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EUROPA/POLONIA – Missionari e laici insieme alle mamma ucraine che non perdono la speranza di poter tornare presto a casa

Genova – “Assistere a quello che la guerra in Ucraina sta provocando è stato un sentimento forte che ti fa davvero piangere il cuore. Tante persone che fino a ieri conducevano una vita normale si trovano oggi a dormire su una brandina in un grandissimo edificio fianco a fianco con altre 3.000 persone sconosciute, sono donne e bambini di ogni età, anziani sulla sedia a rotelle.”
Inizia così il racconto di Stefania, volontaria SMA della casa dei missionari di Genova, rientrata di recente dalla Polonia, dove è stata ospite per una settimana degli SMA a Birzencin, 14 km a avest di Varsavia, per fare volontariato con le mamma ucraine.
“Insieme ai padri SMA e alcune volontarie siamo andati a fare visita in uno dei Centri di accoglienza e smistamento organizzati dalla città di Varsavia per i profughi ucraini adattato in un centro per fiere dove c’erano donne che aspettavano il momento per fare la video-chiamata con i loro uomini, i bambini ai loro papà che si rallegravano a vedere i loro piccoli che muovevano i primi passi” ha raccontato Stefania. “La loro vita ora è così, e restano lì in Polonia, ma con la forte speranza di poter tornare presto a casa. Scene forti che fanno capire cosa sta provocando la guerra, e partecipare in prima persona è stato davvero duro. Nella casa di Birzencin ho vissuto a stretto contatto con circa 100 persone ucraine. Li sentivo al mattino svegliarsi, giocare fuori dalla mia porta e aspettare che aprissi per parlare, il divertimento era riuscire a salutarci e dire grazie al ‘traduttore google’.”
“Le donne sono sempre indaffarate a gestire i bimbi e aiutano tantissimo la casa che li ospita, facendo ogni tipo di servizio. Ad un tratto – conclude la volontaria – la mia tristezza svanisce e lascia posto alla consapevolezza che l’attimo che stanno vivendo ora è sereno. Ho la percezione che queste donne siano state capaci di una forte reazione e che riescano a vivere guardando oltre alle giustificate paure che tante, troppe volte ci paralizzano.”
“Dall’inizio della guerra fino a oggi noi abbiamo accolto qui in Polonia 2 milioni e 300mila rifugiati di guerra” ha aggiunto p. Grzegorz Kucharski, Provinciale della SMA polacca. Sono accolti nelle case private, ma anche in centri e case religiosi come i nostri SMA, in periferia di Varsavia e vicino a Cracovia.”

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