Mentre le fiamme più che ‘l sol lucenti,
onde amor m’arde e già gran tempo m’arse,
vaghi occhi miei non vi si mostran scarse,
mandate nel mio core i raggi ardenti;
orecchi miei, mentre bramosi e intenti
notate ‘l suon, che di su in terra apparse,
e ne van le sue voci all’aura sparse,
inviate a la mente i sacri accenti;
anima mia, mentre in mortale oggetto
scorgi ch’eterno è quel che dentro avampa,
allarga il seno al sempiterno zelo:
e vi rimembri che sì chiara lampa,
sì soave tenor, spirto sì chiaro,
sono a voi scala da salire al cielo.