“…Racconti e romanzi usano spesso l’Africa come scenario magico per innescare passioni e per visitare i vari ‘immaginari collettivi’, per fotografare i tanti ‘luoghi dell’anima’ personali.
Partite le telecamere, partiti ‘gli esploratori di nessuno, che non sia io o me’, l’Africa rimane là con i suoi problemi, la sua frustrazione, ma anche con le sue speranze, i suoi sogni, la sua vita quotidiana, i suoi bambini che si rincorrono impolverati, le feste, le danze.
L’autore ha provato a raccontare un po’ tutto questo.
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Marco Aime, Taxi Brousse: sulle strade d’Africa
Collana Eretica, Stampa Alternativa, 2001 (fuori catalogo)
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