè_) Ci è cascata. BALDASSARRE (_guardando Livia_) Io pure... oggi ho trovato il parroco qui del paese... il quale mi vuol mostrare un messale antico... e si è combinato che stassera... (E non parla). LIVIA Cosicchè, dottore, si rimane noi due. BALDASSARRE (_da sè_) Non viene. LIVIA E in verità, per un giuoco che si chiama _la fiera_, saremo pochini. Sapete che cosa farò? Dacchè tutti disertano, andrò a letto alle otto. BALDASSARRE (_da sè_) Ah! (_piano a Garbini_) Trionfo. ORAZIO (_da sè_) Qui c'è sotto qualche cosa. CARLETTO (_entrando_) È servito in tavola. BALDASSARRE Bravo! Ho una fame... Come sto bene! EMILIA (_piano a Garbini_) Però siete un imprudente. GARBINI Ah! pel Monte Rosa. LIVIA (_da sè osservandoli_) Non bisogna che si spieghino. EMILIA (_c. s._) Affidarlo ad un cameriere. (_Garbini non capisce_). LIVIA Garbini, offritemi il vostro braccio. GARBINI Subito--grazie. (_fra sè_) Che diamine? ORAZIO (_da sè_) Ha chiamato lui! BALDASSARRE Dottore, date il braccio a mia moglie. ORAZIO (_eseguisce_) Perdoni... (_s'avviano tutti_). BALDASSARRE (_a Carletto_) Sei un bravo ragazzo: tieni! (_gli dà una mancia_). CARLETTO Grazie! BALDASSARRE (_avviandosi_) Sei un bravo ragazzo! (_Cala la tela_). ATTO SECONDO (La stessa decorazione) SCENA I. GARBINI, CARLETTO e STEIGER. GARBINI (_entrando tutto fradicio di pioggia_) Ah! la buon'acqua! Carletto, del fuoco subito, una grossa fiammata, una fiammata enorme che bruci la casa. Ah! la buon'acqua. Ah! la buon'acqua!! CARLETTO Il signore non è salito al Monte Rosa? GARBINI No, no, non ci sono salito al Monte Rosa e non ci salirò mai, mai. Presto il fuoco, o divento un sorbetto! No, non ci sono salito al vostro Monte Rosa, al vostro maledetto, al vostro infernale Monte Rosa! CARLETTO (_che ha acceso il fuoco_) Ecco. GARBINI Ah! Ah! Ah! Dio ti ringrazio! Venite qui voi (_a Steiger_), fatevi asciugare. STEIGER Grazie (_non si muove_). GARBINI C'è posto per tutti due. STEIGER Non occorre. GARBINI Come non occorre? Se grondate come me... STEIGER Io la conosco l'acqua della montagna. GARBINI Oh! la conosco ancor io, e per bene (_si guarda_). Come farò a levarmi gli stivali!--Carletto... CARLETTO Mi comanda. GARBINI Dammi il mio alpenstok. CARLETTO Eccolo. GARBINI Questo è il simbolo dell'alpinismo, non è vero? CARLETTO Il simbolo?... GARBINI Sì, l'insegna, la divisa degli alpinisti. CARLETTO Ah! sissignore. GARBINI Bene, spezzalo in due. CARLETTO Ma... GARBINI Spezzalo in due col ginocchio, così... (_fa il gesto_). CARLETTO Se al signore non serve più... GARBINI Ne dubita! Ebbene? CARLETTO Ebbene, se volesse farmene un regalo... GARBINI Hai delle voglie...? CARLETTO Oh non signore! lo venderò a qualche turista. GARBINI Il mio bastone? Che abbia da essere complice di un'altra ascensione? Quanto lo venderesti? CARLETTO Una lira. GARBINI Tieni, sono due: rompilo. CARLETTO Grazie! (_lo spezza_). Così? GARBINI Sì, dammelo (_mette i due pezzi sul fuoco_). E così possa incenerirsi per sempre... STEIGER Se il signore desidera offrirmi un bicchiere di cognac... GARBINI Lo desidero, amico mio.--Carletto... (_Carletto cava da un armadio bottiglia e bicchierini_). GARBINI E gli altri? CARLETTO Chi, gli altri? GARBINI Quei signori! CARLETTO Dormono. GARBINI Dormono! Hanno dormito, hanno riposato la notte intera, come prescrivono le leggi della natura! Che ore sono? (_guarda_). Le otto: ho camminato sei ore! STEIGER (_bevendo_) A quest'ora saremmo al secondo piano del ghiacciaio. GARBINI Ah sì?... e poi negano la Provvidenza! STEIGER A mezza strada dal Lyskamm. GARBINI Che bella cosa non esserci! CARLETTO Il signore si è lasciato impaurire per un po' di piova. GARBINI Impaurire no..., me l'ha tolta la paura. Amico mio! Quanto ho benedetta quell'acqua! alle prime goccie ho ordinato il _front indietro_. Si era appena arrivati sul ghiacciaio. Non ho il rimorso d'essermi bagnato un solo capello nell'andata... l'ho pigliata sì, ma nel ritorno. STEIGER Il signore non è del Club Alpino? GARBINI No, sarò il fondatore d'un club per la pianura. STEIGER È una cosa che segue tutti i giorni in montagna. È piovuto mezz'ora, e di nuovo il sole. CARLETTO Anche ieri sera un acquazzone. GARBINI L'ho sentito da stare in letto. CARLETTO Non tutti all'albergo possono dire altrettanto. GARBINI Cioè? CARLETTO Qualcheduno l'ha pigliata. GARBINI L'acqua di ieri sera? Chi? CARLETTO Una signora ed un signore. GARBINI Chi sono questi miei colleghi? Dimmelo, dimmelo. CARLETTO La signora non l'ho ravvisata; l'ho veduta stando in cucina che entrava correndo, e la si è chiusa in camera. GARBINI Diamine! E il signore è entrato con lei? CARLETTO Dieci minuti dopo; ma in uno stato...! GARBINI E l'hai ravvisato, lui? CARLETTO Il signor Baldassarre. GARBINI Davvero? A che ora? CARLETTO Alle otto e mezzo. GARBINI Diamine! STEIGER Il signore non comanda altro? GARBINI No, altro. STEIGER Il signore capisce che ho perduta la giornata. Ho ricusato due inglesi. GARBINI Mi muto d'abito, e poi torno ed accomoderemo. STEIGER Sissignore. GARBINI Tieni, Carletto; il vestito ce l'ho da cambiarmi, ma il cappello è uno solo; fallo seccare (_glie lo dà_). CARLETTO C'è un forno apposta, e in dieci minuti... GARBINI Bravo!--Ah! dacchè gli altri sono anche a letto, non dire nulla della mia spedizione. CARLETTO Che non abbiano a riderne. GARBINI Sei intelligente. Dirai che non mi sono svegliato in tempo. CARLETTO Stia tranquillo (_Garbini entra in camera_). SCENA II. STEIGER, CARLETTO, poi BALDASSARRE. STEIGER Di che paese è quella marmotta? CARLETTO Chi lo sa? STEIGER Dev'essere uno spiantato. CARLETTO Perchè? STEIGER Perchè è un lusso da gran signore quello di rompersi la testa (_per partire_). CARLETTO Non ne avranno di bisogno.--Dove vai? STEIGER All'altro albergo a pescare inglesi. CARLETTO Quelli l'arrischiano la testa. STEIGER Come se non l'avessero.--Oh bada, vien gente. CARLETTO To' portami giù al forno il cappello del tuo alpinista; io devo badare qui. STEIGER Bene (_via_). BALDASSARRE (_entrando_) Carletto? CARLETTO Mi comandi. BALDASSARRE Dormono tutti ancora? CARLETTO Nessuno ha dato segno di vita. BALDASSARRE (_da sè_) Non vorrei che ne avesse sofferto. CARLETTO Il signore ha dormito bene? BALDASSARRE Benissimo. CARLETTO Buono, eh, il letto? (_maliziosamente_). BALDASSARRE Oh! perchè mi guardi così, e ridi? CARLETTO Io rido? BALDASSARRE Sì, tu, e mi secchi. CARLETTO Dopo l'umido di ieri sera... BALDASSARRE Di'?... mi pare che hai dello spirito. SCENA III. LIVIA e detti. BALDASSARRE (_appena la vede le si avvicina con galanteria_) Oh! ben levata? LIVIA E lei? BALDASSARRE Benissimo. LIVIA Ho fatto tardi, ma quel tempaccio... BALDASSARRE È vero. CARLETTO (_da sè_) Che fosse lei... la... (_s'accosta_). BALDASSARRE Che fai lì? CARLETTO Metto ordine. BALDASSARRE Va via. CARLETTO Ma... BALDASSARRE Levi tanta polvere. CARLETTO Se non spazzolo. BALDASSARRE Andiamo... quando dico... CARLETTO Sissignore. (_uscendo, fra sè_) Era lei. (_via_). BALDASSARRE Ha dormito bene? LIVIA Un sonno solo. BALDASSARRE Non le ha dato fastidio quell'umidaccio? LIVIA Oh le stanze sono riparate bene.--E lei? Come è stato contento della sua serata di ieri? BALDASSARRE Me lo domanda! Ho maledetto il tempo... ma... LIVIA Ha preso acqua? BALDASSARRE Oh molta! LIVIA (_da sè_) Chissà com'è andata? (_forte_) Diceva che ha maledetto il tempo, ma... BALDASSARRE Ma ho benedetto il genere umano! LIVIA Grazie per quel che me ne tocca.--Dunque in complesso? BALDASSARRE In complesso spero... che... il primo passo... chiami il secondo. (_Livia lo guarda sorpresa_) È sempre intenzionata di partire oggi? LIVIA No, domani o dopo. BALDASSARRE Grazie! LIVIA Ma... BALDASSARRE Ed io spero che... quanto era disposta a concedermi ieri... non vorrà negarmelo... LIVIA Oh! la stia tranquillo. Quanto era disposta a concederle ieri, non glielo negherò mai! BALDASSARRE Avevo una tal paura che ne avesse sofferto...! LIVIA Sofferto?... SCENA IV. GARBINI e detti. GARBINI Buon giorno, signora Livia. BALDASSARRE Garbini! non sei partito! GARBINI Non mi hanno svegliato in tempo. BALDASSARRE L'avrei giurato. LIVIA (_fra sè_) Oh come è andata? (_forte_) E la signora Emilia? BALDASSARRE Si sta vestendo, credo. Non mi ha lasciato entrare in camera sua. GARBINI Le è passato il mal di testa? BALDASSARRE Credo di sì. LIVIA Vuol dire che si potrà fare la nostra solita passeggiata. GARBINI C'è un freddo...! BALDASSARRE Che ne sai tu? GARBINI Mi sono affacciato alla finestra vestendomi. LIVIA Bisognerà coprirsi per andar fuori? GARBINI Oh sì, molto. LIVIA Vado a mettermi il mantello. BALDASSARRE Vuole che... LIVIA No, faccio in un momento. (_via_). SCENA V. GARBINI e BALDASSARRE. BALDASSARRE (_guardando dietro a Livia_) Simpatica donna! Come è elegante!! GARBINI Ci siamo di nuovo. Ma non lo capisci che ti canzona, che non leva un dito, che non apre bocca, che non ti guarda se non per canzonarti? BALDASSARRE Oh senti, Gaspare mio, sai che mi secchi? Ieri potevi dire, e mi hai quasi impensierito, oggi so quello che so, e ne so più di te. E basti! GARBINI Ti compiango. BALDASSARRE Imbecille! GARBINI Mi fai rabbia. BALDASSARRE Lo credo. GARBINI Pensare che ti sono parente. BALDASSARRE La, la larà, larà, larà! GARBINI Oh! (_prende un giornale e siede_). BALDASSARRE (_dopo una pausa non resiste al solletico della vanità_) Gaspare, Gaspare. GARBINI E poi? BALDASSARRE Con te posso parlare? GARBINI Sì. E poi? BALDASSARRE Le ho data la lettera. GARBINI Lo so. BALDASSARRE Sai cosa c'era in quella lettera? GARBINI Sì, un appuntamento. BALDASSARRE Ebbene... GARBINI Ebbene? BALDASSARRE È venuta. GARBINI Quando? BALDASSARRE Ieri sera. GARBINI Per isbaglio. BALDASSARRE In un luogo recondito. GARBINI E che ti disse? BALDASSARRE Non mi ha detto nulla. GARBINI Ah! BALDASSARRE Come è vero Iddio! è venuta e faceva mezzo buio. Io l'aspettavo da un quarto d'ora, poco lungi di qui, alla cascata. All'ora precisa eccola comparire, ma per disgrazia, giusto in quel punto si scatena il temporale con una violenza spaventosa. Io muovo ad incontrarla... S'era a trenta passi... quando scoppia il tuono, essa dà un grido e fugge correndo. GARBINI Ah, ah, ah! BALDASSARRE Io dietro... GARBINI Ah! ah, ah! BALDASSARRE Oh! non ridere. GARBINI No, non rido; e tu dietro. BALDASSARRE Ma c'erano tali sassi... GARBINI Che sei caduto? BALDASSARRE Caduto... no... ma... GARBINI Ma quasi. E non l'hai raggiunta? BALDASSARRE No, ma... Zitto; mia moglie. SCENA VI. EMILIA, detti, poi LIVIA. BALDASSARRE La signora Livia ti aspettava per il passeggio. EMILIA Eccomi. GARBINI Ben levata? EMILIA Grazie! BALDASSARRE E non fai le sorprese di trovarlo qui? EMILIA (_imbarazzata_) Ah! è vero... come mai? GARBINI Non mi hanno svegliato in tempo. EMILIA La signora Livia m'aspettava? dov'è? BALDASSARRE La chiamo. Signora Livia? LIVIA (_di dentro_) Eccomi. GARBINI (_ad Emilia_) Siete pallida. EMILIA Ho dimenticato di fingere la sorpresa..... avete visto come l'ha notato subito? GARBINI Chi? LIVIA (_entrando_) Andiamo?--Signora Emilia... EMILIA Signora Livia... Ai loro comandi. LIVIA Così viene? EMILIA Come? LIVIA Non si mette lo scialle? EMILIA (_con imbarazzo_) Oh non occorre. GARBINI Anzi, c'è un freddo! EMILIA (_piano_) Tacete. GARBINI Ma no, davvero... vi piglierete un malanno. EMILIA (_lo guarda incollerita_) Mi piace quell'aria viva. GARBINI (_da sè_) Che sguardo! BALDASSARRE Va a prendere lo scialle. EMILIA No. LIVIA Lo consegnerà a suo marito. GARBINI O a me. EMILIA Dobbiamo andare? BALDASSARRE Ma non ti lascio uscire così, è inutile. Conosco la montagna. EMILIA Quando dico che non occorre, c'è bisogno di insistere? Sono coperta fin troppo, andiamo. BALDASSARRE (_avviandosi alle stanze_) Lo piglierò io. EMILIA No, Baldassarre. BALDASSARRE È inutile. (_via_). LIVIA (_da sè_) Che paura! EMILIA (_piano a Garbini_) Disgraziato! GARBINI (_sorpreso_) Eh? LIVIA Mi rincresce, dacchè la contraria tanto, di essere stata io a proporre... EMILIA (_tutta smarrita_) Oh non fa. BALDASSARRE (_ritornando collo scialle tutto bagnato_) Che vuol dir ciò? EMILIA Ah! GARBINI Che cos'è? BALDASSARRE Senti... una spugna! gronda ancora (_spremendolo_). LIVIA (_da sè_) Dunque c'è andata! BALDASSARRE (_ad Emilia_) Com'è stato? EMILIA Non so capire... BALDASSARRE Ecco perchè non lo volevi pigliare. EMILIA Ebbene sì... l'ho dimenticato sulla finestra ieri sera. BALDASSARRE Se c'è il tetto che sporge. LIVIA Io ce n'ho due per fortuna. Gliene darò uno de' miei. BALDASSARRE Però vorrei sapere... LIVIA Oh Dio! Che vuol saperne di più! È bagnato, ecco. Se non lo sa neanche la signora Emilia come è andata! EMILIA No... non... SCENA VII. ORAZIO e detti, poi CARLETTO GARBINI Oh! il dottore. ORAZIO Non sei partito? GARBINI No. LIVIA (_ad Orazio_) Ancora in collera? ORAZIO (_serio_) Oh no!... perchè in collera? GARBINI (_piano ad Emilia_) Ma come mai quello scialle...? EMILIA (_c. s._) E osate domandarmelo? GARBINI Io! ORAZIO Signori, una novità! TUTTI Oh! Che cos'è?... una novità? ORAZIO Un fatto strano, quasi meraviglioso, quasi fantastico, seguito ieri sera. BALDASSARRE (_da sè_) Diavolo! EMILIA Ah! GARBINI Sentiamo. LIVIA Dunque? ORAZIO (_che li ha tutti osservati, da sè_) Fingono. (_forte_) Sissignore ieri sera... mentre pioveva a rovescio ed alla mezza luce dell'alba lunare, ai pochi indigeni di Gressoney che rimanevano sull'uscio di casa a respirare l'aria piovana, toccò la rara sorte di assistere ad una apparizione! BALDASSARRE Un'appariz... EMILIA (_a Garbini piano_) Fatelo tacere. GARBINI Ma... ORAZIO Anzi a due apparizioni. LIVIA Come due! (_subito_) ORAZIO (_che non la perdeva di vista, credendo che siasi tradita_) Ah!... Due fantasmi, due forme di donna, le quali a pochi minuti d'intervallo l'una dall'altra e dai due lati opposti dell'albergo... EMILIA (_c. s._) Fatelo tacere. GARBINI Ma... (_ad Orazio_) per chi ci pigli a raccontarci di simili storie? (_piano_) Sta zitto. ORAZIO Sei tu che mi dici...? GARBINI (_c. s._) Sta zitto! (_forte_) E la passeggiata...? BALDASSARRE Sì, sì, a passeggio... il dottore vuol ridere. ORAZIO Può darsi... dacchè ne so abbastanza. BALDASSARRE Ne sa... LIVIA Lo lascino dire. BALDASSARRE Andiamo? Garbini, dà il buon esempio. GARBINI Subito. (_s'avvia_). LIVIA Non prende il cappello? GARBINI (Diavolo!)... Ah sicuro... il cappello. BALDASSARRE Presto. ORAZIO (_a Livia_) Spero non mi negherete una spiegazione. LIVIA Ma quante ne vorrete. ORAZIO Peccato che vi siate tradita da voi stessa! LIVIA Che farci? non si è perfetti. GARBINI Non lo trovo. LIVIA Che cosa? GARBINI Il mio cappello. BALDASSARRE L'avrai lasciato in camera. GARBINI No, no, l'avevo un momento fa. (_da sè_) Come faccio adesso? CARLETTO (_entrando col cappello di Garbini_) Ecco qui... (_vedendo gli altri si trattiene_) Ah! ORAZIO Che cos'è? CARLETTO Nulla, portavo al signore... GARBINI Ah bravo! (_prende il capello_). ORAZIO Come mai l'aveva Carletto? GARBINI Glielo aveva dato per farlo spazzolare. LIVIA Oh! in quale stato! GARBINI Che cosa? LIVIA Il suo cappello. Ha l'ala mezzo bruciata... GARBINI Oh! EMILIA (_impaurita_). Oh mio Dio! CARLETTO Sissignore, è stato per la furia nel farlo asciugare. ORAZIO e BALDASSARRE Asciugare!! GARBINI Patatrach! EMILIA (Sono perduta!) LIVIA (_da sè_). Che vuol dir ciò? BALDASSARRE (_a Garbini_) Fa vedere. GARBINI Ecco... dirò... perchè... CARLETTO (_da sè_). L'ho fatta!... Scappo (_p. p._). ORAZIO Carletto? CARLETTO Mi comanda. ORAZIO Rimani un momento. LIVIA Si va o non si va? ORAZIO Che fretta! LIVIA Signor Baldassarre...? BALDASSARRE Eh? ho altro in testa adesso. LIVIA Sanno che finirò per andar sola? ORAZIO (_piano_) Avete paura? LIVIA Signora Emilia, mi vuol tenere compagnia? EMILIA Grazie, non sto troppo bene. LIVIA Nessuno si muove?... A rivederli. ORAZIO (_piano_) Questa spiegazione...? LIVIA Ve l'ho detto, quando vorrete. Signori... (_s'avvia_). GARBINI L'accompagno. ORAZIO Ti prego di rimanere. GARBINI Come vorrai. Signora Livia... (_Livia esce_). SCENA VIII. Detti, meno LIVIA. (_Orazio s'avvicina a Baldassarre_). GARBINI (_ad Emilia_) Mi sapreste spiegare...? EMILIA Siamo perduti! GARBINI Ma... EMILIA Lasciatemi. GARBINI Orazio, che mi vuoi? ORAZIO Un momento. (_Garbini rimane in fondo comicamente_) ORAZIO (_a Baldassarre_) Sa dirmi lei la ragione della venuta di Garbini? BALDASSARRE Per andare al Monte Rosa, diceva. ORAZIO Perchè non c'è andato? BALDASSARRE Perchè non l'hanno svegliato, dice. ORAZIO E ci crede lei? BALDASSARRE Veramente... (_da sè_) Oh! perchè m'interroga lui? ORAZIO Le guide non c'è pericolo che dimentichino. BALDASSARRE Non c'è pericolo. ORAZIO Carletto... GARBINI Oh senti, se mi hai trattenuto per parlare con Carletto... ORAZIO Un momento, non temere. BALDASSARRE Non temere. ORAZIO (_a Carletto_) Il signor Garbini doveva andare al Monte Rosa? CARLETTO Diceva. ORAZIO Perchè non c'è andato? BALDASSARRE Perchè? CARLETTO Perchè non s'è svegliato in tempo. BALDASSARRE È vero? CARLETTO Mi ha raccomandato di dire così. BALDASSARRE Ah! è stato lui che...? ORAZIO L'avrei giurato!--Va pure (_Carletto esce_). A noi, caro Garbini. BALDASSARRE (_da sè_) Ma dunque... (_ad Emilia_) Rientra nella tua camera. EMILIA Baldassarre credi... BALDASSARRE Ho detto! ed aspettatemi. EMILIA Oh mio Dio! (_via_). SCENA IX. ORAZIO, BALDASSARRE, GARBINI. BALDASSARRE Perdoni, dottore, vorrei dire due parole a mio cugino. ORAZIO L'ho trattenuto io. BALDASSARRE Si tratta di un affare. ORAZIO E anch'io. BALDASSARRE Ho fatto ritirare mia moglie apposta. ORAZIO Dopo di me. Lei non può avergli a dire le stesse cose. GARBINI Sbrigatevela fra voi altri... non ho fretta. BALDASSARRE La prego caldamente... ORAZIO Ma... BALDASSARRE Due minuti... ORAZIO Li può aspettar lei due minuti. GARBINI Intendiamocela in tre da buoni amici! BALDASSARRE Amici! GARBINI Parenti, con te. BALDASSARRE Se si può essere più sfacciati! ORAZIO Oh insomma, cedo all'età. BALDASSARRE Grazie. ORAZIO Aspetto dabbasso... appena ha finito... BALDASSARRE L'avverto. ORAZIO Bene (_via_). GARBINI Meno male, uno alla volta! SCENA X. GARBINI e BALDASSARRE. (_Baldassarre prende lo scialle da una mano, il cappello di Garbini dall'altra, poi viene a piantarsi in faccia a Garbini, senza profferire parola.--Pausa_). GARBINI Vedo. BALDASSARRE Che vuol dir ciò? GARBINI Lo scialle di tua moglie e il mio cappello. BALDASSARRE Pensa che un'ora fa qui, ti parlavo come ad un amico! GARBINI Lo penso, e poi? BALDASSARRE Sapresti dirmi perchè questo scialle... GARBINI È bagnato? Non te lo so dire, in parola d'onore. BALDASSARRE Parliamo chiaro. GARBINI Non domando di meglio. BALDASSARRE Come mai il tuo cappello è ridotto così? GARBINI Perchè è bruciato; quell'animale di Carletto! BALDASSARRE Perchè l'hai dato a Carletto? GARBINI Se l'ha detto lui: per farlo asciugare. BALDASSARRE Perchè? GARBINI Perchè era bagnato. BALDASSARRE Come lo scialle di mia moglie? GARBINI Di più, di più, molto di più! BALDASSARRE Come va? GARBINI Ha pigliato la piova. BALDASSARRE Ah! confessi? GARBINI Non lo posso negare. BALDASSARRE Confessi! Non c'è più amicizia, non c'è più parentela, non c'è più rispetto ai sacri vincoli... GARBINI Baldassarre! BALDASSARRE Lo confessi! GARBINI Baldassarre! BALDASSARRE Com'è andata? GARBINI Oh! Signore Iddio misericordioso! ma tu sei impazzito del tutto, del tutto, del tutto? BALDASSARRE Rispondimi: quando... ieri sera? GARBINI Ma che cosa? BALDASSARRE La... la... piova. GARBINI No, stamattina. BALDASSARRE Non è vero. GARBINI Mi ero avviato al Monte Rosa... BALDASSARRE Non è vero. GARBINI Colla guida. BALDASSARRE Non è vero. GARBINI Oh senti: il cappello è mio, è mezzo bruciato, peggio per me; era inzuppato, peggio per me che non ne ho altri, ma è mio e ne posso fare quello che mi piace, e non dico una parola di più, cascasse il mondo! BALDASSARRE Gaspare... vado in bestia... GARBINI Non hai che da rimanere in te stesso. BALDASSARRE So tutto. GARBINI Oh bene! dimmelo a me. Sarà come tu vuoi. BALDASSARRE Tu sei uscito ieri sera. GARBINI Sì, e poi...? BALDASSARRE Lo confessi? GARBINI Sì, e poi? BALDASSARRE A notte. GARBINI Sicuro. È un gusto. BALDASSARRE Hai trovato la scusa dell'ascensione per giustificare la tua assenza. GARBINI Bravo! BALDASSARRE Ma eri venuto apposta. GARBINI S'intende. E poi? BALDASSARRE Come e poi? GARBINI Sì, avrò fatto qualche cosa... BALDASSARRE Spero bene che non avrai fatto nulla! SCENA XI. CARLETTO e detti. CARLETTO Il dottore Orazio mi manda... BALDASSARRE Che aspetti! CARLETTO Dice appunto che è stanco d'aspettare. BALDASSARRE Si riposi! CARLETTO Ma... BALDASSARRE (_impazientito_). Va via! (_Carletto scappa via_). GARBINI Baldassarre vieni qui. Ti giuro che non capisco una parola.--Calmati e spiegati. BALDASSARRE Tu ieri sera sei uscito con mia moglie. GARBINI Io! io! Oh! BALDASSARRE Negalo. GARBINI Se lo nego? ma lo nego di sicuro... ma lo grido ad alta voce... ma lo proclamo al cospetto di tutti gli Dei dell'universo... ma sono disposto a darne giuramento sul Vangelo! Io... con... tua moglie? Oh! oh! oh! BALDASSARRE Devi dire così. GARBINI Se fosse stato, non se ne sarebbe accorto... non è... bisogna bene... BALDASSARRE Spiegami lo scialle... GARBINI Non te lo so spiegare... non so, non so, non so! BALDASSARRE Il tuo cappello... GARBINI E dàlli!... Sono partito pel Monte Rosa stamattina... è piovuto e sono tornato indietro. BALDASSARRE Perchè non l'hai detto? GARBINI Perchè... BALDASSARRE Perchè hai imposto a Carletto di... GARBINI Perchè... BALDASSARRE Perchè ieri sera quella scusa... GARBINI Ma... BALDASSARRE Sentiamo, su, parla; non domando di meglio... giustificati, ridona la calma... GARBINI Senti... BALDASSARRE Perchè il terrore di mia moglie? perchè quel contegno di colpevole? GARBINI (_scoppiando_). Oh! lasciami o la faccio grossa, la faccio grossa! SCENA XII. CARLETTO (_tornando_) e detti. CARLETTO Il dottore mi manda a dirle che se lei non scende, salirà lui in persona. GARBINI Bravo! digli che venga. BALDASSARRE No. GARBINI Sì; voglio raccontargli ogni cosa. BALDASSARRE Disgraziato!... disonorarmi? GARBINI Che venga subito. BALDASSARRE No, vado io. Vado, ma ci ritroveremo... ti prometto che ci ritroveremo! GARBINI Sì, quando vorrai. BALDASSARRE (_s'avvia, poi torna_). Te lo prometto! (_Via con Carletto_). SCENA XIII. GARBINI, poi EMILIA. GARBINI Oh! (_si lascia cadere su d'una poltrona spossato_). EMILIA (_entrando_). Ebbene? GARBINI Ah siete voi? Baldassarre è matto! EMILIA Oh mio Dio! GARBINI Pretende che ieri sera io sia uscito con voi. EMILIA Avete negato? GARBINI Non mi lasciava dire. EMILIA È inutile, sa tutto. GARBINI Sa tutto? EMILIA Oh! che abbiamo mai fatto! GARBINI Ma che abbiamo fatto, in nome di Dio? EMILIA Oh! se sapeste, se sapeste... le idee che mi corsero per la testa ora di là, mentre sentivo qui la sua voce incollerita!... non distinguevo le parole, ma... sentivo... Ho persino pensato di fuggire con voi! GARBINI Con me? Sentite, Emilia... No, lasciatemi dire. Ho inteso parlare di certi paesi dove l'acqua che si beve esercita una influenza nociva sugli organi del cervello. Ebbene, a vedere quello che mi segue qui... a sentire Orazio, Baldassarre e voi, ho una grande paura che... (_Emilia vuole parlare_). GARBINI No, ragioniamo calmi... a momenti viene quell'altro... Che cos'è stato? Come mai il vostro scialle e il mio povero cappello possono avere generato una tale Babilonia? EMILIA Oh! ma è una impudenza! GARBINI (_da sè_). È l'acqua, non c'è che dire! EMILIA Perchè in fin dei conti non ho nulla a rimproverarmi con voi. GARBINI Nulla affatto. EMILIA Sono stata un po' civetta... un po' debole... GARBINI Oh! così poco!... EMILIA Ed io non credevo che di continuare le nostre passeggiate di Pegli... GARBINI Ah! le nostre passeggiate. EMILIA E la vostra lettera istessa non può... GARBINI La mia lettera? EMILIA E avrò il coraggio di mostrarla a mio marito. GARBINI Quale lettera? EMILIA Quella d'ieri; non ce n'è altre. GARBINI Quella d'ieri! (_Da sè_) È l'acqua!--Dunque io ieri vi ho scritto una lettera? EMILIA Non vi manca che di negarlo. GARBINI No, no; non nego più nulla. EMILIA Lo potete fare, non c'era il nome. Siete prudente! GARBINI Non c'era il nome? EMILIA Ora comprendo quella calligrafia rotonda! GARBINI Era scritta in rotondo? Ah! SCENA XIV. ORAZIO e detti. (_Orazio entra e sta in fondo_). GARBINI Una lettera con un appuntamento? EMILIA Ma... GARBINI Con un appuntamento per ieri sera?... EMILIA Sì. GARBINI (_raggiante_) Ma era della signora Livia! ORAZIO (_con impeto_) Ah! è vero? GARBINI Quest'altro adesso! ORAZIO Quella lettera era della signora Livia? GARBINI Cioè... ORAZIO L'hai detto or ora. La signora Emilia lo può attestare... L'ha detto? EMILIA L'ha detto... Ma ecco la signora Livia. SCENA XV. LIVIA e detti. GARBINI Ah! Signora Livia, io non ho più speranza che in lei, mi metto nelle sue mani; le giuro che un'ora simile a quella che ho passata non mi era toccata ancora in vita mia! Ho invocato in cuore i ghiacciai, i crepacci, le valanghe, l'ombra di sir Braddon, il finimondo, pure di liberarmi da questo labirinto. Ho maledetto la piova di stamane che mi ha fatto tornare indietro! LIVIA Ah! s'era avviato? GARBINI Sissignora. S'immagini che per una certa lettera, che lei deve conoscere... LIVIA (_sorridendo_) Prima di tutto annunzio al signor dottore che i fantasmi non furono due, ma uno solo, il quale partì da una parte e tornò dall'altra. EMILIA E... LIVIA Permetta... Ho assunte le necessarie informazioni... Ed ora, prima di svelare il mistero, prego la signora Emilia di venirmi alleata... (_Emilia inquieta_). LIVIA Tacendo..., mi permettano di chiamare loro due a giudici della condotta di un signore di mia conoscenza. ORAZIO Ma... LIVIA Lei non ha la parola! GARBINI Brava! gliela levi. ORAZIO (_minaccioso_) Con te...! LIVIA Che ne dicono di un signore, il quale fa ad una donna rispettabile l'onore di chiederne la mano, che quasi l'ottiene, e poi per un nonnulla, per una parola afferrata di volo, male intesa e peggio interpretata, per una combinazione fortuita di circostanze da commedia, edifica contro questa rispettabile signora un intero edifizio di sospetti, l'uno più oltraggioso dell'altro e non si rimane ai sospetti, ma contribuisce a sollevare una tempesta, in un bicchier d'acqua se vogliono, ma pure una vera e rumorosa tempesta? GARBINI L'ho provato io! Come parla bene! LIVIA Se la gelosia non fosse castigo a sè stessa, se chi dovrebbe punire non fosse un giudice troppo parziale per non sentirsi inclinato alla indulgenza, io domando loro se una così irragionevole condotta non meriterebbe la più severa ed inesorabile delle punizioni? ORAZIO Ma... GARBINI Zitto! LIVIA Eccomi invece disposta a far grazia, ma ad un patto. GARBINI Accettato! LIVIA Il reo faccia ammenda onorevole. (_Orazio sorride_). LIVIA No? ORAZIO Quando abbiate dimostrato... LIVIA No, prima. GARBINI Prima. ORAZIO E tu...? GARBINI Voglio morire se ne capisco nulla, ma la signora Livia ha ragione. ORAZIO Lo provi. LIVIA Ah! GARBINI Presto, presto. LIVIA Orazio vi prego di domandarmi scusa. ORAZIO Ma... LIVIA Nessun ma, ve ne prego. ORAZIO Ebbene... vi chiedo scusa. LIVIA Grazie. Ed ora,... signora Emilia, ho incontrato suo marito. Non le pare che sarebbe generoso perdonare anche a lui? EMILIA Perdonare? LIVIA Gli ho promesso che sarei riuscita a tranquillarlo, e non aspetta che un mio cenno per salire... Non lo tenga più oltre in sospeso, le assicuro che è punito abbastanza. EMILIA Ma... LIVIA Glielo dica, via, che fu lei all'appuntamento che egli aveva chiesto a me. EMILIA Come!... era?... LIVIA Via, davanti a questi signori si può parlare. Sa che ho ammirato la sua perspicacia! Come ha fatto a capire che quella lettera era di suo marito? GARBINI Oh! EMILIA Eh... ne conosco lo stile. ORAZIO Quella lettera era...? LIVIA Sicuro. Si è vendicata con molto spirito! EMILIA (_ride_) Oh! oh! Lei avrebbe fatto altrettanto! LIVIA Lo chiamo? GARBINI Lo chiamo io. Ah! ah!... Credano che respiro.--Baldassarre... Baldassarre.--Ho pensato d'impazzire! ORAZIO E non sa nulla ancora? LIVIA Nulla. GARBINI Ora me la godo (_Ride--ridono tutti_). SCENA XVI. BALDASSARRE poi STEIGER, CARLETTO e detti. BALDASSARRE (_entra e rimane in asso_) Ridono!? (_Tutti ridono più forte_). LIVIA Qui, signor Baldassarre. BALDASSARRE (_brusco_) Eccomi. LIVIA Le ho promessa la luce. BALDASSARRE Ma non in presenza... LIVIA Oh lasci. CARLETTO (_a Garbini_) Signore, c'è la guida. ORAZIO (_sospettoso_) Che guida? GARBINI (_a Carletto_) Fallo venire. CARLETTO (_chiamando_) Steiger? (_Steiger entra_). GARBINI Dunque quanto vi do? STEIGER Mi dia metà prezzo. Ho perduto la giornata. GARBINI Metà prezzo di che? STEIGER Siamo andati fino al ghiacciaio. BALDASSARRE Quando? STEIGER Stamattina; e poi il signore ha avuto una tal paura per un po' d'acqua... GARBINI Paura! BALDASSARRE Ci sei andato? GARBINI Se te l'ho gridato nelle orecchie! (_Tutti ridono_). BALDASSARRE E il tuo cappello...? GARBINI Stamane. BALDASSARRE E lo scialle? LIVIA Ne domandi a sua moglie. BALDASSARRE Dunque? EMILIA Conosci tu questa lettera? BALDASSARRE La mia!... Signora Livia...? EMILIA Non era mio diritto sorprenderti? BALDASSARRE Ah! ah! eri tu?--Era mia moglie! Oh! oh!... Era lei! GARBINI Era lei! BALDASSARRE E hai presa la piova!... (_Rimane un momento senza parola, poi s'avvicina a Garbini, dicendogli_): Poveretta! Come mi vuol bene! GARBINI Me ne rallegro tanto! (_Cala la tela_). FINE DELLA COMMEDIA. INDICE ACQUAZZONI IN MONTAGNA Atto primo pag. 3 Atto secondo » 51 NON DIR QUATTRO SE NON L'HAI NEL SACCO Atto unico » 111 STORIA VECCHIA Atto primo » 149 Atto secondo » 180 Nota del Trascrittore Ortografia e punteggiatura originali sono state mantenute, correggendo senza annotazione minimi errori tipografici. Grafie alternative mantenute: seguito / seguìto End of classicistranieri.com - Project Gutenberg's Acquazzoni in montagna, by Giuseppe Giacosa *** END OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK ACQUAZZONI IN MONTAGNA *** ***** This file should be named 32264-8.txt or 32264-8.zip ***** This and all associated files of various formats will be found in: http://www.gutenberg.org/3/2/2/6/32264/ Produced by Carla, Carlo Traverso, Barbara Magni and the Online Distributed Proofreading Team at http://www.pgdp.net (This file was produced from images generously made available by The Internet Archive) Updated editions will replace the previous one--the old editions will be renamed. 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The Foundation's EIN or federal tax identification number is 64-6221541. Its 501(c)(3) letter is posted at http://pglaf.org/fundraising. Contributions to the Project Gutenberg Literary Archive Foundation are tax deductible to the full extent permitted by U.S. federal laws and your state's laws. The Foundation's principal office is located at 4557 Melan Dr. S. Fairbanks, AK, 99712., but its volunteers and employees are scattered throughout numerous locations. Its business office is located at 809 North 1500 West, Salt Lake City, UT 84116, (801) 596-1887, email business@pglaf.org. Email contact links and up to date contact information can be found at the Foundation's web site and official page at http://pglaf.org For additional contact information: Dr. Gregory B. Newby Chief Executive and Director gbnewby@pglaf.org Section 4. 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Hart is the originator of the Project Gutenberg-tm concept of a library of electronic works that could be freely shared with anyone. For thirty years, he produced and distributed Project Gutenberg-tm eBooks with only a loose network of volunteer support. Project Gutenberg-tm eBooks are often created from several printed editions, all of which are confirmed as Public Domain in the U.S. unless a copyright notice is included. Thus, we do not necessarily keep eBooks in compliance with any particular paper edition. Most people start at our Web site which has the main PG search facility: http://www.gutenberg.org This Web site includes information about Project Gutenberg-tm, including how to make donations to the Project Gutenberg Literary Archive Foundation, how to help produce our new eBooks, and how to subscribe to our email newsletter to hear about new eBooks.