La forma son le tenebre, E la luce e` l'Idea; La Forma e` il rito, il simbolo Del pensiero che crea; Il pensiero e` l'Iehova Dei veggenti profeti Che parla dai roveti., E la Forma e` Gesu`. La Forma e` la parabola, La Forma e` il pane, e` il vino, E` l'orto, il bacio, il Golgota, E` la Croce, e` Longino; E il pensiero e` l'assiduo Svolgersi del creato, Cui spiegar non e` dato Alle menti quaggiu`! Eterna lotta!.... Scorgere L'Idea!.... Vedere il sole!... E disperar d'esprimerlo Con possenti parole! Nelle affannose veglie Concepir l'universo.... E alla foga del verso Non saperlo svelar! Dietro un fatal connubio Il cervello si stanca!.... Giunge lo sposo al tempio, Ma la sposa vi manca; Egli, il Pensiero, l'evoca Colla voce pietosa.... Ma la Forma, la sposa, Non si reca all'altar. Ahi!.... Talora nel cranio, Indarno affaticato, Disperando, un terribile Dubbio m'e` balenato! Pensai che forse esistono Idee si` vaghe e arcane Che invan le menti umane S'attentano a scolpir! Forse passo` fra gli uomini Il sommo dei poeti Fra la schiera dei mutoli E degli analfabeti.... E, forse, il suo silenzio Fu incompresa epopea, In cui sfuggi` l'Idea Della Forma il martir! Ah!.... Perche', dunque, struggerti, O povero cervello? Contro la Forma, il despota, Sorgi, schiavo rubello! Non ti curar degli uomini! Vivi in te stesso e pensa!.... La tua melode immensa Non rivelar che a te! Chiuso nel tuo silenzio Ogni idioma oblia! Del tempo e dello spazio Comprendi l'armonia! Ogni idioma e frivolo A esprimer l'Universo! Nato a servire un verso Il mio pensier non e`!! Evvia!.... Sorridi, Emilio!.... Sorge nel Ciel l'aurora, E, solitario, io vigilo Sulle mie carte ancora! Stolto!.... Giuro il silenzio, E ti favello intanto!.... Stolto!.... E rileggo il canto Che la mia man noto`! Emilio, io voglio illudermi! Sono troppo felice! Mi risveglio da un'estasi E il pensiero mi dice: "Stretto e` il fatal connubio! "Chiudi gli occhi e riposa.... "Questa notte la sposa "All'altar si reco`...." Milano, giugno 1875.