ASIA/CINA – Accademici cinesi approfondiscono i loro studi sulla storia delle diocesi cattoliche locali

Shanghai – Il “Primum Concilium Sinense”, la fondamentale assise della Chiesa cattolica in Cina svoltasi nel 1924 a Shanghai sotto la guida del Delegato Pontificio Costantini , già aveva posto la “sinicizzazione” del cattolicesimo in Cina come priorità storica, e in tale prospettiva aveva anche preso in considerazione i criteri di conformazione delle circoscrizioni ecclesiastiche in territorio cinese. Lo sottolinea nei suoi interventi e nei suoi studi il professor Liu Zhiqing, citando le parole dello stesso Cardinale Costantini, secondo il quale la Chiesa, nel rispetto delle legittime autorità civili, ha la missione di “glorificare il Signore e salvare le anime”.

Per il professor Liu Zhiqing, le parole del Cardinale Celso Costantini e le linee guida prospettate cento anni fa dal Concilio di Shanghai per il cammino della Chiesa cattolica in Cina sono ancora attuali, anche riguardo alle questioni aperte relative alla suddivisione delle circoscrizioni ecclesiastiche in territorio cinese.

In effetti, come sottolinea nei suoi interventi anche il Professor Liu, uno dei “Vota” sottoposti dal Concilio di Shanghai alla attenzione della Santa Sede conteneva la richiesta di disporre una nuova suddivisione delle regioni e circoscrizioni ecclesiastiche cinesi, passando dalle 5 regioni esistenti a 17 circoscrizioni ecclesiastiche, corrispondenti in linea di massima alle suddivisioni delle province civili di allora.

Di recente, anche il professor Liu ha preso parte alla Conferenza dedicata al tema “Sviluppo storico e caratteristiche della sinicizzazione delle diocesi cattoliche in Cina” organizzato dall’Accademia delle Scienze Sociali di Shanghai e dal Centro per gli Studi sulla Religione e la Cultura a fine ottobre. Gli approfondimenti condivisi anche in quel Convegno di studi toccano questioni di interesse anche per il presente e il futuro della cattolicità cinese. La ripartizione delle diocesi cattoliche in Cina rappresenta una delle grandi questioni al centro dei negoziati presenti e futuri tra Santa Sede e governo cinese.

Nel suo intervento a quel convegno, articolato intorno a sei passaggi storici, Liu ha ripercorso nel dettaglio lo sviluppo delle circoscrizioni cattoliche in Cina, a partire dalla ruolo giocato dal Portogallo nell’istituzione delle prime diocesi, secondo le prassi connesse al cosiddetto “Padroado” .

Il Professor Yan Kejia, Direttore del Centro per gli Studi sulla Religione e la Cultura, ha sottolineato che l’analisi storica del professor Liu attesta come “l’atteggiamento di crescente, reciproca fiducia tra Cina e Santa Sede offre vantaggi reciproci” e “apre nuove prospettive anche per le ricerche in ambito storico”.

Il Professor Liu Zhiqing è Direttore dell’Istituto di Storia e Sviluppo Sociale e Direttore esecutivo dell’Istituto per lo studio della religione e della cultura della Università Normale di Anyang . Liu è impegnato da più di 30 anni in studi e ricerche sul cattolicesimo cinese confluiti nella pubblicazione di saggi e volumi di alto valore accademico.

Nel 2017 Liu Zhiqing ha pubblicato l’opera “Storia dell’evoluzione delle diocesi cattoliche in Cina”, una panoramica completa che ripercorre la vicenda e i passaggi storici attraversati da ogni singola circoscrizione ecclesiastica dalla sua istituzione fino all’anno 1946. Il volume è stato ripubblicato nel 2023 in una nuova versione aggiornata e arricchita di nuovi contributi e approfondimenti. Al volume è allegata anche una “Tabella della Storia dell’evoluzione della diocesi cattoliche di Cina”. Il lavoro è frutto di anni di ricerca e studi rigorosi, basati anche sulla consultazione di fonti e documenti conservati negli archivi di congregazioni religiose e sulle testimonianze dirette di personaggi autorevoli della Chiesa cattolica cinese, come il Vescovo Tomaso Zhang Huaixin , che ha guidato la diocesi di Weihui , nella provincia di Henan.

ASIA/CINA – Uno sguardo cristiano sul “Capodanno cinese”. Il messaggio di Quaresima del Vescovo Giuseppe Gan

Guangzhou – Anche quest’anno, come accade di tanto in tanto, l’inizio del tempo di Quaresima si sovrappone ai giorni di festa del Capodanno cinese. Una coincidenza legata al fatto che ambedue gli eventi vengono temporalmente fissati in base al Calendario lunare.
In apparenza, i due eventi appaiono contraddittori: la Quaresima è tempo di digiuno, astinenza e penitenza, il Capodanno è tempo di festa gioiosa. Il Vescovo Giuseppe Gan Junqiu, a capo dell’Arcidiocesi di Guangzhou, nella sua Lettera Pastorale per Quaresima 2024 mostra come lo sguardo cristiano può sciogliere l’apparente contraddizione. “In realtà” scrive il Vescovo cinese “tutte le azioni mosse dall’intenzione di amare sono in ultima istanza rivolte a Dio”. Così, “mentre ci lasciamo alle spalle la solitudine della vita urbana, poniamo fine alla lontananza dai nostri cari e torniamo a casa, dove prevale la gioia di ritrovarci con la nostra famiglia. Allo stesso tempo, possiamo vivere anche la Liturgia delle Ceneri riconoscendo che anche essa è una chiamata del Padre eterno rivolta a noi, una chiamata a tornare a casa”.
Nella sua Lettera Pastorale per la Quaresima del 2024 intitolata “O Dio, crea in me un cuore puro” , il Vescovo Giuseppe mostra “come possiamo noi cristiani immergerci nell’amore e nel perdono di Dio, in questo momento di festose riunioni di famiglia”.
Il Capodanno fa notare il Vescovo di Guangzhou è un “dire addio a passato per accogliere l’avvenire”. Nel cammino cristiano, in maniera analoga, anche l’esperienza del perdono e del pentimento per i propri peccati è un “dire addio al passato” e un andare incontro fiduciosi al tempo che viene. In tale esperienza “diventiamo pieni di gioia e speranza per la vita, siamo resi nuovi dall’Amore di Cristo, nella Grazie di Dio”.
La Quaresima è “il tempo di preparazione alla gioia di Pasqua”. E proprio il tempo del Capodanno cinese – sottolinea il Vescovo Gan “è un’occasione d’oro per testimoniare la fede cattolica alla e con la propria famiglia”. Si può partecipare “alla messa di Ringraziamento della vigilia del Capodanno con le nostre famiglie, in cui tutta la famiglia può unirsi per ringraziare Dio per la sua protezione e le sue benedizioni nell’anno passato, e per chiedere la benedizione di Dio per la pace e la salute dei nostri familiari e per il nostro lavoro. Pregando e ricevendo i sacramenti insieme ai nostri cari, possiamo abbracciare nella gratitudine verso Gesù anche il clima di festa e ringraziamento del Capodanno cinese”. Così, “non solo custodiamo la singolarità della fede cattolica rimanendo totalmente immersi nella nostra cultura tradizionale, ma possiamo mostrare che la fede cristiana è un dono che rimane sempre nel nostro cuore, in ogni circostanza”.
Durante il tempo della festa di Capodanno – si legge nella lettera pastorale – i cristiani possono pregare, leggere e meditare a Parola di Dio, prendersi cura del prossimo. “Proprio il Capodanno cinese” insiste il Vescovo Gan “è in momento propizio per prendersi cura degli altri”, a cominciare dagli anziani, dai malati, dalle persone sole e in difficoltà. “Possiamo sperimentare la benedizione e la pace di Dio durante la Festa di Primavera, trascorrendo del tempo con le nostre famiglie, pregando in comunione e prendendoci cura degli altri”, conclude il Vescovo di Guangzhou.

ASIA/CINA Pietro Wu Yishun consacrato Vescovo di Shaowu (Minbei)

di Marta Zhao

Nanping – Un nuovo Vescovo cattolico – il terzo in meno di una settimana – è stato consacrato oggi nella Repubblica popolare cinese. Si chiama Pietro Wu Yishun, ha 59 anni ed è stato ordinato Vescovo della diocesi di Shaowu , nella provincia costiera del Fujian. Papa Francesco lo aveva nominato Vescovo il 16 dicembre 2023.

La liturgia di consacrazione del nuovo Vescovo è stata celebrata nella parrocchia di Chengguan del distretto di Jianyang, dedicata alla Natività di Maria, nella città di Nanping . Giuseppe Li Shan, Vescovo di Pechino, ha presieduto la consacrazione, avendo come concelebranti Vincenzo Zhan Silu, Vescovo di Mindong, Giuseppe Cai Bingrui, Vescovo di Xiamen e Francesco Saverio Jin Yangke, Vescovo di Ningbo della provincia di Zhejiang. Hanno preso parte alla liturgia anche una ottantina di sacerdoti provenienti da diverse diocesi della Cina, e oltre 360 fedeli laici.

«Nel quadro dell’Accordo Provvisorio tra la Santa Sede e la Repubblica Popolare Cinese» si legge nel bollettino quotidiano diffuso dalla Sala Stampa Vaticana «oggi, mercoledì 31 gennaio 2024, ha avuto luogo l’ordinazione episcopale del Rev. Pietro Wu Yishun, nominato dal Santo Padre Vescovo di Shaowu , Provincia cinese del Fujian, in data 16 dicembre 2023».

Chi è il nuovo Vescovo

Pietro Wu Yishun è nato il 7 dicembre 1964. È stato ordinato sacerdote il 15 agosto 1992 per la diocesi di Xiamen. Inviato in seguito a Minbei, vi ha svolto il proprio servizio pastorale ricoprendo, tra gli altri, l’incarico di Parroco di Nanping e di responsabile delle Prefetture Apostoliche di Shaowu e Jian’ou .
Nel novembre 2021 Pietro Wu è intervenuto a un seminario organizzato nella provincia del Fujian sulla corretta direzione da imprimere alla cosiddetta “sinicizzazione” del cattolicesimo in Cina. In quell’occasione, il futuro Vescovo aveva detto che la fede cattolica e la cultura locale cinese hanno davvero raggiunto una “armonia” e un’integrazione reciproca, e tale “armonia” rappresenta il fulcro e suggerisce la giusta direzione per la “sinicizzazione” del cattolicesimo. In quell’intervento, prendendo le mosse dal concetto cinese di “armonia” , Wu Yishun aveva sottolineato le assonanze tra la cultura cinese e alcuni contenuti e dati acquisiti nella teologia fondamentale, per evidenziare che «le cose possono esistere una accanto all’altra senza nuocersi, le strade possono camminare una accanto all’altra senza scontrarsi».
Da sacerdote, don Pietro Wu ha organizzato campi estivi per giovani e condiviso iniziative volte a custodire le vocazioni sacerdotali e religiose. Sacerdoti e suore della diocesi, in occasione del Capodanno cinese, sono soliti visitare in gruppo i propri genitori e esprimere così gratitudine verso di loro, per il sostegno ricevuto dalle rispettive famiglie nel seguire la via indicata dalla propria vocazione.

La vita missionaria della diocesi

La vita della comunità ecclesiale nella diocesi di Shaowu è intessuta coi gesti ordinari del catechismo, delle liturgie e delle preghiere, delle opere di carità, del susseguirsi dei mesi dedicati anno dopo anno a San Giuseppe, a Maria, al Sacro Cuore, al Rosario. Si restaurano e recuperano le chiese di più antica data, si condividono iniziative pastorali secondo le priorità suggerite dal Successore di Pietro. Così le parrocchie della diocesi hanno celebrato con iniziative specifiche l’Anno Paolino, proclamato da Papa Benedetto XVI, e il Giubileo straordinario della Misericordia, indetto da Papa Francesco. Nelle parrocchie della diocesi si è pregato per la buona riuscita delle Olimpiadi e per la fine della pandemia. Davanti ai terremoti e alle catastrofi naturali, si raccolgono fondi e beni di soccorso per le popolazioni colpite, per poi affidarli alla rete caritativa che fa capo a Jinde Charities.
Durante l’Anno della Misericordia, la comunità diocesana ha indicato due antiche chiese, costruite più di 110 anni fa, come santuari con le Porte Sante da attraversare, e vivere anche così la comunione con la Chiesa universale e col Successore di Pietro.

ASIA/CINA – Consacrazione del Vescovo di Shaowu (Minbei)

Città del Vaticano – Oggi, mercoledì 31 gennaio 2024, ha avuto luogo l’ordinazione episcopale del Rev. Pietro Wu Yishun, che il Santo Padre, nel quadro dell’Accordo Provvisorio tra la Santa Sede e la Repubblica Popolare Cinese, ha nominato, in data 16 dicembre 2023, Vescovo della Prefettura Apostolica di Shaowu , Provincia cinese del Fujian.
Il Rev. Pietro Wu Yishun è nato il 7 dicembre 1964. È stato ordinato sacerdote il 15 agosto 1992 per la Diocesi di Xiamen. Inviato in seguito a Minbei, vi ha svolto il proprio servizio pastorale ricoprendo, tra gli altri, l’incarico di Parroco di Nanping e di responsabile delle Prefetture Apostoliche di Shaowu e Jian’ou.

ASIA/CINA – Consacrazione del primo Vescovo di Weifang

Città del Vaticano – Oggi, lunedì 29 gennaio 2024, ha avuto luogo l’ordinazione episcopale del Rev. Antonio Sun Wenjun, che il Santo Padre, nel quadro dell’Accordo Provvisorio tra la Santa Sede e la Repubblica Popolare Cinese, ha nominato, in data 20 aprile 2023, Vescovo di Weifang, Provincia cinese dello Shandong.
Il Rev. Antonio Sun Wenjun è nato nel novembre 1970. Ha studiato presso il Seminario di Sheshan, a Shanghai, dal 1989 al 1994. È stato ordinato sacerdote nel 1995 presso la Parrocchia di Xishiku a Pechino. Ha, in seguito, prestato servizio pastorale nello Shandong dal 2005 al 2007. Tra il 2007 e il 2008 ha soggiornato in Irlanda per proseguire la propria formazione. Rientrato successivamente a Weifang, vi ha continuativamente svolto il proprio ministero.

ASIA/CINA – La Prefettura Apostolica di Yiduxian viene soppressa e viene eretta la Diocesi di Weifang

Città del Vaticano – Nel desiderio di promuovere la cura pastorale del gregge del Signore e per attendere più efficacemente al suo bene spirituale, in data 20 aprile 2023, il Sommo Pontefice Francesco ha deciso di sopprimere nella Cina Continentale la Prefettura Apostolica di Yiduxian, che fu eretta il 16 giugno 1931 da Papa Pio XI ricavandone il territorio dal Vicariato Apostolico di Zhifu , e in pari tempo di erigere la nuova Diocesi di Weifang, suffraganea di Jinan, Provincia di Shandong, con sede episcopale nella chiesa cattedrale di Cristo Re, sita a Qingzhou, città di Weifang.
I confini ecclesiastici della nuova Diocesi comprenderanno le seguenti aree: i quartieri di Weicheng, di Hanting, di Fangzi e di Kuiwen; le quattro “zone” di sviluppo comunali; le contee di Linju e di Changle; le città di Qingzhou, di Zhucheng, di Shouguang, di Anqiu, di Gaomi e di Changyi.
Invece, la parte est dei quartieri di Laiwu è accorpata all’Arcidiocesi di Jinan; mentre i quartieri di Boshane di Linzi, le contee di Guangrao, di Boxing e di Gaoqing sono accorpati alla Diocesi di Zhoucun.
In questo modo, il territorio della Diocesi di Weifang è conforme a quello della Città Capoluogo di Weifang, con una superficie totale di 16.167,23 km2 e una popolazione totale di 9.386.705 abitanti, di cui circa 6 mila cattolici, serviti da 10 sacerdoti e 6 suore.

ASIA/CINA – Papa Francesco erige la diocesi di Weifang. Consacrato oggi il nuovo Vescovo

Weifang – “Grazie al Signore, tutto è andato molto bene”! E’ la prima reazione di tanti fedeli cattolici della diocesi di Weifang, nuova diocesi eretta da Papa Francesco. Oggi, lunedì 29 gennaio, Antonio Sun Wenjun è stato consacrato vescovo della nuova diocesi. Il Vescovo di Linyi, Giovanni Fang Xingyao, ha presieduto la solenne consacrazione, concelebrata dal vescovo di Zhoucun, Giuseppe Yang Yongqiang, e dall’Arcivescovo di Jinang, Giuseppe Zhang Xianwang. Hanno partecipato alla liturgia anche il Vescovo di Yanzhou, Giovanni Lv Peisen e il Vescovo di Qingdao, Tommaso Chen Tianhao. I cinque vescovi sono tutti a capo di diocesi della provincia di Shandong. Hanno preso parte alla liturgia di consacrazione anche 44 sacerdoti e oltre 330 tra religiosi e fedeli laici.

“Nel desiderio di promuovere la cura pastorale del gregge del signore e per attendere più efficacemente al suo bene spirituale” sil legge nel bollettino quotidiano diffuso dalla Sala Stampa Vaticana “il Sommo Pontefice Francesco ha deciso di sopprimere nella Cina continentale la Prefettura Apostolica di Yiduxian, che fu eretta il 16 giugno 1931 da Papa Pio XI ricavandone il territorio dal Vicariato Apostolico di Zhifu e in pari tempo di erigere la nuova diocesi di Weifang suffraganea di Jinan, Provincia di Shandong con sede episcopale nella chiesa cattedrale di Cristo Re”. Al riguardo “il Sommo Pontefice ha nominato il Rev. Antonio Sun Wenjun, Amministratore diocesano della medesima Circoscrizione. Primo Vescovo della nuova”. “Nel quadro dell’Accordo Provvisorio tra la Santa Sede e la Repubblica Popolare Cinese”, Rev. Antonio Sun Wenjun è stato nominato “dal Santo Padre Vescovo di Weifang, provincia cinese dello Shandong, in data di 20 aprire 2023”.

Chi è il nuovo Vescovo

Antonio Sun Wenjun e il secondo Vescovo cattolico ordinato nella Repubblica Popolare Cinese, negli ultimi 5 giorni. E’ nato nel novembre 1970. Ha studiato presso il Seminario di Sheshan, a Shanghai, dal 1989 al 1994. È stato ordinato sacerdote nel 1995 presso la cattedrale di Pechino dedicata al Santo. Salvatore. In seguito, ha prestato servizio pastorale nello Shandong dal 2005 al 2007. Tra il 2007 e il 2008 ha soggiornato in Irlanda per proseguire la propria formazione. Rientrato successivamente a Weifang, ha continuativamente svolto il proprio ministero sacerdotale in quella provincia.

L’intensa vita ecclesiale della diocesi

La storia della diocesi di Weifang, ex Prefettura Apostolica di Yiduxian dal 1931, è legata alla missione evangelizzatrice svolta in quella terra dai Francescani francesi. La diocesi era senza Vescovo dal 2008.

Durante gli anni di vacanza della sede episcopale, la comunità ecclesiale diocesana ha continuato a camminare in unità e a manifestare in maniera vivace la propria sequela a Cristo e la passione di annunciare il Vangelo, nella comunione con il Papa e con la Chiesa di Roma. Durante il Giubileo straordinario della Misericordia, proclamato da Papa Francesco , indetto da Papa Francesco, la comunità ha promosso la lettura della Sacra Scrittura. Per tutto l’anno sono stati organizzati corsi sulla Bibbia che hanno visto la partecipazione di persone appartenenti a ogni fascia di età. In quell’Anno giubilare sono stati organizzati anche “Concorsi sulla Parola di Dio” e “concerti della Misericordia”.

Nella diocesi opera la Congregazione femminile diocesana delle Suore dell’Immacolata Concezione, molto presenti nella pastorale delle parrocchie e nell’animazione di opere sociali. Nel 2005 alcune di loro avevano partecipato alla Riunione della Commissione cattolica cinese per il lavoro caritativo e servizi sociali, intitolata “Prendersi cura della società”. In tale occasione, sr. Zong Huaiying aveva sottolineato che nonostante le difficoltà e la scarsità di risorse, era possibile comunque mettere in atto un buon lavoro di assistenza sociale, «con la benedizione di Dio».

ASIA/CINA – Consacrazione del Vescovo di Zhengzhou

Città del Vaticano – Oggi, giovedì 25 gennaio 2024, ha avuto luogo l’ordinazione episcopale del Rev. Taddeo Wang Yuesheng, che il Santo Padre, nel quadro dell’Accordo Provvisorio tra la Santa Sede e la Repubblica Popolare Cinese, ha nominato, in data 16 dicembre 2023, Vescovo di Zhengzhou, Provincia cinese dello Henan.
Il Rev. Taddeo Wang Yuesheng è nato a Zhumadian , il 27 febbraio 1966, e ha seguito i corsi di filosofia e teologia presso il Seminario del Centro Sud . È stato ordinato sacerdote a Hankou, il 17 ottobre 1993. Ha ricoperto l’incarico di Parroco a Zhengzhou. Dal dicembre 2011 è Parroco nel Distretto di Huiji, a Zhengzhou.

ASIA/CINA – Don Taddeo Wang ordinato Vescovo della diocesi di Zhengzhou

di Gianni Valente e Marta Zhao

Zhengzhou – La diocesi di Zhengzhou ha un nuovo Vescovo, dopo essere rimasta senza vescovo residente per oltre settanta anni. Oggi, giovedì 25 gennaio, nella chiesa di Qinghuayuanlu del distretto di Huiji dedicata alla Madonna di Lourdes, è stata celebrata l’ordinazione episcopale del sacerdote Taddeo Wang Yuesheng. La celebrazione di consacrazione di Wang Yuesheng, è stata officiata da Giuseppe Shen Bin, Vescovo di Shanghai, co-consacranti Giuseppe Yang Yongqiang, Vescovo della Diocesi di Zhoucun e Giuseppe Zhang Yinlin, Vescovo della Diocesi di Anyang. Alla liturgia ha partecipato anche Pietro Jin Lugang, Vescovo della Diocesi di Nanyang e più di 300 sacerdoti, suore e fedeli di tutte le diocesi della provincia.

Zhengzhou è il capoluogo dell’Henan, Provincia della Cina centrale raggiunta in epoche diverse dalle missioni di Gesuiti, Lazzaristi e del Pontificio Istituto Missione Estere . Nel XX secolo, a Zhengzhou hanno svolto un ruolo importante soprattutto le missioni dei Saveriani di Parma.

L’Ordinazione – riferisce il bollettino della Sala Stampa Vaticana – è avvenuta «nel quadro dell’Accordo Provvisorio tra la Santa Sede e la Repubblica Popolare Cinese». Don Taddeo Wang Yuesheng era stato «nominato dal Santo Padre Vescovo di Zhengzhou, nella Provincia cinese dello Henan, in data 16 dicembre 2023».

Il nuovo Vescovo ha 58 anni. È nato a Zhumadian il 27 febbraio 1966, e ha seguito i corsi di filosofia e teologia presso il Seminario del Centro Sud dal 1987 al 1993. È stato ordinato sacerdote il 17 ottobre 1993. Ha ricoperto gli incarichi di Parroco di Zhengzhou e dal dicembre 2011 è Parroco nella chiesa di Qinghuayuanlu del distretto di Huiji, a Zhengzhou. Il processo conclusosi con la nomina pontificia, avvenuta lo scorso 16 dicembre, ha potuto avvalersi anche del contributo diretto delle varie componenti della Chiesa locale, secondo un criterio sinodale.

La Diocesi

La storia della Diocesi di Zhengzhou prende avvio dalla istituzione della Prefettura Apostolica dell’Henan occidentale, stabilita da Papa San Pio X nel 1906 e affidata dalla Sacra Congregazione “de Propaganda Fide” alla Pia Società di San Francesco Saverio per le Missioni Estere . Nel 1911 la Prefettura era stata elevata a Vicariato Apostolico, e alla sua guida era stato chiamato il Saveriano italiano Luigi Calza, primo religioso della sua Congregazione a essere ordinato Vescovo.

Nel dicembre 1924, il Vicariato Apostolico dell’Henan occidentale era divenuto ufficialmente Vicariato Apostolico di Zhengzhou. Nell’autunno 1928, l’Arcivescovo Guido Conforti, fondatore dei Saveriani visitò Zhengzhou, realizzando il suo sogno di andare a trovare i “suoi” missionari in Cina. «La prima impressione che si riceve nell’entrare in territorio cinese» avrebbe poi annotato il Santo Presule «è quella di trovarsi in mezzo a un popolo che molto promette del suo avvenire e che in tempo non lontano avrà forse la maggior influenza sopra l’equilibrio mondiale, che non potrà fare senza di lui».

Il Vicariato di Zhengzhou fu elevato a Diocesi nel 1946, anno dell’istituzione della gerarchia cattolica cinese. In quello stesso anno fu nominato Vescovo di Zhengzhou il Saveriano Faustino Tissot. Dopo l’avvento della Repubblica Popolare Cinese , nel 1953, il Vescovo Tissot e 16 altri sacerdoti stranieri furono espulsi dalla Cina. Rimasero 6 sacerdoti cinesi a portare avanti l’opera pastorale della Diocesi, fino agli anni della Rivoluzione Culturale, quando anche a Zhengzhou la diocesi e le attività ecclesiali pubbliche furono smantellate.

Dopo la ripresa della vita ecclesiale iniziata alla fine degli anni settanta del secolo scorso, la Diocesi di Zhengzhou non ha più avuto Vescovi, ma solo Amministratori diocesani. A partire dagli anni ottanta, sono state restaurate o costruite ex novo diverse chiese. La vita ecclesiale ha continuato a palpitare, ma senza riprendere l’intensità di fioritura che sembrava palesarsi negli anni Cinquanta del secolo scorso. Allora, su una popolazione di quattro milioni di abitanti, i battezzati cattolici erano più di ventimila. Oggi, su una popolazione più che raddoppiata, secondo stime di diversa fonte il numero dei cattolici varia dai diecimila ai ventimila battezzati.

L’insediamento di un nuovo Vescovo a Zhengzhou, in comunione con il Vescovo di Roma, più di settanta anni dopo l’espulsione del suo predecessore, è comunque un segno oggettivo di una storia che riannoda i suoi fili. Una novità da considerare tenendo presente in primis la missione di annunciare il Vangelo cui è chiamata la Chiesa in Cina. Solo camminando insieme verso l’orizzonte di tale missione potranno essere superati nel tempo anche divisioni e contrasti che affaticano l’opera pastorale della comunità ecclesiale cinese.

Dalla firma dell’Accordo provvisorio tra la Repubblica Popolare Cinese e la Santa Sede , in Cina non si sono più verificate ordinazioni episcopali illegittime, quelle celebrate senza consenso papale, che dalla fine degli anni Cinquanta del secolo scorso avevano provocato lacerazioni dolorose tra i cattolici cinesi. Da quella firma, in Cina sono avvenute sei nuove ordinazioni episcopali. Nello stesso lasso di tempo, sei Vescovi cosiddetti “clandestini”, nominati in passato senza tenere conto dei protocolli statali, hanno chiesto e ottenuto il riconoscimento del loro ruolo anche da parte delle autorità civili. Tra loro figura anche Pietro Jin Lugang, Vescovo di Nanyang, dello stesso Henan, riconosciuto ufficialmente dal governo il 30 gennaio 2019.

ASIA/CINA – Università statale cinese rende omaggio al “Grande Saggio” Tommaso d’Aquino a 800 anni dalla sua nascita

Wuhan – L’Istituto della Filosofia dell’Università statale cinese Huazhong University of Science and Technology , nella città di Wuhan, capoluogo della provincia di Hubei, ospiterà a giugno un solenne atto accademico per rendere omaggio a San Tommaso d’Aquino , definito “Gigante della filosofia”, per celebrare gli 800 anni della sua nascita. Nell’invito, si legge che Tommaso d’Aquino “Occupa una posizione storica importante nella storia della filosofia occidentale; è il più grande maestro di tutte le filosofie. In occasione dell’800° anniversario della nascita del Saggio, e in uno spirito di riverenza” verso l’Aquinate si terrà il V° Forum Nazionale sulla Filosofia Medievale e l’ Assemblea annuale 2024 del Comitato specializzato in Filosofia Medievale dell’Istituto Nazionale della Filosofia.

Il forum si propone di fornire una panoramica approfondita dei risultati degli studi storici rivolti anche a indagare lo sviluppo contemporaneo della filosofia di san Tommaso, nonché di aprire una discussione più ampia sul contributo della filosofia medievale nel contesto del multiculturalismo.

Oltre a concentrarsi sulle origini teoriche, sui contributi degli studiosi e sul percorso della filosofia di San Tommaso, il forum approfondirà anche i contenuti della filosofia patristica, della filosofia ebraica, di quella araba e di quella bizantina, con approfondimenti dedicati anche all’evoluzione della Scolastica e della interazione di tutte queste filosofie con la filosofia moderna, nell’ottica dell’interazione tra le diverse.

Il tempo di San Tommaso d’Aquino, grande teologo e Dottore della Chiesa, coincideva in Cina con il periodo finale della dinastia Song che è stato un’epoca della storia cinese in cui fiorirono l’economia, la cultura e mondo accademico cinese. Il periodo fu caratterizzato da un relativo illuminismo politico, dallo sviluppo agricolo, dalla prosperità commerciale e urbana e dai cambiamenti sociali. La rinascita del confucianesimo portò alla formazione di scuole di pensiero, al rapido sviluppo della scienza e della tecnologia, anche alla fioritura della poesia Song e a alti risultati nelle arti della calligrafia e della pittura. Anche diversi storici occidentali guardano all’epoca della dinastia Song come all’epoca del “Rinascimento cinese”.