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bookmark_borderFuori Frontex dalle nostre università

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Chi firma questa lettera pubblica chiede al Politecnico di Torino di rescindere l’accordo con Frontex, ma non solo. Si tratta di una presa di posizione collettiva per affermare che Frontex, e tutte le agenzie pubbliche e private che operano secondo gli stessi principi, devono rimanere fuori dalle nostre Università. Stringendo accordi con soggetti come Frontex, si aiuta l’apparato violento e espulsivo dell’Unione europea a legittimarsi, ad ammantarsi di oggettività scientifica, a ridurre il fenomeno migratorio a una questione tecnica, ossia al passaggio di carte tra le mani di burocrati ed esperti. 

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bookmark_borderAFRICA/SUD SUDAN – “Le due suore uccise sono le nostre martiri” dice ai loro funerali l’Arcivescovo di Juba

Juba – Suor Mary Daniel Abut e suor Regina Roba Luate sono le nostre martiri perché sono state uccise a sangue freddo”, ha detto ieri, 20 agosto, Sua Ecc. Mons. Stephen Ameyu Martin Mulla Arcivescovo di Juba, nell’omelia dei funerali delle due suore della Congregazione del Sacro Cuore di Gesù, uccise, insieme ad ae tre persone, in un agguato stradale il 16 agosto .
“Queste sono le nostre martiri che rimarranno nei nostri ricordi in modo che possiamo elevare la nostra fede che Dio ci ha dato. Le nostre sorelle sono morte a causa della loro fede, della loro convinzione che incoraggiando ae persone a seguire Dio, acquisiranno quello che è il fine ultimo della nostra vita” ha sottolineato. L’Arcivescovo di Juba ha infine lanciato un invito alla conversione:
“La grazia della conversione è sempre presente. Dobbiamo convertirci. Dobbiamo trasformarci nel fare cose buone per noi stessi per salvare la nostra Chiesa. E per salvare la nostra nazione, dobbiamo fare cose buone, non uccidere persone, non uccidere suore, non uccidere persone innocenti”.
Nel frattempo sono emersi nuovi particolari sulle circostanze nelle quali le due religiose sono state assassinate.
“Le due suore facevano parte dei 12 passeggeri su un autobus Costa di ritorno a Juba dalla celebrazione del centenario della parrocchia cattolica di Loa dedicata a Nostra Signora dell’Assunta” afferma suor Alice Jurugo Drajea. Superiora Generale della Congregazione del Sacro Cuore di Gesù.
L’autobus Costa che aveva lasciato la parrocchia di Loa intorno alle 7.30 e dopo circa un’ora di viaggio è incappato in un’imboscata di uomini armati che hanno aperto il fuoco. Temendo che i passeggeri maschi sarebbero stati i primi bersagli degli uomini armati, l’autista dell’autobus ha ordinato loro di scendere dall’automezzo e di fuggire.
Anche quattro suore hanno tentato la fuga mentre tre sorelle anziane sono rimaste sull’autobus. “Gli armati intendevano bruciare le tre suore nell’autobus come hanno fatto con l’auto piazzata davanti al bus per fermarlo. Grazie a Dio, non avevano né un accendino né benzina per accendere il fuoco” racconta suor Drajea
Mentre i passeggeri maschi fuggivano nella boscaglia insieme alle quattro suore, gli assalitori uomini armati hanno inseguito le due suore uccidendole a colpi di armi da fuoco. Anche due passeggeri maschi sono stati raggiunti e uccisi mentre il conducente di un boda boda che passava nelle vicinanze dell’agguato, è stato travolto dal mezzo in fuga degli assalitori.

bookmark_borderAMERICA/MESSICO – I Vescovi: “Oggi più che mai, le nostre società hanno bisogno di artigiani della pace”

Città del Messico – “Celebrato uno dei processi elettorali più significativi della nostra storia, invitiamo tutti, indipendentemente dai risultati delle votazioni, a costruire un futuro, basato sulla capacità di impegnarci insieme per superare le divisioni, promuovendo la pace, la riconciliazione di fronte alle ingiustizie e la comunione tra tutti noi. Cerchiamo di trasformare le persone e i nostri popoli promuovendo una cultura del dialogo e del perdono”. E’ l’appello rivolto dai Vescovi del Messico, in un messaggio firmato dal Presidente e dal Segretario della Conferenza Episcopale Messicana , rispettivamente Rogelio Cabrera Lopez, Arcivescovo di Monterey, e Alfonso G. Miranda Guardiola, Vescovo ausiliare di Monterey.
Il messaggio pervenuto a Fides, intitolato “La pace come anelito della pienezza umana” e con la data del 23 giugno, si apre ricordando che “dare la pace è al centro della missione dei discepoli di Cristo. E questa offerta è rivolta a tutti gli uomini e le donne che si aspettano la pace in mezzo a tragedie e violenze, quindi, questo è anche il nostro desiderio”. I Vescovi affermano ancora una volta che “la pace non può ridursi ad un semplice equilibrio tra forza e paura”, “l’aumento delle intimidazioni, così come la proliferazione incontrollata delle armi, sono contrari alla moralità e alla ricerca di una vera armonia”. Quindi ribadiscono che “Oggi più che mai, le nostre società hanno bisogno di ‘artigiani della pace’” e ricordano che la Chiesa, come Madre piena di saggezza, ha sempre insistito sull’importanza di promuovere una cultura del dialogo e della pace attraverso il Magistero dei Pontefici.
La società messicana “è stata notevolmente danneggiata da scenari di insicurezza e violenza”, denunciati dai Vescovi già nel 2010, e “questa realtà, lungi dal diminuire, continua a minacciare le nostre comunità” scrivono nel loro messaggio. Tutti noi “siamo chiamati a dare il nostro contributo alla costruzione della casa comune, sotto la tutela giuridica prevista dallo Stato di diritto, che deve garantire una sana convivenza tra la popolazione… La Chiesa compie la sua missione seguendo le orme di Gesù e avallando i suoi atteggiamenti; da Lui impariamo la sublime lezione di annunciare il Vangelo della Pace con la fiducia riposta nella forza trasformatrice dell’Amore”.
Quindi ribadiscono l’intento “di rinnovare e mantenere un dialogo fecondo, aperto e trasparente con le Istituzioni”, propongono “di continuare a basarci sui principi di solidarietà e sussidiarietà, incoraggiando il prevalere dell’aiuto reciproco e camminando animati dalla fiducia reciproca”, esortano “a essere un esempio di pace, armonia e amore ovunque ci troviamo”, incoraggiano “una sana convivenza”, invitano a scegliere “prontamente e in ogni momento di combattere la violenza”, esortano ad una “comunicazione assertiva” e ad essere gentili con tutti, anche con quelli che non ci salutano. Il messaggio si conclude con questo invito: “Mettiamo questi desideri ed esortazioni nelle mani del nostro buon Dio e sotto la protezione di Santa María de Guadalupe, che per cinque secoli ci ha accompagnato e che nel suo volto meticcio ci offre un messaggio di comunione, che permette di superare le differenze attraverso la pace e l’armonia”.

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