La prima edizione dei Canti fu pubblicata a Napoli, curata dall’autore, nel 1835. Superficialmente sarebbe potuta apparire un’ennesima raccolta della tradizione classicista italiana. Nulla di nuovo infatti nel contenuto e nel linguaggio. Il pessimismo e la noia sono temi che dall’Ecclesiaste erano apparsi regolarmente nella letteratura occidentale, da quella classica fino al Werther. Le sferzate • Read More »
Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai, Silenziosa lana? Sorgi la sera, e vai, Contemplando i deserti; indi ti posi. Ancor non sei tu paga Di riandare i sempiterni calli? Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga Di mirar queste valli? Somiglia alla tua vita La vita del pastore. Sorge in sul • Read More »
Credei ch’al tutto fossero In me, sul fior degli anni, Mancati i dolci affanni Della mia prima età: I dolci affanni, i teneri Moti del cor profondo, Qualunque cosa al mondo Grato il sentir ci fa. Quante querele e lacrime Sparsi nel novo stato, Quando al mio cor gelato Prima il dolor mancò! Mancar gli • Read More »
Il Festival è ideato e diretto da Antonella Ferrara. Registrazione video del dibattito dal titolo “Il desiderio di libertà, Lectio magistralis di Luciano Canfora – Taobuk, Taormina Book Festival 2019″, registrato a Taormina lunedì 24 giugno 2019 alle 20:25. Dibattito organizzato da Taormina Book Festival. Sono intervenuti: Caterina Andò (giornalista), Luciano Canfora (professore emerito di • Read More »
Noi da fanciulli per lo più concepiamo una certa idea, un certo tipo di ciascun nome di uomo: e la natura di questo tipo deriva dalle qualità delle prime o a noi più cognite e familiari persone che hanno portato quei tali nomi. Formatoci nella fantasia questo tipo (il quale ancora corrisponde alle circostanze particolari • Read More »
[Enter LADY MACBETH, reading a letter] ‘They met me in the day of success: and I have learned by the perfectest report, they have more in them than mortal knowledge. When I burned in desire to question them further, they made themselves air, into which they vanished. Whiles I stood rapt in the wonder of • Read More »
Solo la feroce, shakespeariana e dolente invettiva di Macbeth, gli sta alla pari: “…La vita non è che un’ombra che cammina; un povero commediante che si pavoneggia e si agita sulla scena del mondo, per la sua ora, e poi non se ne parla più?”… Ma Leopardi è ancora più implacabilmente, posatamente pessimista: “Che cos’è • Read More »
“Storia di un’anima” di Giacomo Leopardi è disponibile per il download libero e gratuito: epub odt pdf https://liberliber.classicistranieri.com/l/leopardi/storia_di_un_anima/ https://liberliber.classicistranieri.com/l/leopardi/storia_di_un_anima/pdf/leopardi_storia_di_un_anima.pdf Leopardi – Canti – Silvia – Infinito Post Views: 35
Silvia, rimembri ancora Quel tempo della tua vita mortale, Quando beltà splendea Negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi, E tu, lieta e pensosa, il limitare Di gioventù salivi? Sonavan le quiete Stanze, e le vie dintorno, Al tuo perpetuo canto, Allor che all’opre femminili intenta Sedevi, assai contenta Di quel vago avvenir che in mente • Read More »
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Questo affannoso e travagliato sonno Che noi vita nomiam, come sopporti, Pepoli mio? di che speranze il core Vai sostentando? in che pensieri, in quanto O gioconde o moleste opre dispensi L’ozio che ti lasciar gli avi remoti, Grave retaggio e faticoso? È tutta, In ogni umano stato, ozio la vita, Se quell’oprar, quel procurar • Read More »
Il “Bolero” di Ravel https://liberliber.classicistranieri.com/_autori/ravel/bolero/mp3/ravel_bolero_ol_01.mp3 Ravel – Bolero – LL su: https://liberliber.classicistranieri.com/_autori/ravel/bolero/mp3/ Post Views: 48
Dicevami taluno com’egli avea molto conosciuto e trattato sin dalla prima fanciullezza una persona già matura, delle più brutte che si possano vedere, ma di maniere, di tratto, d’indole, sì verso lui che verso tutti gli altri, amabilissime, politissime, franche, disinvolte, d’ottimo garbo. E che sentendo una volta (mentr’egli era ancora fanciullo, ma grandicello) notare • Read More »
Lo vedeste https://liberliber.classicistranieri.com/_iso/musica_7/v/verdi/nabucco/mp3/verdi_nabucco_08_lo_vedeste.mp3 Si veda: LL, Verdi, Nabucco, Nabuccolib Post Views: 16
Fenena, o mia figlia https://liberliber.classicistranieri.com/_iso/musica_7/v/verdi/nabucco/mp3/verdi_nabucco_06_fenena_o_mia_f.mp3 Si veda: LL, Verdi, Nabucco, Nabuccolib Post Views: 16
Come notte a sol fuggente https://liberliber.classicistranieri.com/_iso/musica_7/v/verdi/nabucco/mp3/verdi_nabucco_05_come_notte_a_s.mp3 Si veda: LL, Verdi, Nabucco, Nabuccolib Post Views: 25
Qual rumore https://liberliber.classicistranieri.com/_iso/musica_7/v/verdi/nabucco/mp3/verdi_nabucco_04_qual_rumore.mp3 Si veda: LL, Verdi, Nabucco, Nabuccolib Post Views: 18
Sperate, o figli https://liberliber.classicistranieri.com/_iso/musica_7/v/verdi/nabucco/mp3/verdi_nabucco_03_sperate_o_figl.mp3 Si veda: LL, Verdi, Nabucco, Nabuccolib Post Views: 17
Gli arredi festivi https://liberliber.classicistranieri.com/_iso/musica_7/v/verdi/nabucco/mp3/verdi_nabucco_02_gli_arredi_fes.mp3 Si veda: LL, Verdi, Nabucco, Nabuccolib Post Views: 13
I Aspetta qua, — disse il Bandi al D’Andrea. — Vado a prevenirla. Se s’ostina ancora, entrerai per forza. Miopi tutti e due, parlavano vicinissimi, in piedi, l’uno di fronte all’altro. Parevano fratelli, della stessa età, della stessa corporatura: alti, magri, rigidi, di quella rigidezza angustiosa di chi fa tutto a puntino, con meticolosità. Ed • Read More »
Cara beltá, che amore lunge m’inspiri o nascondendo il viso, fuor se nel sonno il core ombra diva mi scuoti, o ne’ campi ove splenda piú vago il giorno e di natura il riso; forse tu l’innocente secol beasti che dall’oro ha nome, or leve intra la gente anima voli? o te la sorte avara, • Read More »
Giuseppe Verdi (Le Roncole, 10 ottobre 1813 – Milano, 27 gennaio 1901) fu uno dei massimi compositori italiani dell’Ottocento, autore di melodrammi che fanno parte del repertorio operistico dei teatri di tutto il mondo. Sinfonia Gli arredi festivi Sperate, o figli Qual rumore? Come notte a sol fulgente Fenena! O mia figlia Io t’amava! Lo • Read More »
La mattutina pioggia, allor che l’ale Battendo esulta nella chiusa stanza La gallinella, ed al balcon s’affaccia L’abitator de’ campi, e il Sol che nasce I suoi tremuli rai fra le cadenti Stille saetta, alla capanna mia Dolcemente picchiando, mi risveglia; E sorgo, e i lievi nugoletti, e il primo Degli augelli susurro, e l’aura • Read More »
Era il mattino, e tra le chiuse imposte Per lo balcone insinuava il sole Nella mia cieca stanza il primo albore; Quando in sul tempo che più leve il sonno E più soave le pupille adombra, Stettemi allato e riguardommi in viso Il simulacro di colei che amore Prima insegnommi, e poi lasciommi in pianto. • Read More »