Quando io dimando nel mio pianto Amore, che così male il mio parlar ascolta, mille fiate il dì, non una volta, ché mi fere e trafigge a tutte l’ore: – Come esser può, s’io diedi l’alma e ‘l core al mio signor dal dì ch’a me l’ho tolta, e se…
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EText-No. 43193 Title: Conferenze tenute a Firenze nel 1896 – La vita italiana durante la Rivoluzione francese e l’Impero Author: Various;Verschillende Language: Italian Link: cache/generated/43193/pg43193.epub EText-No. 43193 Title: Conferenze tenute a Firenze nel 1896 – La vita italiana durante la Rivoluzione francese e l’Impero Author: Various;Verschillende Language: Italian Link: 4/3/1/9/43193/43193-h/43193-h.htm EText-No. 43193 Title: Conferenze tenute a Firenze nel 1896 – La vita…
EText-No. 34066 Title: Garibaldi in toscana nel 1848 Author: Sforza, Giovanni Language: Italian Link: cache/generated/34066/pg34066.epub EText-No. 34066 Title: Garibaldi in toscana nel 1848 Author: Sforza, Giovanni Language: Italian Link: cache/generated/34066/pg34066.html.utf8 EText-No. 34066 Title: Garibaldi in toscana nel 1848 Author: Sforza, Giovanni Language: Italian Link: cache/generated/34066/pg34066.mobi EText-No. 34066 Title: Garibaldi in…
Quanta invidia al mio cor, felici e rare Anime, porge il vostro ardente e forte Nodo, che l’ultime ore a voi di morte Fe dolci che son sempre agli altri amare! Non furo ai bei desir le parche avare In filar nè più lunghe nè più corte Le vostre vite;…
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Nel picciol tempio, di te sola ornato, donna gentile e piú ch’altra eccellente, o de’ moderni o dell’antica gente, pel tuo partir poi d’ogni ben privato, sendo da mia fortuna trasportato per confortar l’afflitta alma dolente, m’apparve agli occhi un raggio sílucente che oscuro di poi parmi quel che guato….
Era nel tempo bel, quando Titano dell’annual fatica il terzo avea giá fatto, e co’ sua raggi un po’ pugnea d’un tal calor, che ancor non è villano; vedeasi verde ciascun monte e piano, e ogni prato pe’ fiori rilucea, ogni arbuscel sue fronde ancor tenea, e piange Filomena e…
Nel mio bel sol la vostra aquila altera Fermando gli occhi, alla più alta meta Sarebbe giunta: chè superba e lieta Doppiava i vanni a quell’ardente spera. Ma or che il lume suo mirar non spera (Che nube spessa ne lo copre e vieta); Vedete come il desio primo acqueta;…
Certo il signore, e la chiomata moglie, partì pe’ campi, ché già il tordo zirla: muto, tra un’ampia musica di foglie (dolce sentirla d’autunno, a tarda notte, se il libeccio soffia con lunghi fremiti sonori), muto è il palazzo. S’ode un cicaleccio di tra gli allori ; un cicaleccio donde…