Belle, fresche e purpuree viole,
che quella candidissima man colse,
qual pioggia o qual puro aer produr volse
tanti più vaghi fior’ che far non suole?
Qual rugiada, qual terra o ver qual sole
tante vaghe bellezze in voi raccolse?
Onde il suave odor natura tolse,
o il ciel, che a tanto ben degnar ne vuole?
Care mie violette, quella mano
che vi elesse intra l’altre, ove eri, in sorte
vi ha di tante eccellenzie e pregio ornate!
Quella che il cor mi tolse, e di villano
lo fe’ gentile, a cui siate consorte,
quella adunque, e non altri, ringraziate!
Tratto da: http://www.controversi.org
http://www.classicistranieri.com/viole/viole.mp3
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