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a2 --- FAQ: risposte alle domande più comuni - Mirrored by classicistranieri.com

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FAQ: risposte alle domande più comuni

Questa è solo la raccolta di alcune risposte alle domande e alle critiche più frequenti che vengono fatte all'autore di Appunti di informatica libera in vari contesti. Il colloquio immaginario avviene tra colui che fa la domanda e l'autore di Appunti di informatica libera.

1   Novità

1.1)   Come faccio a rimanere informato sulle novità che riguardano l'opera?

Mi si può scrivere un messaggio in cui si chiarisce che si vuole essere informati sulle novità che riguardano i miei lavori e io provvedo poi a fare gli annunci, quando si presenta l'occasione. In alternativa, si può consultare periodicamente l'indirizzo <http://cdn.mirror.garr.it/mirrors/AppuntiLinux/anteprima/distribuzione_di_171_appunti_di_informatica_libera_187.htm>, che corrisponde all'introduzione aggiornata dell'anteprima degli appunti, dove alla fine della pagina appare l'elenco delle novità.

2   Stampa dell'opera e formati mancanti

2.1)   La visualizzazione del formato PDF crea qualche problema. Cosa si può fare?

Si può provare con un programma differente, o una versione più aggiornata.

2.2)   I segnalibri del formato PDF sono privi di alcuni caratteri. È normale?

Per il momento sì. Purtroppo non è stato possibile fare di meglio.

2.3)   Come si ottiene un file PostScript normale a partire dal formato DVI?

Con Dvips, nel modo seguente:

dvips -o file_ps_da_generare file_dvi_di_partenza

2.4)   Come si ottiene un file PostScript normale a partire dal formato PDF?

Con Ghostscript, attraverso lo script pdf2ps:

pdf2ps file_pdf_originale file_ps_da_creare

In alternativa, si può usare un programma come Xpdf che visualizza il file e consente di stampare in un file in formato PostScript.

2.5)   La stampa, a partire da file PostScript ridotti e organizzati per la rilegatura a filo, non è centrata perfettamente; in questo modo la cucitura verrebbe troppo vicina al testo. Cosa si può fare?

Il problema riguarda la stampante. Lo si può risolvere modificando il filtro di stampa, o creando un prefiltro, con l'uso di pstops della raccolta PSUtils. La soluzione per ottenere il riallineamento della stampante è descritta nel capitolo 110.

2.6)   Stampando i formati PostScript ridotti, si perdono alcune informazioni in alto e in basso. Dipende dalla stampante?

I margini dei formati ridotti sono molto piccoli e con alcune stampanti diventa impossibile stampare perché non sono in grado di rispettare queste misure. Chi ha questo problema, può provare a rielaborare il file PostScript in modo da ridurlo ancora un po', centrandolo, in modo da recuperare un po' di margini in più. Tuttavia, resta il fatto che così il testo diventa ancora più piccolo e forse conviene accontentarsi della stampa normale, non ridotta. A ogni modo, il comando da usare con le PSUtils per recuperare un altro mezzo centimetro, può essere il seguente:

cat file_ps_originale | pstops -q "1:0@0.975(2mm,2mm)" > file_ps_elaborato

Si possono trovare informazioni ulteriori su questo problema nel capitolo 110.

3   Organizzazione della distribuzione dell'opera

3.1)   Perché non sono distribuiti i file di differenze (diff) assieme alle nuove edizioni di Appunti di informatica libera?

Il file di differenze rischia di essere molto grande e la sua preparazione è comunque un impegno in più per l'autore. Oltre a questo, difficilmente un file di differenze potrebbe essere pratico per ricostruire una nuova edizione, data la struttura del lavoro e il genere di immagini che si includono nella composizione finale.

3.2)   Dove trovo un volume contenente soltanto gli aggiornamenti?

Tra le riduzioni, distribuite nella directory riduzioni/, si trovano quelle il cui nome corrisponde al modello a2agg-edizione, che contengono i capitoli con gli aggiornamenti e le aggiunte aggiornati più importanti dell'edizione indicata.

A ogni modo, si può conoscere l'elenco delle novità di ogni edizione leggendo le pagine introduttive, specifiche, che appaiono nell'edizione HTML. Da questo elenco si può determinare facilmente quali siano i capitoli che potrebbe valere la pena di ristampare per restare «aggiornati».

3.3)   C'è una divisione in volumi sia nella directory PDF/tomi/a4/, sia nella directory riduzioni/. Cosa mi conviene stampare?

La suddivisione che appare nella directory PDF/tomi/a4/ è adatta in modo particolare per una stampa completa, anche se suddivisa in questo modo per motivi di praticità, perché l'indice generale iniziale e l'indice analitico finale sono complessivi; inoltre sono presenti dei riferimenti incrociati che riguardano l'opera nel suo complesso. Al contrario, i file che corrispondono al modello riduzioni/a2vol-*.pdf sono volumi autonomi, che contengono riferimenti incrociati soltanto nell'ambito del volume, così come hanno indici limitati alla loro estensione. La stampa di questi volumi «autonomi» può essere conveniente se avviene in momenti diversi, quando tra una stampa e l'altra appare un aggiornamento dell'opera.

3.4)   C'è qualche piccola differenza di contenuto tra le varie forme di composizione. Cosa significa questo fatto?

Alcuni contenuti vengono inclusi o meno a seconda del tipo di composizione. Per esempio, questa «FAQ» appare sicuramente nella composizione in HTML, mentre in altre situazioni non c'è.

Tuttavia, ci possono essere anche delle differenze di tipo diverso, che rappresentano modifiche o aggiunte dell'ultimo minuto. Infatti, la composizione in tutti i formati disponibili dell'opera richiede molte ore e spesso si presentano una serie di imprevisti, per cui non bastano due giorni di lavoro dedicati completamente a questo scopo.

La composizione in HTML dovrebbe essere quella più completa nei contenuti.

4   Particolarità o stranezze

4.1)   A cosa servono gli indici dei nomi e dei termini tecnici?

Mi servono principalmente per facilitarmi il controllo dell'uniformità stilistica e a volte a ritrovare i termini di un gruppo quando decido di modificarli.

4.2)   Perché ci sono voci che appaiono simultaneamente in indici differenti? Per esempio capita di vedere un nome, che, oltre a trovarsi nell'indice dei nomi, compare anche in un indice dei termini tecnici.

Nella maggior parte dei casi si tratta di errori involontari. Come per ogni altro tipo di errore, mi fa sempre piacere esserne informato.

4.3)   Nell'indice dei nomi ne appaiono alcuni scritti in modo abbastanza diverso, pur riferendosi alla stessa cosa. Perché?

Potrebbe trattarsi di un errore mio, oppure potrebbe dipendere da una mancata uniformità tra il mio scritto e quello di altri documenti incorporati negli appunti (come per esempio LDR: Linux domande e risposte di Gaetano Paolone e Samba di Fulvio Ferroni).

4.4)   Perché usi un file SGML gigantesco? Perché non usi CVS o simili?

Perché suddividendo quel file o usando un sistema CVS il mio lavoro aumenterebbe senza averne dei benefici, dal momento che il lavoro di scrittura e modifica degli appunti lo faccio io stesso. I file SGML che invece sono separati da quello principale, riguardano i documenti di altri autori, che mi hanno concesso l'incorporazione negli appunti (come Fulvio Ferroni con Samba e altri). Ma questa incorporazione, dopo la soluzione di alcune questioni organizzative, concordate con gli autori rispettivi, avviene mantenendo la struttura originale di quel sorgente, senza bisogno di altri interventi.

5   Ricerca di documentazione alternativa

5.1)   Dove trovo notizie sul tal problema...

Quello che io conosco o che ho fatto, è pubblicato all'interno di Appunti di informatica libera, compresi i riferimenti bibliografici che mi sono sembrati interessati. Per il resto, come tutti, quando faccio una ricerca uso i motori di ricerca, provando con delle interrogazioni che mi sembrano adatte a trovare i documenti che vorrei.

5.2)   Va bene, anch'io uso i motori di ricerca, ma quando voglio qualcosa finisco sempre dentro Appunti di informatica libera e invece vorrei trovare altri documenti. Come posso fare?

Bisogna fare in modo da escludere i documenti che in qualche modo sono riconducibili ad Appunti di informatica libera, per esempio escludendo tutto ciò che contiene la stringa «daniele giacomini». Supponendo di volere cercare le parole «linux» e «rete» assieme attraverso Google (<http://www.google.org>), si potrebbe scrivere così: linux rete -"daniele giacomini".

6   Riproduzioni speculari

6.1)   Come si fa a realizzare una riproduzione speculare di Appunti di informatica libera?

La realizzazione di un sito speculare è una cosa molto semplice da un punto di vista operativo, quello che serve, semmai, è la banda e la disponibilità di spazio sufficiente a contenere tutta l'opera (che include anche del software), che potrebbe arrivare anche a richiedere 10 Gibyte.

Nel capitolo 208 è spiegato come utilizzare i programmi Mirror e Wget, oltre alle implicazioni che stanno dietro l'attivazione di questo tipo di servizio. Inoltre, nel capitolo 209 viene descritto l'uso di Rsync, che rappresenta il metodo più efficace per mantenere allineata una copia di dati attraverso la rete.

Chi vuole mettere a disposizione un sito speculare di Appunti di informatica libera deve conoscere le procedure normali per la realizzazione di un servizio del genere e conoscere i programmi che si possono usare per questo scopo; inoltre dovrebbe avere l'accortezza di accordarsi con l'amministratore del nodo di rete dal quale intende attingere per ottenere la propria riproduzione di Appunti di informatica libera (soprattutto per ciò che riguarda gli orari in cui farlo).

Desidero chiarire che nell'elenco dei punti di distribuzione intendo inserire soltanto quelli che sono aggiornati regolarmente e che offrono una copia completa della distribuzione.

7   Le solite domande

7.1)   Si può mantenere Win*/Dos sul disco C: e installare GNU/Linux sul disco Y:, in modo da avere due sistemi operativi completamente indipendenti senza avere problemi di partizioni diverse nello stesso disco?

In generale sì, tenendo conto che GNU/Linux individua i dischi e le partizioni in modo differente dal Dos. Tuttavia è necessario operare con prudenza, dal momento che le prime volte si possono fare degli sbagli tali da perdere irreversibilmente i dati utilizzati in precedenza. Qualunque sia la distribuzione che si intende installare è importante leggere la sua documentazione riguardo alla procedura di installazione. Inoltre, è bene leggere almeno il primo volume di Appunti di informatica libera. Infine, se la distribuzione lo permette, è consigliabile di gestire l'avvio di GNU/Linux attraverso un dischetto di avvio o di emergenza, che la procedura di installazione della distribuzione potrebbe generare a richiesta. In questo modo, temporaneamente, si può evitare di installare il sistema per l'avvio selettivo di Win*/Dos o di GNU/Linux (il bootloader).

Sarebbe meglio sperimentare l'installazione di GNU/Linux su un elaboratore che non contiene dati, o per i quali non si temono perdite eventuali. A questo proposito, è bene mantenere l'abitudine di fare delle copie di sicurezza del sistema preesistente, quando si vogliono fare delle operazioni delicate come l'installazione di un secondo sistema operativo.

7.2)   Ma è proprio vero che GNU/Linux può essere installato anche su elaboratori poco potenti?

È vero in parte, dal momento che così si è costretti a rinunciare a qualcosa, a cominciare dall'interfaccia grafica. In generale, però, il principiante non è in grado di sapere come gestire un elaboratore modesto e resta deluso dai risultati che ottiene.

7.3)   Come si deve fare per connettersi a Internet con GNU/Linux? La mia distribuzione offre degli strumenti specifici, ma per qualche ragione che non conosco, la connessione non funziona.

Nella logica dei sistemi Unix, la connessione a Internet è un collegamento a una rete TCP/IP molto grande, ma per arrivare a questo occorre prima conoscere il funzionamento di tali reti. Ciò significa che con GNU/Linux, prima di poter effettuare una connessione del genere, occorre studiare le reti TCP/IP, almeno i concetti fondamentali che riguardano la configurazione delle interfacce di rete, gli instradamenti e la risoluzione dei nomi. Inoltre, nel momento in cui si usa il protocollo PPP per la connessione PSTN o ISDN, occorre conoscere il funzionamento e la configurazione del demone pppd e i problemi connessi ai privilegi che questo programma deve avere per poter funzionare.

In breve, con GNU/Linux, prima di potersi connettere a Internet, occorre studiare il TCP/IP e alcuni aspetti del PPP; inoltre, occorre essere pronti a leggere i file delle registrazioni per scoprire i problemi di una connessione.

Evidentemente, chi si avvicina a GNU/Linux deve avere pazienza e farebbe bene a continuare a utilizzare il sistema operativo che conosce già per fare queste cose, fino a che ritiene di avere raggiunto la preparazione necessaria.

7.4)   Ho installato la distribuzione XYZ... che ho trovato nel CD allegato alla rivista ABC... Adesso, quando avvio, vedo solo una parte dello schermo grafico e non riesco a fare nulla. Forse devo aggiornare il driver della scheda grafica?

Evidentemente, si tratta di una distribuzione che imposta il sistema in modalità grafica in modo predefinito. In generale, questo approccio al sistema operativo è sbagliato didatticamente. Prima di arrivare alla grafica bisogna passare per l'uso attraverso la riga di comando di una shell come Bash; solo dopo ci si può avventurare nella grafica attraverso X.

A ogni modo, occorre considerare che l'aggiornamento dei serventi grafici di X è più lenta rispetto ad altre piattaforme proprietarie, perché non vengono pubblicate facilmente le specifiche di funzionamento dei nuovi adattatori grafici. Pertanto si presentano due alternative: accontentarsi di un adattatore grafico meno recente e meno costoso, oppure cercare l'ultimissima edizione di una distribuzione GNU/Linux con la speranza che sia già disponibile il servente grafico aggiornato.

La gestione della grafica non è banale; non a caso, in questa opera viene affrontata solo a partire dalla parte xxii.

7.5)   Ho installato la distribuzione XYZ... che ho trovato nel CD allegato alla rivista ABC... Adesso, quando avvio, vedo apparire: XYZ login:, cosa devo fare?

 

7.6)   Ho installato la distribuzione XYZ... che ho trovato nel CD allegato alla rivista ABC... Adesso, quando avvio, dopo aver inserito root e la parola d'ordine vedo apparire: xyz:~#, cosa devo fare?

 

7.7)   Ho dovuto perdere una giornata per fare... ma perché non fanno le cose in modo più semplice?

Con un sistema GNU/Linux, come con qualunque sistema operativo Unix, per fare qualunque cosa, anche banale, occorre molto studio: nulla è «facile». Ognuno, per quanto esperto, si trova periodicamente a fare i conti con difficoltà che ogni volta sembrano inspiegabili. Chi si avvicina al software libero non può aspettarsi di trovare del software che, magicamente, fa tutto da solo. Si possono fare certamente delle grandi cose, ma nulla si ottiene facilmente. Pertanto, il principiante che vuole avvicinarsi a GNU/Linux o a un altro sistema operativo libero, sappia che deve investire inizialmente almeno un anno di studio assiduo; se non può o non vuole fare questo, incontrerà soltanto frustrazioni, oppure rimarrà al livello di chi, se qualcosa non va, reinstalla il sistema.

8   Pubblicazione commerciale

8.1)   Saremmo interessati alla pubblicazione di un libro specifico sull'argomento ... utilizzando una porzione del suo lavoro. Vorremmo prendere accordi con lei a questo proposito.

Si può fare qualunque cosa purché siano rispettate le condizioni che appaiono all'inizio dell'opera:

This work is free software; you can redistribute it and/or modify it under the terms of the GNU General Public License as published by the Free Software Foundation; either version 2 of the License, or (at your option) any later version, with the following exceptions and clarifications:

This work is distributed in the hope that it will be useful, but WITHOUT ANY WARRANTY; without even the implied warranty of MERCHANTABILITY or FITNESS FOR A PARTICULAR PURPOSE. See the GNU General Public License for more details.

Questo significa, tra le altre cose, che il copyright e le condizioni devono rimanere tali e quali; inoltre deve essere fornito gratuitamente il sorgente in forma elettronica, ovvero tutti i file a partire dai quali si ottiene la composizione finale.

8.2)   Per poter pagare dei diritti all'autore vogliamo prima acquisirli, mentre le condizioni a cui lei sottopone l'opera non ci consentono alcun privilegio rispetto agli altri editori. Come è possibile conciliare le due cose?

Io non chiedo il pagamento di diritti, dal momento che non intendo cederli. Quello che voglio avere è la remunerazione del lavoro che faccio specificatamente per ciò che riguarda la pubblicazione che mi viene richiesta.

In pratica, per estrapolare un libro su un argomento specifico occorre probabilmente il lavoro di un tipografo e di un correttore di bozze, ma se non c'è la necessità di modificare la veste grafica dell'opera, il lavoro di estrapolazione dei capitoli desiderati in un volume particolare lo posso fare io stesso, come già si vede per esempio presso <http://cdn.mirror.garr.it/mirrors/AppuntiLinux/riduzioni/>, dove appaiono diversi esempi di riduzione dell'opera. Per fare questo lavoro ci può volere più o meno tempo, a seconda di cosa mi viene richiesto esattamente, ma ritengo che sia sempre meno oneroso incaricare me per farlo. Oltre a questo, credo sia più conveniente incaricare me per mettere a disposizione gratuitamente il sorgente in forma elettronica; quello che mancherebbe, eventualmente, sarebbe la lettura da parte di un correttore di bozza, in modo da garantire che il formato inviato alla stampa sia perfetto.

8.3)   Una pubblicazione di questo tipo non garantisce dei margini sufficienti; in più, il fatto che l'opera originale sia aggiornata frequentemente rende obsoleta immediatamente, agli occhi del lettore, qualunque pubblicazione derivata, anche se di fatto non lo è.

Certamente, infatti è consigliabile puntare soprattutto sulla stampa a richiesta (print on demand).

9   Licenza

9.1)   Con quale obiettivo hai scelto nel tempo la licenza con cui distribuisci l'opera?

Quello di consentirle di essere diffusa nel modo più semplice possibile e di rimanere viva nel tempo, cercando di evitare il rischio che qualcuno possa imporre delle restrizioni inaccettabili –inaccettabili secondo il mio punto di vista– al suo utilizzo.

9.2)   Hai trovato la licenza che corrisponde esattamente alle tue preferenze?

No. La licenza GNU-GPL è generalmente la migliore licenza copyleft in circolazione per le opere che si realizzano in forma digitale, ma non è ancora «perfetta» per ogni tipo di circostanza. Questo è il motivo per cui continuo a usarla, anche se aggiungo delle clausole particolari.

9.3)   Hai mai pensato di scriverti la tua licenza personale?

Sì; è disponibile un prototipo nel capitolo 643, ma per il momento preferisco usare la licenza GNU-GPL nel modo che si può vedere nella pagina in cui appare la dichiarazione del copyright.

Allo stato attuale, lo scopo di quel prototipo di licenza è soprattutto quello di dare un esempio di questioni che altre licenze non affrontano, o che risolvono in maniera troppo specifica.

9.4)   Nel modo attuale di applicare la licenza GNU-GPL alla tua opera fai riferimento alle citazioni; perché?

Nella scrittura di un documento, la citazione è una pratica normale e lecita, ma con la licenza GNU-GPL applicata in modo puro e semplice, queste non si possono inserire, perché sarebbero componenti dell'opera non modificabili.

9.5)   A quali condizioni sono sottoposte le citazioni?

Sono sottoposte alla legge, alle convenzioni internazionali, o semplicemente alla «morale» comune. In pratica, se si scopre che una citazione è errata la si può correggere, ma resta il fatto che queste componenti si possono rimuovere.

9.6)   Se viene fatta una derivazione della tua opera, a quali condizioni può essere distribuita?

Allo stato attuale, una derivazione può essere distribuita alle stesse condizioni dell'opera originale, ovvero riproducendo la stessa forma verbale con la quale sono dichiarate nella pagina del copyright, oppure utilizzando la licenza GNU-GPL pura e semplice, purché nel passaggio siano state rispettate le clausole particolari che appaiono nell'opera originale.

Naturalmente, chi fa questo deve evitare di utilizzare ciò che in un'opera sottoposta alla licenza GNU-GPL pura e semplice sarebbe incompatibile; ovvero non può utilizzare tutto ciò che rientra nella categoria delle citazioni.

10   Domande personali

10.1)   Perché nanoLinux è «nano», quando per installare il livello «IV» occorre una partizione con più di 10 Gibyte?

Il nome si riferisce all'ambizione di nanoLinux, di essere un lavoro che porta a un piccolo risultato, ma concreto.

10.2)   Come è nato il tuo impegno in ciò che tu chiami «informatica libera»?

Il bisogno di legalità in ciò che facevo. Quando usavo ancora il sistema Dos, ho cominciato a leggere le licenze e a distinguere. Mi sono accorto così che esisteva il progetto GNU dai programmi che erano stati portati sul Dos. Non disponendo di un accesso a Internet, leggevo queste cose nei CD che distribuivano software gratuito e «shareware». È stato proprio leggendo i documenti contenuti in uno di questi CD che ho trovato il manifesto GNU e ho cominciato ad ammirare l'intento di Richard Stallman.

10.3)   Quindi hai cominciato a interessarti di software libero già con il sistema Dos?

Sì, ma non era facile. Nell'ambiente degli sviluppatori Dos mancava un punto di riferimento, come invece lo è stato il progetto GNU per i sistemi Unix. È deludente quanto strane e confuse siano le licenze del software gratuito che si trova per il sistema Dos.

10.4)   La tua opera era nata come «Appunti Linux». Ora è diventata «Appunti di informatica libera». A cosa è dovuto il cambiamento?

Nel 1997 ho iniziato semplicemente a tenere gli appunti delle mie prime esperienze con il sistema GNU/Linux, senza pensare di arrivare a un'opera così grande. Il titolo «Appunti Linux» si è dimostrato presto inappropriato per due ragioni: Il nome «Linux» non è sufficiente per identificare il sistema operativo, perché in tal modo si trascura l'importanza del lavoro sul sistema GNU, senza il quale non ci sarebbero la maggior parte dei programmi di servizio (utility) che sono presenti comunemente in un sistema GNU/Linux appunto; inoltre, non è tanto importante il nome di un sistema operativo, quanto piuttosto il concetto della libertà nell'ambito del software e di tutta la conoscenza in generale.

10.5)   Pensi quindi che il progetto GNU sia così importante per la libertà informatica?

Sì, perché rappresenta un punto di riferimento chiaro, senza ambiguità verso la libertà. Il problema, prima che tecnico-informatico, è di tipo filosofico: solo il progetto GNU dà una base filosofica valida al software libero, considerando soprattutto i vari aspetti giuridici del problema.

10.6)   Dove vuoi arrivare con la tua opera? Ci sono argomenti ancora assenti di cui vorresti parlare?

Lo sviluppo dell'opera segue il filo del mio studio. Non ci sono limiti prestabiliti e tutto quello che manca è comunque una carenza. Non ho la possibilità di fare un piano preciso per il futuro; non escludo nulla e, come il titolo suggerisce, non intendo limitare lo sviluppo di questa cosa a un solo sistema operativo.

10.7)   Qual è la sezione che ti soddisfa di meno?

Tutto è sempre in continua revisione. Rileggo continuamente tutto, a cicli, compatibilmente con il tempo disponibile. Oltre alle correzioni e alle piccole aggiunte, alle volte elimino i capitoli che credo non servano e altre volte li sposto, per cercare di ottenere dei volumi più omogenei.

10.8)   GNU/Linux diventerà mai un sistema operativo desktop?

Se per «desktop» si intende un sistema operativo per utenti non preparati, tecnicamente, tutto si può fare. Tuttavia, a differenza di quanto avviene nei confronti del software proprietario, l'utente poco preparato non tollera i difetti che può avere il software libero.

10.9)   Vuoi dire che l'utente medio dovrebbe essere più tollerante?

No; l'utente medio dovrebbe essere più preparato per poter affrontare qualunque sistema operativo, in modo da essere consapevole e da sapere scegliere, senza pensare che riavviare e reinstallare continuamente siano cose «normali».

In altri termini, la libertà informatica richiede preparazione, perché è l'ignoranza di ciò che sta sotto alla semplicità apparente che crea la dipendenza, ovvero la non libertà nei confronti di qualcosa.

10.10)   Qual è la domanda che ti senti rivolgere e che detesti?

«Perché non fanno...», ovvero quando ci si aspetta che qualcun altro faccia qualcosa, come avviene con il software proprietario, dove si può soltanto attendere che altri facciano, perché metterci le mani significherebbe commettere un reato.

10.11)   Tu scrivi un'opera che metti a disposizione di tutti attraverso la rete: non hai la sensazione che questo nuovo modo di fare le cose potrebbe stravolgere il panorama editoriale?

Non credo. Comunque, finché un modo diverso di agire non viene imposto e non lede i diritti e nemmeno gli interessi altrui, non può portare sconvolgimenti.

10.12)   Ti si può aiutare allo sviluppo dell'opera?

Chiunque produca documentazione libera per la diffusione delle conoscenze relative al software libero fa un lavoro in sinergia con il mio.

L'inserimento di un documento esterno nell'ambito della mia opera ha senso se si vuole raggiungere un'integrazione tra le due cose, curando l'uniformità e la coerenza dell'insieme, ma continuando a curare anche i contenuti nel tempo. È difficile collaborare con me in questo modo, sia per l'impegno che è necessario nella coerenza stilistica dell'opera, sia per l'assiduità nella cura che si richiede a un lavoro del genere. In generale, se qualcuno vuole offrirmi un piccolo contributo scritto (ma si tratta di un evento rarissimo), preferisco chiedergli di non pormi alcun vincolo (come spiego nell'introduzione), in modo che io possa farne ciò che voglio in tutti i sensi. Diversamente, il mio lavoro diventerebbe troppo complesso da gestire, tanto che scrivere qualcosa da zero mi costa certamente meno impegno.

10.13)   Trai qualche guadagno diretto o indiretto dalla realizzazione di «Appunti di informatica libera»?

Attualmente non percepisco alcun guadagno, né diretto, né indiretto.

10.14)   Se uno non sa scrivere come può aiutarti? C'è modo di contribuire, anche finanziariamente al tuo progetto?

Per la realizzazione della mia opera, oltre al tempo che vi dedico, sostengo continuamente delle spese: anche solo quelle dei materiali di consumo, come l'inchiostro della stampante, sono un onere consistente per me. È proprio in considerazione di queste spese che mi sentirei di accettare delle donazioni, o altre forme di contributo, tanto più se provengono da chi stampa e vende le copie stampate.

Tuttavia, la donazione è regolata dal codice civile ed è richiesta la registrazione, pertanto diventa una forma impraticabile di contribuzione, a meno che si tratti di importi significativi.

10.15)   Ci sono persone che sostengono che non esisti; che spiegazione dai a tali affermazioni?

Significa che quello che faccio, nel modo in cui lo faccio, ha delle motivazioni incomprensibili; poi c'è anche da dire che il mio modo di vivere mi rende «invisibile» per le consuetudini di questa società, dato che non partecipo a manifestazioni pubbliche e limito i miei contatti a poche persone.

In pratica faccio la vita della persona qualunque che passa inosservata nella vita reale, ma non potrebbe essere diversamente, visto che dedico tutto il mio tempo libero allo studio e al lavoro sugli appunti. Tutto qui.

Appunti di informatica libera 2006.01.01 --- Copyright © 2000-2006 Daniele Giacomini -- <daniele (ad) swlibero·org>, <daniele·giacomini (ad) poste·it>


Dovrebbe essere possibile fare riferimento a questa pagina anche con il nome faq_risposte_alle_domande_piu_comuni.htm

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