Ebooks, Audobooks and Classical Music from Liber Liber
a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z




Amazon - Website


Audiobooks by Valerio Di Stefano: Single Download - Complete Download [TAR] [WIM] [ZIP] [RAR] - Alphabetical Download  [TAR] [WIM] [ZIP] [RAR] - Download Instructions

Audiobooks by Valerio Di Stefano: Single Download - Complete Download [TAR] [WIM] [ZIP] [RAR] - Alphabetical Download  [TAR] [WIM] [ZIP] [RAR] - Download Instructions

CLASSICISTRANIERI HOME PAGE - YOUTUBE CHANNEL
SITEMAP
Make a donation: IBAN: IT36M0708677020000000008016 - BIC/SWIFT:  ICRAITRRU60 - VALERIO DI STEFANO or
Privacy Policy Cookie Policy Terms and Conditions

Web Analytics Made Easy - Statcounter

Il Regno d'Etruria, di E. Melchior de Vog???? /head>

Questo sito usa dei cookie per migliorare la vostra esperienza di navigazione. Continuando la navigazione accettate l'uso dei cookie (Altre informazioni)

Donazioni

Home Page  - Autori - Audioletture a cura di Valerio Di Stefano - Concordanze - DVD-ROM
 Aree linguistiche: Italiano - English - French - Deutsch - Spanish - Portuguese
 Miscellanea: Appunti di informatica libera - Punch, or the London Charivari - Holy Bible
Linux Guides - GNUtemberg  - Liber Liber - Wikipedia for Schools - Biblioth??que Lisieux - OldSoftware

 










The Project Gutenberg EBook of Il Regno d'Etruria, by E. Melchior de Vog????









This eBook is for the use of anyone anywhere at no cost and with




almost no restrictions whatsoever.  You may copy it, give it away or




re-use it under the terms of the Project Gutenberg License included




with this eBook or online at www.gutenberg.org/license














Title: Il Regno d'Etruria




       La vita italiana durante la Rivoluzione francese e l'Impero









Author: E. Melchior de Vog????









Release Date: July 9, 2013 [EBook #43174]









Language: Italian









Character set encoding: UTF-8









*** START OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK IL REGNO D'ETRURIA ***
























Produced by Carlo Traverso, Claudio Paganelli, Barbara




Magni and the Online Distributed Proofreading Team at




http://www.pgdp.net (This file was produced from images




generously made available by The Internet Archive)


































LA

VITA ITALIANA

DURANTE LA

Rivoluzione francese e l'Impero


Conferenze tenute a Firenze nel 1896

DA

Cesare Lombroso, Angelo Mosso, Anton Giulio Barrili, Vittorio Fiorini, Guido Pompilj, Francesco Nitti, E. Melchior de Vog????, Ferdinando Martini, Ernesto Masi, Giuseppe Chiarini, Giovanni Pascoli, Adolfo Venturi, Enrico Panzacchi.

MILANO
FRATELLI TREVES, EDITORI
1897.


PROPRIET?? LETTERARIA


Riservati tutti i diritti.

Tip. Fratelli Treves.


[301]

IL REGNO D'ETRURIA


CONFERENZA

DI

E. Melchior de Vog????.

[302]

Questa conferenza fu tenuta in francese; essa fu tradotta in italiano da Guido Biagi.

[303]

Signore e Signori,

Alla Societ?? di pubbliche letture, chiamandomi a Firenze, piacque concedermi di parlarvi della vostra storia nella mia lingua nativa. Mi scuser?? con essa e con voi; e quasi avrei intenzione di scusarmi con coteste nobili figure di Luca Giordano, avvezze ad ascoltare l'idioma che Paul Louis Courier, ellenista di gusto cos?? squisito e sicuro, affermava ???la pi?? bella delle lingue viventi???. Ma un forestiero mal volentieri si arrischia a balbettare la purissima lingua italiana a un'eletta di ascoltatori toscani.

Eppure, a Firenze io non mi sento del tutto straniero; e ci torno per pagare un tributo a quei luoghi che furono i primi educatori del mio intelletto. Consentite che io mi lasci vincere dai personali ricordi: perch?? dinanzi a ognuna di queste pietre eleganti, cos?? sature di bellezza e di storica maest??, io ritrovo le impressioni lontane che la vita non pot?? cancellare.

[304] Uscito di collegio, m'avevano condannato a studiar legge in una delle nostre citt?? di provincia: scappai, piantai l?? le Pandette e le Istituzioni, e spiccato il primo volo di viaggiatore venni a posarmi in Firenze, dove passai sei mesi nello studio dei vostri monumenti, delle vostre arti e della storia vostra. Cotesta iniziazione fu per me una vera ebbrezza: scopersi il mondo della bellezza all'aurora della vita; e qui cominciai a scrivere, ma fortunatamente per i miei contemporanei e per me, ho perduto i miei scritti fiorentini: erano una tragedia in versi sul conte Ugolino che divorava i figliuoli per conservar loro il padre. Avendola perduta, ho qualche volta l'illusione di credere che fosse stupenda.

L'amore alla storia, alla storia viva, drammatica, scritta su tutte le vostre mura, s'impadron?? di me a Firenze, e mi distolse da quella poesia da collegio. Gi?? fin d'allora, leggendo Dino Compagni e i vostri altri antichi cronisti, mi trovai dinanzi ad uno dei problemi insolubili che s'impongono allo spirito umano: come si spiega l'eterna contradizione che esiste fra le cupezze, le follie, le crudelt?? di cui parlano i libri, e le cose sorridenti, meditative, pacifiche che qui parlano agli occhi? Ecco un luogo d'elezione, dove la natura e gli uomini hanno cooperato per creare [305] di nuovo quell'armonico capolavoro che dopo Atene non s'era pi?? visto. Fra le linee di questi orizzonti felici, che cos?? bene si accordano, sembra che l'uomo si sia strappato di dentro la ragione e la grazia. Firenze si mostra nel cielo dell'intelligenza e dell'arte, sotto la sua luce dorata, come la vediamo in questa stagione dell'anno, fra la nebbia rosea e bianca dei mandorli e dei peschi che fanno una cintura di fiori alle sue cupole, a' suoi campanili; ?? il giardino in cui tutti i fiori del genio umano sbocciarono, con un'esatta disciplina d'eleganza prestabilita, di saviezza tranquilla, e come in virt?? d'una fraterna premeditazione della terra e dell'uomo per avverare finalmente il gran sogno di tutti noi, cio?? una vita perfettamente bella nel riposo d'una perfetta felicit??.

Ma non ?? che un miraggio! Consultate la storia: qui, come ad Atene, essa ci mostra nel giardino incantato e perpetuamente devastato, una sanguinosa arena in cui gli uomini si lacerano fra loro, un campo di battaglia in cui le nazioni si accapigliarono furiose nel corso dei secoli, con le loro concupiscenze, accese dalle tentazioni di questa perfetta bellezza.

Oggi, come quando leggevo Dino Compagni, ho spogliato alcune pagine della storia fiorentina, ma di tempi a noi pi?? vicini; e ci ho ritrovato [306] quel doloroso problema, ci ho ritrovato l'uomo che si accanisce a recare il turbamento e il disordine ne' luoghi in cui sembrava splendere una divina potenza pacificatrice. Vi parler?? liberissimamente di coteste cose passate, di quel confuso marame d'istinti, d'interessi e di idee che, al principio del nostro secolo, l'onda rivoluzionaria francese rovesci?? sulle terre d'Italia. E mi ricorder?? che qui, con tante altre lezioni, mi fu data la norma per giudicare della storia. ?? nella Galleria degli Ufizi una tavola d'un ignoto quattrocentista: una Madonna col Bambino, pittura di pregio mediocre, opera incerta di alcun povero scolaro di Giotto. Pure, ho sempre sul mio scrittoio la fotografia di quel quadro. Sotto cotesta Vergine, che fu certamente affissa in qualche pretorio d'un palazzo di giustizia, una mano indica allo spettatore ed al giudice l'iscrizione in grandi lettere gotiche: ???Odi l'altra parte.???

Odi l'altra parte! la Madonna degli Ufizi ci porge cos?? la prima regola dei nostri giudizi nella vita, nella storia, in quella scienza embrionale ed oscura, che noi chiamiamo, mentre ?? ancora in fieri, politica, e che un giorno sar?? storia pur essa.

La vostra Societ?? di letture ebbe la felice ispirazione di assegnare al corso di ciascun anno un periodo di storia. Vi hanno gi?? parlato in addietro [307] del Medio Evo e del Rinascimento; vi narreranno in questa serie la vita italiana durante le tempeste della Rivoluzione e dell'Impero. In questo ciclo ho scelto un episodio minuscolo, la breve esistenza del Regno d'Etruria. Ma prima di raccontarvelo, permettetemi di fare alcune riflessioni sulla legge misteriosa che trascina i nostri due paesi entro una medesima orbita.

Anche se differiscono i tempi, il fondo dell'uomo rimane invariabilmente il medesimo. Di questo permanenti rassomiglianze ?? facile persuadersi paragonando i sanguinosi conflitti nei quali le nostre razze si accapigliarono, cos?? nel Rinascimento come durante la Rivoluzione. Pi?? ci medito e pi?? scopro un'identit?? fondamentale fra il movimento che rovesci?? in Italia le milizie di Carlo VIII, di Luigi XI, e di Francesco I e quello che vi ricondusse le soldatesche del Championnet, dello Sch??rer, del Bonaparte. La stessa operazione di segreta alchimia si riproduce nello stesso crogiuolo. ?? un parto laborioso, che si compie, secondo l'eterna e dura legge della riproduzione, in mezzo al sangue e agli spasimi.

?? nota a voi tutti una teorica che, se non il cuore, appaga l'intelligenza: quella dello Schopenhauer sull'amore. Secondo lo spietato filosofo, due esseri che si amano cedono all'inganno della natura; inconscienti e ingannati, non fanno che [308] obbedire alla volont?? d'un terzo essere, il quale si serve di loro per conseguire i suoi fini, e arrivare alla vita. La spiegazione dello Schopenhauer, se ?? vera, potrebbe adattarsi egualmente a ci?? che ?? il rovescio dell'amore, all'odio: vale per la guerra delle razze come per la guerra dei sessi. Quando due nazioni si scannano, con l'illusione di soddisfare a cupidigie individuali e immediate, esse preparano inconsciamente una nuova forma di civilt?? che vuol nascere dal loro conflitto. Questa legge si manifesta in tutte le epoche della storia; e segnatamente nei violenti contatti fra i popoli al di l?? e al di qua delle Alpi. Mentre gli uomini bagnan di sangue e si contendono le feconde valli fra le Alpi e l'Adriatico, una divinit?? serena ed ironica contempla le loro lotte, dalla vetta di quelle Alpi dove le nuvole la nascondono agli sguardi dei mortali: impassibile e indifferente alla diversit?? di razza, di patria e d'interessi, essa rappresenta il genio della storia. Non dice come il Bonaparte a' suoi soldati: ???In coteste fertili pianure troverete il pane e le scarpe che vi mancano!??? Ma grida: ???Andate, operate, poveri esecutori de' miei disegni: ho bisogno della vostra ignoranza e delle vostre atrocit?? per conseguire i miei fini; andate e in coteste pianure risvegliate lo spirito della vita, la scintilla che vi ripose l'antica Roma: ne [309] ho bisogno per illuminare l'immagine de' tempi avvenire, che nascer?? e prender?? forma e figura sulle rovine da voi lasciate.??? E alla sua voce il miracolo si compie. I soldatacci brutali ed entusiasti, cupidi ed ubriachi, che si sparsero per l'Italia dietro Gastone di Foix e il La Tr??mouille, ricondussero in Francia, nel riflusso d'una controinvasione, Leonardo, Benvenuto, il Primaticcio, parecchi letterati, e dotti ed ellenisti: il Rinascimento sbocci??, lo spirito de' tempi moderni aleggi?? sul carnaio ove caddero gli estremi lottatori dell'et?? feudale. Parimente, quando i volontari della Rivoluzione piombarono in Italia, spinti dagli stessi principii, attirati dallo stesso miraggio, essi non s'accorsero che preparavano la formazione d'una novella Europa, e che, vagheggiando il loro sogno, aiutavano l'effettuazione dell'antico sogno italiano, cio?? la resurrezione d'una patria comune.

Il mio amico Alberto Sorel ha messo in evidenza l'idea madre, ormai accettata da tutti gli storici, che deve regolare i nostri giudizi quanto all'opera della Rivoluzione e dell'Impero oltre le frontiere francesi. Gli uomini del 1789 e i loro violenti continuatori avevano un ideale nobile, generoso, ma chimerico quanto mai; i primi volevano largire al mondo e gli altri imporgli per forza cotesto ideale di libert??, d'uguaglianza, [310] d'emancipazione umana nella fusione di tutti i popoli fratelli. Ma la sementa che i soldati della Rivoluzione e dell'Impero portarono nei loro zaini cambi?? natura ??? per dir cos?? ??? nelle terre straniere dove fu sparsa: l'idea di libert?? astratta vi germogli?? e fruttific?? sotto altra forma, con l'idea dell'indipendenza nazionale, e con il risveglio dello spirito particolare a ciascun gruppo etnico; e cos?? la Rivoluzione che credeva di unificare l'Europa prepar??, in fatto, la ricostituzione delle nazionalit?? che dalla voce di quella furon richiamate alla coscienza dell'esser loro. Gli ultimi avanzi dell'Epopea, testimoni di cotesto infrenabile movimento delle nazionalit??, non poterono riaversi dallo stupore: rimasero come la gallina che si avvede di aver covato le uova d'un'anatra. Quindi malintesi infiniti: e quel che il Sorel comprende oggi cos?? chiaramente, non fu mai capito da uno storico come il Thiers.

Nell'ora dei primi contatti tra la Francia rivoluzionaria e l'Italia, quest'Italia degli antichi governi aveva sentito aleggiare uno spirito precursore: le sorde speranze, affiochite da secoli, ritrovavano la voce. Il Muratori insegnava di nuovo agl'Italiani le loro origini: Pietro Verri e l'Alfieri con il fuoco della poesia tenevano accesa la fucina dove si preparavano le sorti della patria [311] italiana; e quando il Vico con i suoi occhi veggenti perlustrava la storia, ne' grandi orizzonti dove chiamava a raccolta l'umanit??, altro non vedeva che l'Italia rigenerata. Nel 1789 il conte Napione parlava gi?? come un precursore del Cavour: e anche fuori della penisola, si presentiva cotesta futura possibilit??. La grande Caterina scriveva col suo spirito perspicace: ???L'Italia attende e spera.??? E cotesta intuizione politica coincideva col primo risveglio del Romanticismo, uscito dall'anima di Gian Giacomo Rousseau: e la terra della bellezza classica doveva per prima profittare di questo nuovo modo di considerare il mondo. Gi?? lo Ch??nier esclamava in una delle sue elegie:

Belle encore, l'Italie attire l'univers.

Mossi dal fascino della fata misteriosa, venivano a lei i viaggiatori, pieni d'una sacra ebbrezza che i loro precursori non conoscevano ancora. Paragonate i sentimenti dello Chateaubriand, di madama di Sta??l, del Lamartine, simili al Goethe che faceva datar dalla sua venuta in Italia la sua seconda nascita, paragonateli alla curiosit?? puramente classica del presidente De Brosses e degli altri viaggiatori del XVII e del XVIII secolo. Un mondo s'?? rivelato: non soltanto ai poeti, ai maestri delle intelligenze, ma ai semplici, ai soldati trascinati dalle guerre. [312] Lo Championnet si reca in pellegrinaggio alla tomba di Virgilio. Udite questo passo del d'Hauteroche, giovane ufficiale della Rivoluzione: ???Avevo diciott'anni, le spalline di sottotenente nuove fiammanti, un gran pennacchio bianco, il pi?? grande che avessi potuto trovare.... Partii per Lione. Mia madre pianse, la mia sorellina pianse; io, io per me ridevo e piangevo insieme, ero tanto contento di partire per l'Italia!??? Un altro, il chirurgo aiutante-maggiore Lamare, diciottenne anch'esso, previene la chiamata e parte per Napoli ???con un bistur?? nell'astuccio, un microscopio nel sacco, e, con in tasca l'Eneide.???

Questi pellegrini armati ebber da prima liete accoglienze nel paese che tanto li attraeva. Tranne nel Piemonte, fedele e devoto alla vecchia Casa di Savoja, c'era poca affezione per le dinastie nomadi che i Francesi spodestavano. I patriotti italiani videro di buon occhio questo aiuto rivoluzionario, che li liberava dai loro padroni stranieri e che per essi trasformavasi in un'aurora dell'indipendenza e della libert?? italiana. Il Monti, Ugo Foscolo, composero odi alla gloria di ???Bonaparte liberatore???. Ma il disinganno fu rapido. I filosofici liberatori, divenuti alla lor volta padroni stranieri nei paesi che avean liberato, si fecero ben presto odiare dai sudditi. Le tentazioni e le necessit?? della conquista alterarono [313] l'idea originale della Rivoluzione: in Bonaparte conquistatore, e gi?? prima di lui nello Sch??rer e nel Championnet, l'Italia disingannata malediceva di nuovo i successori, gl'imitatori di Carlo VIII e di Luigi XI.

Le memorie del generale Thi??bault, pubblicate recentemente, mostrano per qual naturale cammino la guerra difensiva divent?? guerra di conquista e per quale logica metamorfosi l'entusiasmo dei liberatori si cambi?? in spirito d'invasione e di rapina e quello dei liberati in odio contro i nuovi oppressori. Si rabbrividisce a leggere le scene di carneficina e di devastazione che l'inconsciente Thi??bault descrive allegramente, quando racconta l'occupazione di Napoli e delle Calabrie. Ma pi?? ancora di questi sanguinosi eccessi, la rapacit?? dei vincitori esasper?? gl'Italiani. Li spogliavano dei tesori d'arte, nei quali la coscienza nazionale vedeva con ragione i veri emblemi della patria smembrata, le pi?? salde garanzie del diritto che essa aveva a pretendere un destino pari all'altezza del suo genio. Paul-Louis Courier testimone dell'esodo di questi d??i lari, gi?? lo rimpiangeva nelle sue eloquenti lamentazioni: ???Tutto quel che apparteneva ai Certosini, a Villa Albani, ai Farnese, agli Onesti, al Museo Clementino, al Campidoglio, ?? portato via, saccheggiato, perduto o venduto. Gl'Inglesi ne hanno [314] avuto una gran parte, e alcuni commissari francesi, sospettati di aver fatto cotesti traffici, son qui arrestati; ma la cosa non avr?? seguito. Una squadra di soldati, entrati nella Biblioteca Vaticana, ha fra le altre rarit?? distrutto il famoso Terenzio del Bembo, per prender le poche dorature onde il manoscritto era ornato. La Venere di Villa Borghese ?? stata ferita in una mano da qualche discendente di Diomede, e l'Ermafrodito, immane nefas!, ha un piede rotto.???[1]

In Toscana, come a Roma e a Napoli, il triennio, gli anni di guerra civile e straniera corsi tra il 1798 e il 1801, fu un'??ra dolorosa di disordini, di esazioni, di miseria per il popolo. Francesi, Napoletani, Austro-Russi e insorti paesani opprimevano ugualmente i poveri abitanti estenuati. Mai fu meglio appropriato il grido del poeta:

Ahi, serva Italia di dolore ostello,

Nave senza nocchiero in gran tempesta!

Le vittorie del Primo Console, nell'anno 1800, restituirono l'ordine se non l'indipendenza e la libert??. L'anno dipoi la Toscana riaveva un regolare assetto sotto il nome di Regno d'Etruria. Questa la prima, in ordine di tempo, delle sovranit?? effimere che Napoleone doveva far sorgere [315] su tutta la superficie d'Europa, per mettervi e rimettervi come altrettante sentinelle i principi della sua famiglia. Sembra che il futuro distributore di tante corone abbia voluto farsi la mano, per questo grandioso pall??ggio, a Firenze. Per tale rispetto, l'esperienza etrusca merita d'esser dallo storico presa in considerazione; ed oggi ci ?? ben nota, merc?? dei lavori eruditi di Pierfilippo Covoni, e del libro compilato sui documenti dei nostri archivi diplomatici da Paul Marmottan.

Il granduca Ferdinando III fin dal marzo 1799 aveva abbandonato Firenze, per ordine del generale Gauthier comandante il corpo francese d'occupazione. Ma il principe lorenese non fu definitivamente spodestato che dopo la conclusione del trattato di Lun??ville, per il quale i diritti di lui furono trasmessi ai Borboni di Parma. Il trattato, quanto all'assetto dell'Italia, ebbe compimento con una convenzione conclusa ad Aranjuez, il 21 marzo 1801, fra Luciano Bonaparte e il principe della Pace. Ai termini del concordato, l'antico granducato di Toscana, eretto in Regno d'Etruria, passava al giovane infante Luigi di Parma, cugino e genero del Re di Spagna. Una stipulazione espressa determinava che il nuovo re e la sua sposa traverserebbero Parigi prima d'entrare nei loro Stati. L'immaginazione [316] del primo console erasi infiammata all'idea di mostrare alla Francia repubblicana il primo re creato da lui, e di accompagnare sulla Piazza della Rivoluzione, con un corteggio di regicidi e con un cerimoniale abolito, un nipote di Luigi XIV, un discendente di Luigi XVI.

Don Luigi aveva ventott'anni, l'infante Maria Luisa venti. Erano ombre leggiere, come tant'altre che svolazzarono al principio del secolo, ne' rami meridionali della Casa di Borbone: deboli rampolli del gran tronco, estenuati da troppo sole, da troppo potere, da troppe passioni. Nella galleria degli Ufizi ?? il ritratto di Don Luigi: un esile fantasma, elegante, col suo abito verde e co' suoi calzoni scarlatti, con un viso pallido e il naso caratteristico della famiglia; i capelli d'un biondo pallido son intrecciati in una catenella racchiusa entro una borsa di seta nera. La testa di lui si piega sotto il peso del Toson d'oro: quella povera testa non doveva a lungo resistere sotto il pondo d'una corona cascatale sopra.

Maria Luisa non era bella: piccola, pienotta, colorita, trasparivale una cert'aria di maest?? nella fisonomia e tutto il fuoco della Spagna negli occhi neri. Avea uno spirito perfettamente incolto, ma abbastanza sciolto, che pure mostravasi sommesso ai preti, i quali dirigevano la sua devozione puerile.

[317] Don Luigi avea dato segno di una certa curiosit?? e di qualche attitudine per le scienze naturali. Con lo Chaptal teneva corrispondenza intorno a questioni di chimica industriale. Lo scienziato nel 1792 avea ricevuto dal suo allievo una lettera, che egli ci ha conservato nei suoi Souvenirs e che non ?? di un principe imbecille. ???La vostra Rivoluzione, mio caro amico, ci ha insegnato che il mestiere di re non vale pi?? nulla: figuratevi quello d'erede presuntivo. Dopo averci ben riflettuto, mi son deciso a conquistare la mia indipendenza, e credo potervi riuscire mettendo su delle fabbriche in Ispagna dove mancano. Ma non posso riuscirvi che mediante il vostro aiuto. Venite a trovarmi e lavoreremo insieme. Mio suocero ci dar?? aiuti di denaro e di protezione. Quando avremo fatto fortuna, andremo a vivere in qualche posto dove possiamo trovar riposo, se pure esiste ancora su questa terra.???

Il Bonaparte stava per dargli la fortuna e un breve riposo. Gl'Infanti lasciarono la Spagna l'11 di maggio 1801. Viaggiarono sotto i nomi di conte e di contessa di Livorno. Questa la sola precauzione che prendesse il Primo console per attenuare lo scandalo d'un ricevimento apertamente reale. Suo fratello Luigi aspettava le vetture alla Bidassoa, alla testa del suo reggimento di dragoni: il generale Bessi??res and?? incontro [318] ai sovrani a Mont de Marsan e li scort?? fino a Parigi. Furon ospitati nel palazzo del signor d'Azara, ambasciatore di Spagna: Cambac??r??s e Lebrun andarono a far loro la prima visita. Subito dopo, i sovrani d'Etruria presero posto in una vettura tirata da muli, secondo la moda spagnuola, e si recarono alla Malmaison, dal Primo Console, che circondato da' suoi generali li attendeva sul peristilio. Don Luigi, timido e imbarazzato, si ferm?? come interdetto dinanzi al vincitore di Marengo: non pot?? proferir parola e si gett?? con effusione tra le braccia del suo creatore. Bonaparte lo rialz?? con bont??, rivolse qualche complimento alla regina, che, con maggior presenza di spirito del marito, rispose con parole cortesi le quali tolsero Don Luigi dall'imbarazzo. Giuseppina s'impadron?? di Maria Luisa e la colm?? di regali, di acconciature ch'essa avea scelte dalle sue modiste; e grazie all'inesauribile argomento della moda fu presto rotto il ghiaccio fra le due donne, che durante il soggiorno della coppia reale a Parigi furon viste intime e loquaci come vecchie amiche.

Ma fra i due uomini non avvenne il medesimo. Don Luigi non poteva vincere la soggezione che provava dinanzi al Bonaparte. Quando gli affari richiamavano il Primo Console nel suo gabinetto, il giovane re se la svignava scappando nel salone [319] degli aiutanti di campo, dove ritrovava la sua disinvoltura e il suo vero carattere. Superbo di possedere una bella voce baritonale, cantava il Tantum ergo o il Magnificat a quegli antichi volontari della Repubblica che cantavan con lui. Poi li faceva mettere in fila per saltare sulle loro spalle e far le capriole sul tappeto. Questa puerilit?? serviva a puntino ai disegni del Bonaparte. Dopo la partenza degl'infanti, dinanzi a' generali ne prendeva occasione per dire: ???Avete visto che cosa sono cotesti principi della Casa di Borbone, cotesti eredi di Carlo V e di Luigi XIV? ?? possibile che gente fatta cos?? risponda alle necessit?? del nostro secolo????

Pure il Console us?? a' suoi ospiti ogni maggior riguardo, e moltiplic?? i divertimenti: partite di piacere, balli, ricevimenti magnifici alle Tuileries, presso i ministri, parate della guardia consolare al Carrousel, spettacoli all'Opera, al Teatro francese. Alla zecca si coni?? in presenza dei sovrani la medaglia di prammatica Rex Etruriae. Essi assisterono alla seduta dell'Istituto e ascoltarono dotte comunicazioni dello Chaptal, del Cuvier, del Laplace. Presero con loro doni preziosi di S??vres e dei Gobelins. Maria Luisa, consigliata da Giuseppina, usciva fuori in gran gala e per risparmiarsi la fatica di cambiare abbigliamento, la Spagnola si vestiva fin dalle sette di [320] mattina con lo strascico di corte e portava il diadema senza pi?? levarlo fino a quando andava a riposare.

Il mobilissimo popolo parigino accoglieva con grande entusiasmo il primo Console e il re, su quella stessa piazza dove, ott'anni prima, aveva ghigliottinato il loro buon zio Luigi XVI, come doveva chiamarlo pi?? tardi Napoleone. I manifesti attaccati alle cantonate avevano preparato la pubblica opinione: si diceva che quella memorabile visita era al mondo pegno di pace, e dell'universale concordia che i negoziatori d'Amiens eran sul punto di restaurare. E poi, in cotesta folla, ogni granatiere che aveva traversato scalzo l'Italia poteva dire ai vicini: Cotesto re e cotesta regina li ho fatti io! ??? L'entusiasmo fu tale che sorpass?? i desider?? del Bonaparte, onde il Gabinetto del Primo Console mand?? ai prefetti istruzioni segrete per temperare lo zelo delle popolazioni lungo il tragitto che avrebbero percorso i Reali. Il 30 giugno, gl'infanti presero commiato dal Bonaparte e da Giuseppina, e affermarono la loro eterna riconoscenza in un ultimo abbraccio a cos?? grandi amici.

Presero la via dell'Italia scortati da uno squadrone di ussari comandati dal Grouchy. Il generale Clarke, che a Firenze doveva essere il loro tutore, li accompagnava. Dovunque gli stessi segni [321] di rispetto, le stesse ovazioni. Il Murat li attendeva in Toscana, poich?? l'eroe piumato riempiva allora con la sua petulanza e magnificenza teatrale queste sale del palazzo Riccardi. Egli diresse l'insediamento di re Luigi a Palazzo Vecchio, e, lasciatolo l?? sotto la sorveglianza del Clarke, ripart?? per Milano.

Ci voleva un altro ingegno, assai maggiore a quello di questo principe debole ed infermiccio, per rafforzare un trono malfermo in quella Toscana rovinata, lacerata dalle fazioni, occupata dai soldati stranieri, indifferente al sovrano che il caso le imponeva. Le difficolt?? gravissime del nuovo regno ci sono rivelate dai carteggi del Clarke e del Tassoni, l'accorto inviato della Repubblica Cisalpina, dalle lettere lamentevoli del re Luigi al Primo Console. Fin dal primo giorno, l'infante si trova alle prese con le difficolt?? finanziarie che sempre aumenteranno. Come ricordo del fausto avvenimento, ?? costretto ad imporre ai sudditi una contribuzione di 300.000 franchi per far fronte alle spese del corpo francese d'occupazione, giacch?? 6000 uomini eran di guarnigione a Livorno, donde sorvegliavano gl'Inglesi padroni dell'isola d'Elba. Invano Don Luigi supplica il suo ???carissimo amico???, il Primo Console, di scemare le sue pretese; non pu?? nemmeno ottenere dal Bonaparte la restituzione [322] della Venere dei Medici, che allora appunto peregrinava da Livorno a Napoli e da Napoli a Parigi; non pot?? neanche ottenere quel ???pi?? regolare arrotondamento de' suoi Stati???, che il giovane sovrano molto ingenuamente chiedeva in cambio della bella divinit??.

Senza tener conto della pubblica miseria, la Corte spagnola si lasci?? andare al fasto e allo sperpero. Non si pensava che al piacere. Il re avea preso come primo ministro il vecchio Mozzi ???astronomo calato dall'osservatorio al gabinetto???, dice un diplomatico forestiero. Cotesto cortigiano de' vecchi tempi sembra uno dei personaggi dipinti dallo Stendhal nella Chartreuse de Parme. Pure il Mozzi era un galantuomo che non mancava n?? d'esperienza n?? di finezza; ma fu ben presto sostituito da un intrigante della peggiore specie, il Salvatico che alla Corte degl'infanti divent?? ci?? che era presso i loro parenti di Madrid il famoso principe della Pace. Cotesto Godoi in sessantaquattresimo aveva tutti i vizi del suo modello. Per le sue mani passavano le grazie, e il denaro del Tesoro andava a' suoi compagni di dissolutezza. Da un solo particolare si pu?? giudicare del fasto che si permetteva cotesta Corte indebitata: intorno alla coppia reale erano centoquindici gentiluomini di Camera e settantacinque dame d'onore. Il Salvatico accarezzava [323] le manie puerili di Don Luigi e la passione per il piacere, che nella regina Maria Luisa andava unita ad un superstizioso bigottismo. La mattina diceva il rosario con i Sovrani; la sera metteva su a Poggio a Cajano alcune recite nelle quali l'infante faceva ammirare la sua bella voce. Che autorit?? poteva conservare un principe che cantava nel Barbiere la parte di Basilio, mentre il favorito gli rispondeva in quella di Figaro? E cotesto principe era insidiato dal male implacabile che d?? un cos?? tragico aspetto ai nipoti di Luigi XIV, consumati sotto il cielo di Spagna dagli eccessi del senso.

Dopo pochi mesi di regno, il disgraziato Don Luigi non era pi?? che un'ombra demente. I rapporti del Clarke e del Tassoni segnalano giorno per giorno il declinare della sua salute, gli accessi furiosi d'epilessia, la cui frequenza ?? attribuita ???alle troppo frequenti prove d'amore che il re dava alla regina???. Ben presto i ministri cominciarono a parlare della sua pazzia, senza riguardi. Questo Amleto frenetico scappava dalla tavola a cui il Murat lo invitava, si chiudeva a forza in camera, e ne usciva poi in veste da camera, con la sciabola in pugno, per esterminare i traditori che la sua immaginazione vedeva da per tutto e non senza ragione! Manc?? poco che cos?? non ammazzasse il vecchio Mozzi e il Salvatico. [324] Dovettero legarlo nel letto con lacci di seta. Il 27 maggio 1803 un'ultima crisi epilettica lo spense a trent'anni, dopo un biennio di regno. Come parecchi de' suoi congiunti, aridi rampolli d'una razza esaurita, don Luigi aveva appena appena attraversato la scena del mondo. Nel risveglio di giovani forze che fremevano all'aurora del nostro secolo, coteste fisonomie smarrite e invecchiate sembrano gli ultimi fantasmi d'un mondo che scompare.

Lo seppellirono ??? ma per poco, come vedremo ??? nella Cappella dei Medici. Per una di quelle ironie a cui la storia ?? avvezza, cotest'anima d'augello spaurito, vagabonda cos?? nella morte come nella vita, and?? per un momento a posarsi fra le grandi figure di marmo e di bronzo, sotto il Pensieroso, alla grave ombra della Notte. La miseria dell'erario, scrive il Clarke, era tale che ???per il funerale del re non c'era di che pagare i ceri; e dalla cereria non vollero darli a credenza: non c'erano che dodici ceri in un angolo del palco sul quale fu esposto, scoperto, il corpo del principe sventurato???. ??? E il ministro soggiunge: ???Gli animi son vicini alla disperazione: le imposte sono cos?? gravi che i sudditi toscani pagano pi?? di quelli della Gran Bretagna: la regina reggente ?? abbattuta e scoraggita.???

[325] Maria Luisa diventava difatti reggente d'Etruria, in nome del figlio Carlo Luigi ancora in culla. Il vero reggente era il Salvatico. Rinchiusa nelle sue pratiche devote, viaggiando di monastero in monastero con un codazzo di monache, la Spagnola non faceva nulla per affezionarsi i Toscani. Alla morte dell'Alfieri offese i loro sentimenti: e gli amici del poeta ottennero a gran fatica il servizio religioso che il clero gli voleva rifiutare. Nel dicembre 1804, l'ambasciatore di Spagna Labrador fu dai parenti di Maria Luisa incaricato di ottenere a qualunque patto l'allontanamento dell'infausto Salvatico. Il Labrador si rec?? dalla regina e per tre ore le fu intorno: essa fin?? per cedere con mala grazia. Cotesta rivoluzione di palazzo fece gran rumore in Firenze. Il favorito non lasciava mai la sovrana, ed entrava da lei a qualunque ora: doveva accompagnarla il giorno appresso a una partita di caccia; ma grande fu lo stupore, e generale il sollievo, quando seppesi ch'era stato destituito durante la notte e condotto con una vettura di posta in una delle residenze suburbane. E la Reggente dov?? alla meglio ricomporsi per comparire nel circolo di corte.

D'allora in poi e durante i tre anni che seguirono, la storia della reggenza d'Etruria non ci presenta che l'agonia d'un potere che si dissolveva [326] prima ancora di aver governato. Gl'imbarazzi finanziari ogni giorno crescevano, nonostante gli sforzi e l'abilit?? del banchiere Eynard: nel 1805 il generale Verdier metteva il sequestro sulle rendite della citt?? e del porto di Livorno per pagare le spese del corpo di occupazione. Come i soldati stranieri, cos?? gl'impiegati toscani si pagavano da loro, e l'amministrazione era dall'alto in basso incancrenita dalla pi?? sfacciata corruzione. Da principio la reggente aveva cercato appoggio e soccorso presso il suo protettore, il Bonaparte; ma il Bonaparte era diventato Napoleone; e il nuovo imperatore aveva altre cure, altri pensieri per altri Stati pi?? importanti di quello dove il Primo Console aveva fatto il primo saggio d'una monarchia vassalla. Per un momento pens?? di maritare Maria Luisa al fratello Luciano, che rifiut??. Di poi lasci?? libero il campo agl'intrighi della sorella, l'Elisa Baciocchi; giacch?? la principessa di Lucca e di Piombino anelava di succedere alla sua debole vicina; e insidiare occultamente Maria Luisa, rovinarla agli occhi dell'imperatore, prendere il suo posto a Firenze, era il disegno politico dell'ambiziosa Elisa.

La guerra di Spagna son?? a morto per il regno d'Etruria; e Maria Luisa sballottata tra Ferdinando suo padre e Napoleone suo protettore, [327] oscillante fra il partito francese e quello spagnuolo, era destinata fatalmente ad esser travolta nella disgrazia de' suoi parenti.

Elisa trov?? un alleato nel successore del Clarke, il residente francese D'Aubusson de la Feuillade, gentiluomo di vecchia razza, d'ingegno vivo e aperto a tutte le idee moderne, che si dava in Firenze un gran da fare. Abitava il palazzo Feroni, in Via dei Serragli, si teneva in gran lusso e dava sontuosissime feste. Partiti gli ospiti, il ministro prendeva in mano la penna e dirigeva al Talleyrand delle relazioni vivaci e argutissime, nelle quali diceva corna della societ?? che avea ricevuto. ???Il presente governo (dicembre 1806), ?? composto di quattro ministri, tutti vecchissimi, debolissimi, indolentissimi. Il vecchio Mozzi ?? rimbecillito dall'et??. La regina gli mand?? l'altro giorno l'ordine di dare 300 zecchini a un corriere che andava in Spagna: ma egli non ha mai saputo perch?? quel corriere ci andasse. La regina non ha fiducia in lui, perch?? non ha pi?? che qualche lucido intervallo. Il Cercignani, vecchio come Erode, debolissimo, decrepitissimo, sciocchissimo, nemicissimo dei Francesi, chiedeva non ?? molto a coloro che sollecitavano la sua protezione, se educassero i figli nel santo timor di Dio e nell'odio contro i Francesi. Il Martini, ministro da un anno, non ?? fanatico; ma questa ?? la sola [328] sua buona qualit??. ?? lungo, lento, peso e vecchissimo. Pure ha grandissime pretensioni: ha per intercalare ch'egli ha per governare pi?? talento dello stesso imperatore.... Il quarto ministro Mugnai ?? ancora vecchissimo e sordissimo.... Fo quanto posso per scuotere coteste vecchie zucche e far loro aprire gli occhi semichiusi dagli anni; ma non ci riesco.??? Nel giugno del 1807 il D'Aubusson tornava all'assalto e ritoccava cos?? il quadro poco lieto: ???ministri che non stanno in piedi per le ingiurie del tempo e per la mancanza di fiducia della loro sovrana, o imbecilli e inveleniti contro di noi, tutti con la paura di perder l'impiego; subalterni che valgon quanto loro e anch'essi impauriti, deboli come i superiori in ogni cosa.

Una regina che per giudizio e istruzione ha sei anni, che non si rammenta da un giorno all'altro delle cose, ostinata e dispotica come si suole essere a cotesta et??, raggirata da un confessore fanatico e da sottoposti intriganti i quali vogliono arricchire e dominare e non sanno nulla prevedere: ecco il vero quadro della Corte.???

Pretendevano le male lingue che il D'Aubusson fosse molto addentro nel favore della Sovrana, da lui dipinta con colori cos?? poco lusinghieri. ?? difficile crederlo, perch?? lo vediamo [329] prendere a cuore gl'interessi d'Elisa Baciocchi e con la principessa di Lucca cospirare alla rovina della Spagnola. La pi?? gran censura che si faceva al governo etrusco, continuamente rappresentata al Talleyrand e all'Imperatore, era la complicit?? sua con gl'Inglesi che stavano in crociera dinanzi a Livorno, le agevolezze concedute alle loro merci per rompere il blocco continentale. L'Elisa e il D'Aubusson sapevano che l'Imperatore su questo punto era specialmente irritabile. Sembra di fatti che le risoluzioni di lui fossero precipitate per il pensiero di difendere pi?? energicamente il suo sistema di blocco sulle coste d'Etruria. Tutti aspettavano e reclamavano in Toscana il cambiamento d'un ordine di cose intollerabile, giacch?? non c'era pi?? nulla da sperare da una regina e da un governo screditati, odiati da tutte le classi della popolazione, incapaci di porre riparo all'anarchia amministrativa e alla rovina economica del paese. Napoleone non aveva che da fare un cenno per distruggere a Firenze il fragile edifizio da lui innalzatovi: e cotesto cenno fece nell'ottobre del 1807, ma non fu come Elisa desiderava. Frustrando le speranze della sorella, l'Imperatore decise l'annessione pura e semplice della Toscana al Regno francese in Italia. La principessa di Lucca doveva [330] ancora aspettare due anni quel granducato da essa tanto bramato, che le fu concesso soltanto nel 1809.

Stipulava il trattato di Fontainebleau che la reggente e il piccolo re d'Etruria, spodestati dei loro dominii, ricevessero compensi nel Portogallo: Maria Luisa non li ebbe mai. Napoleone, di fronte a lei, proced?? con la sua solita brutalit?? sbrigativa. Disse al generale Reille: ???Reille, avete consegnato nel 1801 al re d'Etruria le chiavi di Firenze: andate a farvele restituire.??? Il generale entr?? nella citt??, nel dicembre 1807, con un corpo di 10.000 uomini. Il D'Aubusson aveva notificato alla sventurata Regina il colpo che le era preparato: il 10 dicembre, essa firm?? piangendo il proclama che scioglieva i Toscani dai loro giuramenti di fedelt??. E da quel paese, dove non aveva potuto radicarsi, la videro fuggire come un'ombra leggiera, circondata da altre ombre, nella generale indifferenza. Tragica dipartita, quadro parlante di tutto il sistema napoleonico, di quei perpetui sgomberi di sovrani, insediati, cambiati, richiamati come sentinelle di fazione: attendati per alcuni giorni in quelle capitali donde il capriccio di Lui, morti o vivi, li richiamava. Maria Luisa fece esumare il corpo dello sposo, e una carrozza che precedeva la sua port?? il feretro di Don Luigi, custodito [331] da quattro cappellani: un'altra carrozza portava la culla di suo figlio. All'inizio del viaggio, il convoglio di scorta era ragguardevole: ma a Cafaggiolo incontr?? la principessa Elisa, che aspettava i cavalli di posta requisiti dalla sua rivale: le due donne non si videro. La scorta diminu?? rapidamente, intorno alla regina errante che partiva senza un soldo: arrivato alla frontiera di Francia, il corteggio erasi ridotto al morto, al bambino e a quattro donne spagnole rimaste fedeli alla loro padrona. A Milano, essa aveva avuto un abboccamento con l'Imperatore: ma abituato alle disgrazie cagionate dalla sua politica, quella di Maria Luisa non lo commosse pi?? di tante altre.

L'Infante raggiunse i suoi parenti e seppell?? lo sposo ad Aranjuez, dove ???il cadavere del Re arrivato a buon porto, fu ritrovato conservatissimo??? (Gazzetta Universale di Firenze). Poco dopo Maria Luisa accompagn?? la famiglia nell'esilio di Valen??ay. Il Talleyrand che aveva offerto nel 1801 alla regina d'Etruria una magnifica festa nella sua dimora di Neuilly, le offerse ora una prigione nel suo castello di Valen??ay. Nei Souvenirs di Madame Cavaignac, che incontr?? per caso il triste convoglio, trovo un quadro poco lieto di questo miserie reali: ???Fu appunto a Saint-Jean de Maurienne, credo, che trovai [332] la famiglia reale di Spagna, mentre recavasi non so dove. Io non ebbi cavalli: tutti erano ritenuti per essa. C'erano il re, la regina, gl'infanti, la regina d'Etruria, suo figlio, il principe della Pace. Tutte figure oltremodo strane e grottesche. Se non avessi visto i corrieri con la livrea dell'Imperatore, avrei preso tutte quelle carrozzate per altrettanti ciarlatani ambulanti, venditori d'orvietano o giocolieri. Non ho mai visto nulla di simile: eran divisi gli uomini dalle donne, comprese le tre Maest??. Mi meravigliai di veder la giovane regina quasi brutta quanto la madre.??? ??? Uscita da Valen??ay, Maria Luisa dimor?? alcun tempo a Nizza; poi fu mandata a Roma e chiusa nel convento di San Domenico e Sisto, donde il Murat la trasse fuori nel 1814. ??? Inviata a Lucca dal Congresso di Vienna, vi mor?? nel 1824. L'infante Carlo Luigi ricuper?? i dominii ereditari di Parma nel 1847; abdic?? nel 1849 in favore di suo figlio Carlo III assassinato il 27 marzo 1854.

Cos?? disparve, dopo sei anni d'esistenza, il regno d'Etruria fondato per un capriccio del Bonaparte. Come tante altre, l'effimera dinastia spagnola pass?? fra le pietre forti dei vostri palazzi fiorentini, senza radicarsi nei cuori. Data in bal??a a cotesti passeggeri padroni, prima dalla volont?? di Napoleone e poi dai calcoli della Santa [333] Alleanza, l'Italia li guardava alternarsi e passare: essa si raccoglieva e preparava la propria indipendenza. Di quell'Italia silenziosa, concentrata nell'attesa de' propri destini, un Michelet avrebbe voluto scorgere l'imagine simbolica nel David di Donatello: quel David di marmo che ammiravo ieri al Bargello, quel giovane erede presuntivo, cos?? altero e disdegnoso, la cui bocca fiorisce in un misterioso sorriso, mentre calpesta la testa di Golia. Eppure ?? Golia che ha rivelato a cotesto giovane la sua forza e i suoi destini: non sar?? re senz'aver lottato contro il gigante. L'invasione rivoluzionaria, da principio acclamata perch?? abbatteva i vostri secolari tiranni, fu alla sua volta opprimente e sanguinosa: la dominazione napoleonica fu conculcatrice, abusiva, perch?? la fantasia arbitraria del Grande disconobbe il diritto dei popoli a governarsi liberamente. Ma cotesta ultima prova era necessaria per scuotere e staccare l'Italia dall'antico regime, per risvegliare il sentimento nazionale che doveva ben presto trovare la sua forma e tradurre in una realt?? politica il vecchio sogno dell'Alighieri. Quindi non malediciamo a questi un po' crudeli preparatori dell'idea patriottica.

Tali sanguinosi conflitti di razze e d'ambizioni hanno avuto la loro utilit?? nella storia; ma avremmo fatto ben vano studio di essa, se non [334] ci avessimo imparato a risparmiare in avvenire tante lacrime e tanto sangue, a compiere pi?? semplicemente e pi?? umanamente le nostre opere d'incivilimento e di trasformazione. Converrebbe disperare della ragione e del progresso, se l'inevitabile concorrenza dei popoli non trovasse ormai pi?? pacifiche forme: fra noi segnatamente, Italiani e Francesi, fra le due nazioni sorelle che si laceraron fra loro le tante volte, e che si aiutarono anche scambievolmente senza potere scindere il loro ideale. Possiamo almeno riconoscere in avvenire una sol forma di rivalit?? e di lotta; e cotesta io me l'auguro ardente, accanita: la lotta sui campi di battaglia dello spirito, dell'arte, della letteratura, la lotta dell'umanesimo dove noi svolgeremo a gara, in diverso modo, gli elementi comuni che hanno formato la nostra anima di latini.

Ho parlato un giorno, a proposito dei vostri scrittori, del rinascimento latino. Ho detto come fossimo rimasti colpiti in Francia dalla recrudescenza del movimento letterario italiano. Noi altri stranieri, siam forse meglio di voi disposti a misurare la crescente influenza di cotesto movimento, e la diffusione continua al difuori delle opere che i vostri poeti e romanzieri impongono all'attenzione dell'Europa. Vedo qui dinanzi a me un di quei romanzieri che hanno [335] trovato da noi tanta fortuna; e invito Gabriele d'Annunzio a darmi ragione con nuovi lavori. Ma non voglio insistere sopra un soggetto che saprebbe di adulazione in bocca d'un ospite vostro, e che ?? invece l'espressione d'un meditato convincimento. Dir?? soltanto che auguro a' miei figliuoli di trovare negli scaffali della mia biblioteca ci?? che ho trovato in quella di mio nonno e letto con passione all'et?? loro: alcune grandi opere italiane, di quelle che illuminano e consolano la vita. Quelli ch'io leggeva erano i poeti classici dei vostri antenati: Dante e Petrarca, l'Ariosto e il Tasso. Tocca a voi, miei cari colleghi italiani, di scrivere i bei libri che saranno un giorno letti dai nostri ragazzi francesi.

E, conchiudendo, ardisco dire ??? a costo di tirarmi addosso le folgori di quella terribile potenza ch'?? la stampa, ??? mandateci molti libri e pochi giornali, almeno di quei giornali che non illuminano gli spiriti ma soltanto vi accendono le malvagie passioni. Da voi e da noi, coteste nocive effemeridi hanno spesso tradito i veri sentimenti dei cuori. Quando, in alcuna gazzetta di Francia, leggerete cose spiacevoli per l'Italia, quando noi in un foglio italiano troviamo cose spiacevoli per la Francia, ricordiamoci entrambi il savio consiglio della Madonna degli Ufizi; prima di formarci un'opinione, mettiamo in pratica il [336] motto preservatore di possibili errori, che la mano della Giustizia ci addita a pi?? di quel quadro: Odi l'altra parte! E cos?? giudicheremo meglio, senza malintesi, senza odio, come convien giudicare di tutte le cose tra Italiani e Francesi, fraternamente.

NOTA:

1. Lettres de Rome, 1799.

Nota del Trascrittore

Ortografia e punteggiatura originali sono state mantenute, correggendo senza annotazione minimi errori tipografici.

Copertina creata dal trascrittore e posta nel pubblico dominio.






























End of Project Gutenberg's Il Regno d'Etruria, by E. Melchior de Vog????









*** END OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK IL REGNO D'ETRURIA ***









***** This file should be named 43174-h.htm or 43174-h.zip *****




This and all associated files of various formats will be found in:




        http://www.gutenberg.org/4/3/1/7/43174/









Produced by Carlo Traverso, Claudio Paganelli, Barbara




Magni and the Online Distributed Proofreading Team at




http://www.pgdp.net (This file was produced from images




generously made available by The Internet Archive)














Updated editions will replace the previous one--the old editions




will be renamed.









Creating the works from public domain print editions means that no




one owns a United States copyright in these works, so the Foundation




(and you!) can copy and distribute it in the United States without




permission and without paying copyright royalties.  Special rules,




set forth in the General Terms of Use part of this license, apply to




copying and distributing Project Gutenberg-tm electronic works to




protect the PROJECT GUTENBERG-tm concept and trademark.  Project




Gutenberg is a registered trademark, and may not be used if you




charge for the eBooks, unless you receive specific permission.  If you




do not charge anything for copies of this eBook, complying with the




rules is very easy.  You may use this eBook for nearly any purpose




such as creation of derivative works, reports, performances and




research.  They may be modified and printed and given away--you may do




practically ANYTHING with public domain eBooks.  Redistribution is




subject to the trademark license, especially commercial




redistribution.



















*** START: FULL LICENSE ***









THE FULL PROJECT GUTENBERG LICENSE




PLEASE READ THIS BEFORE YOU DISTRIBUTE OR USE THIS WORK









To protect the Project Gutenberg-tm mission of promoting the free




distribution of electronic works, by using or distributing this work




(or any other work associated in any way with the phrase "Project




Gutenberg"), you agree to comply with all the terms of the Full Project




Gutenberg-tm License (available with this file or online at




http://gutenberg.org/license).














Section 1.  General Terms of Use and Redistributing Project Gutenberg-tm




electronic works









1.A.  By reading or using any part of this Project Gutenberg-tm




electronic work, you indicate that you have read, understand, agree to




and accept all the terms of this license and intellectual property




(trademark/copyright) agreement.  If you do not agree to abide by all




the terms of this agreement, you must cease using and return or destroy




all copies of Project Gutenberg-tm electronic works in your possession.




If you paid a fee for obtaining a copy of or access to a Project




Gutenberg-tm electronic work and you do not agree to be bound by the




terms of this agreement, you may obtain a refund from the person or




entity to whom you paid the fee as set forth in paragraph 1.E.8.









1.B.  "Project Gutenberg" is a registered trademark.  It may only be




used on or associated in any way with an electronic work by people who




agree to be bound by the terms of this agreement.  There are a few




things that you can do with most Project Gutenberg-tm electronic works




even without complying with the full terms of this agreement.  See




paragraph 1.C below.  There are a lot of things you can do with Project




Gutenberg-tm electronic works if you follow the terms of this agreement




and help preserve free future access to Project Gutenberg-tm electronic




works.  See paragraph 1.E below.









1.C.  The Project Gutenberg Literary Archive Foundation ("the Foundation"




or PGLAF), owns a compilation copyright in the collection of Project




Gutenberg-tm electronic works.  Nearly all the individual works in the




collection are in the public domain in the United States.  If an




individual work is in the public domain in the United States and you are




located in the United States, we do not claim a right to prevent you from




copying, distributing, performing, displaying or creating derivative




works based on the work as long as all references to Project Gutenberg




are removed.  Of course, we hope that you will support the Project




Gutenberg-tm mission of promoting free access to electronic works by




freely sharing Project Gutenberg-tm works in compliance with the terms of




this agreement for keeping the Project Gutenberg-tm name associated with




the work.  You can easily comply with the terms of this agreement by




keeping this work in the same format with its attached full Project




Gutenberg-tm License when you share it without charge with others.









1.D.  The copyright laws of the place where you are located also govern




what you can do with this work.  Copyright laws in most countries are in




a constant state of change.  If you are outside the United States, check




the laws of your country in addition to the terms of this agreement




before downloading, copying, displaying, performing, distributing or




creating derivative works based on this work or any other Project




Gutenberg-tm work.  The Foundation makes no representations concerning




the copyright status of any work in any country outside the United




States.









1.E.  Unless you have removed all references to Project Gutenberg:









1.E.1.  The following sentence, with active links to, or other immediate




access to, the full Project Gutenberg-tm License must appear prominently




whenever any copy of a Project Gutenberg-tm work (any work on which the




phrase "Project Gutenberg" appears, or with which the phrase "Project




Gutenberg" is associated) is accessed, displayed, performed, viewed,




copied or distributed:









This eBook is for the use of anyone anywhere at no cost and with




almost no restrictions whatsoever.  You may copy it, give it away or




re-use it under the terms of the Project Gutenberg License included




with this eBook or online at www.gutenberg.org/license









1.E.2.  If an individual Project Gutenberg-tm electronic work is derived




from the public domain (does not contain a notice indicating that it is




posted with permission of the copyright holder), the work can be copied




and distributed to anyone in the United States without paying any fees




or charges.  If you are redistributing or providing access to a work




with the phrase "Project Gutenberg" associated with or appearing on the




work, you must comply either with the requirements of paragraphs 1.E.1




through 1.E.7 or obtain permission for the use of the work and the




Project Gutenberg-tm trademark as set forth in paragraphs 1.E.8 or




1.E.9.









1.E.3.  If an individual Project Gutenberg-tm electronic work is posted




with the permission of the copyright holder, your use and distribution




must comply with both paragraphs 1.E.1 through 1.E.7 and any additional




terms imposed by the copyright holder.  Additional terms will be linked




to the Project Gutenberg-tm License for all works posted with the




permission of the copyright holder found at the beginning of this work.









1.E.4.  Do not unlink or detach or remove the full Project Gutenberg-tm




License terms from this work, or any files containing a part of this




work or any other work associated with Project Gutenberg-tm.









1.E.5.  Do not copy, display, perform, distribute or redistribute this




electronic work, or any part of this electronic work, without




prominently displaying the sentence set forth in paragraph 1.E.1 with




active links or immediate access to the full terms of the Project




Gutenberg-tm License.









1.E.6.  You may convert to and distribute this work in any binary,




compressed, marked up, nonproprietary or proprietary form, including any




word processing or hypertext form.  However, if you provide access to or




distribute copies of a Project Gutenberg-tm work in a format other than




"Plain Vanilla ASCII" or other format used in the official version




posted on the official Project Gutenberg-tm web site (www.gutenberg.org),




you must, at no additional cost, fee or expense to the user, provide a




copy, a means of exporting a copy, or a means of obtaining a copy upon




request, of the work in its original "Plain Vanilla ASCII" or other




form.  Any alternate format must include the full Project Gutenberg-tm




License as specified in paragraph 1.E.1.









1.E.7.  Do not charge a fee for access to, viewing, displaying,




performing, copying or distributing any Project Gutenberg-tm works




unless you comply with paragraph 1.E.8 or 1.E.9.









1.E.8.  You may charge a reasonable fee for copies of or providing




access to or distributing Project Gutenberg-tm electronic works provided




that









- You pay a royalty fee of 20% of the gross profits you derive from




     the use of Project Gutenberg-tm works calculated using the method




     you already use to calculate your applicable taxes.  The fee is




     owed to the owner of the Project Gutenberg-tm trademark, but he




     has agreed to donate royalties under this paragraph to the




     Project Gutenberg Literary Archive Foundation.  Royalty payments




     must be paid within 60 days following each date on which you




     prepare (or are legally required to prepare) your periodic tax




     returns.  Royalty payments should be clearly marked as such and




     sent to the Project Gutenberg Literary Archive Foundation at the




     address specified in Section 4, "Information about donations to




     the Project Gutenberg Literary Archive Foundation."









- You provide a full refund of any money paid by a user who notifies




     you in writing (or by e-mail) within 30 days of receipt that s/he




     does not agree to the terms of the full Project Gutenberg-tm




     License.  You must require such a user to return or




     destroy all copies of the works possessed in a physical medium




     and discontinue all use of and all access to other copies of




     Project Gutenberg-tm works.









- You provide, in accordance with paragraph 1.F.3, a full refund of any




     money paid for a work or a replacement copy, if a defect in the




     electronic work is discovered and reported to you within 90 days




     of receipt of the work.









- You comply with all other terms of this agreement for free




     distribution of Project Gutenberg-tm works.









1.E.9.  If you wish to charge a fee or distribute a Project Gutenberg-tm




electronic work or group of works on different terms than are set




forth in this agreement, you must obtain permission in writing from




both the Project Gutenberg Literary Archive Foundation and Michael




Hart, the owner of the Project Gutenberg-tm trademark.  Contact the




Foundation as set forth in Section 3 below.









1.F.









1.F.1.  Project Gutenberg volunteers and employees expend considerable




effort to identify, do copyright research on, transcribe and proofread




public domain works in creating the Project Gutenberg-tm




collection.  Despite these efforts, Project Gutenberg-tm electronic




works, and the medium on which they may be stored, may contain




"Defects," such as, but not limited to, incomplete, inaccurate or




corrupt data, transcription errors, a copyright or other intellectual




property infringement, a defective or damaged disk or other medium, a




computer virus, or computer codes that damage or cannot be read by




your equipment.









1.F.2.  LIMITED WARRANTY, DISCLAIMER OF DAMAGES - Except for the "Right




of Replacement or Refund" described in paragraph 1.F.3, the Project




Gutenberg Literary Archive Foundation, the owner of the Project




Gutenberg-tm trademark, and any other party distributing a Project




Gutenberg-tm electronic work under this agreement, disclaim all




liability to you for damages, costs and expenses, including legal




fees.  YOU AGREE THAT YOU HAVE NO REMEDIES FOR NEGLIGENCE, STRICT




LIABILITY, BREACH OF WARRANTY OR BREACH OF CONTRACT EXCEPT THOSE




PROVIDED IN PARAGRAPH 1.F.3.  YOU AGREE THAT THE FOUNDATION, THE




TRADEMARK OWNER, AND ANY DISTRIBUTOR UNDER THIS AGREEMENT WILL NOT BE




LIABLE TO YOU FOR ACTUAL, DIRECT, INDIRECT, CONSEQUENTIAL, PUNITIVE OR




INCIDENTAL DAMAGES EVEN IF YOU GIVE NOTICE OF THE POSSIBILITY OF SUCH




DAMAGE.









1.F.3.  LIMITED RIGHT OF REPLACEMENT OR REFUND - If you discover a




defect in this electronic work within 90 days of receiving it, you can




receive a refund of the money (if any) you paid for it by sending a




written explanation to the person you received the work from.  If you




received the work on a physical medium, you must return the medium with




your written explanation.  The person or entity that provided you with




the defective work may elect to provide a replacement copy in lieu of a




refund.  If you received the work electronically, the person or entity




providing it to you may choose to give you a second opportunity to




receive the work electronically in lieu of a refund.  If the second copy




is also defective, you may demand a refund in writing without further




opportunities to fix the problem.









1.F.4.  Except for the limited right of replacement or refund set forth




in paragraph 1.F.3, this work is provided to you 'AS-IS' WITH NO OTHER




WARRANTIES OF ANY KIND, EXPRESS OR IMPLIED, INCLUDING BUT NOT LIMITED TO




WARRANTIES OF MERCHANTABILITY OR FITNESS FOR ANY PURPOSE.









1.F.5.  Some states do not allow disclaimers of certain implied




warranties or the exclusion or limitation of certain types of damages.




If any disclaimer or limitation set forth in this agreement violates the




law of the state applicable to this agreement, the agreement shall be




interpreted to make the maximum disclaimer or limitation permitted by




the applicable state law.  The invalidity or unenforceability of any




provision of this agreement shall not void the remaining provisions.









1.F.6.  INDEMNITY - You agree to indemnify and hold the Foundation, the




trademark owner, any agent or employee of the Foundation, anyone




providing copies of Project Gutenberg-tm electronic works in accordance




with this agreement, and any volunteers associated with the production,




promotion and distribution of Project Gutenberg-tm electronic works,




harmless from all liability, costs and expenses, including legal fees,




that arise directly or indirectly from any of the following which you do




or cause to occur: (a) distribution of this or any Project Gutenberg-tm




work, (b) alteration, modification, or additions or deletions to any




Project Gutenberg-tm work, and (c) any Defect you cause.














Section  2.  Information about the Mission of Project Gutenberg-tm









Project Gutenberg-tm is synonymous with the free distribution of




electronic works in formats readable by the widest variety of computers




including obsolete, old, middle-aged and new computers.  It exists




because of the efforts of hundreds of volunteers and donations from




people in all walks of life.









Volunteers and financial support to provide volunteers with the




assistance they need, are critical to reaching Project Gutenberg-tm's




goals and ensuring that the Project Gutenberg-tm collection will




remain freely available for generations to come.  In 2001, the Project




Gutenberg Literary Archive Foundation was created to provide a secure




and permanent future for Project Gutenberg-tm and future generations.




To learn more about the Project Gutenberg Literary Archive Foundation




and how your efforts and donations can help, see Sections 3 and 4




and the Foundation web page at http://www.pglaf.org.














Section 3.  Information about the Project Gutenberg Literary Archive




Foundation









The Project Gutenberg Literary Archive Foundation is a non profit




501(c)(3) educational corporation organized under the laws of the




state of Mississippi and granted tax exempt status by the Internal




Revenue Service.  The Foundation's EIN or federal tax identification




number is 64-6221541.  Its 501(c)(3) letter is posted at




http://pglaf.org/fundraising.  Contributions to the Project Gutenberg




Literary Archive Foundation are tax deductible to the full extent




permitted by U.S. federal laws and your state's laws.









The Foundation's principal office is located at 4557 Melan Dr. S.




Fairbanks, AK, 99712., but its volunteers and employees are scattered




throughout numerous locations.  Its business office is located at




809 North 1500 West, Salt Lake City, UT 84116, (801) 596-1887, email




business@pglaf.org.  Email contact links and up to date contact




information can be found at the Foundation's web site and official




page at http://pglaf.org









For additional contact information:




     Dr. Gregory B. Newby




     Chief Executive and Director




     gbnewby@pglaf.org














Section 4.  Information about Donations to the Project Gutenberg




Literary Archive Foundation









Project Gutenberg-tm depends upon and cannot survive without wide




spread public support and donations to carry out its mission of




increasing the number of public domain and licensed works that can be




freely distributed in machine readable form accessible by the widest




array of equipment including outdated equipment.  Many small donations




($1 to $5,000) are particularly important to maintaining tax exempt




status with the IRS.









The Foundation is committed to complying with the laws regulating




charities and charitable donations in all 50 states of the United




States.  Compliance requirements are not uniform and it takes a




considerable effort, much paperwork and many fees to meet and keep up




with these requirements.  We do not solicit donations in locations




where we have not received written confirmation of compliance.  To




SEND DONATIONS or determine the status of compliance for any




particular state visit http://pglaf.org









While we cannot and do not solicit contributions from states where we




have not met the solicitation requirements, we know of no prohibition




against accepting unsolicited donations from donors in such states who




approach us with offers to donate.









International donations are gratefully accepted, but we cannot make




any statements concerning tax treatment of donations received from




outside the United States.  U.S. laws alone swamp our small staff.









Please check the Project Gutenberg Web pages for current donation




methods and addresses.  Donations are accepted in a number of other




ways including checks, online payments and credit card donations.




To donate, please visit: http://pglaf.org/donate














Section 5.  General Information About Project Gutenberg-tm electronic




works.









Professor Michael S. Hart is the originator of the Project Gutenberg-tm




concept of a library of electronic works that could be freely shared




with anyone.  For thirty years, he produced and distributed Project




Gutenberg-tm eBooks with only a loose network of volunteer support.














Project Gutenberg-tm eBooks are often created from several printed




editions, all of which are confirmed as Public Domain in the U.S.




unless a copyright notice is included.  Thus, we do not necessarily




keep eBooks in compliance with any particular paper edition.














Most people start at our Web site which has the main PG search facility:









     http://www.gutenberg.org









This Web site includes information about Project Gutenberg-tm,




including how to make donations to the Project Gutenberg Literary




Archive Foundation, how to help produce our new eBooks, and how to




subscribe to our email newsletter to hear about new eBooks.














Static Wikipedia 2008 (no images)

aa - ab - af - ak - als - am - an - ang - ar - arc - as - ast - av - ay - az - ba - bar - bat_smg - bcl - be - be_x_old - bg - bh - bi - bm - bn - bo - bpy - br - bs - bug - bxr - ca - cbk_zam - cdo - ce - ceb - ch - cho - chr - chy - co - cr - crh - cs - csb - cu - cv - cy - da - de - diq - dsb - dv - dz - ee - el - eml - en - eo - es - et - eu - ext - fa - ff - fi - fiu_vro - fj - fo - fr - frp - fur - fy - ga - gan - gd - gl - glk - gn - got - gu - gv - ha - hak - haw - he - hi - hif - ho - hr - hsb - ht - hu - hy - hz - ia - id - ie - ig - ii - ik - ilo - io - is - it - iu - ja - jbo - jv - ka - kaa - kab - kg - ki - kj - kk - kl - km - kn - ko - kr - ks - ksh - ku - kv - kw - ky - la - lad - lb - lbe - lg - li - lij - lmo - ln - lo - lt - lv - map_bms - mdf - mg - mh - mi - mk - ml - mn - mo - mr - mt - mus - my - myv - mzn - na - nah - nap - nds - nds_nl - ne - new - ng - nl - nn - no - nov - nrm - nv - ny - oc - om - or - os - pa - pag - pam - pap - pdc - pi - pih - pl - pms - ps - pt - qu - quality - rm - rmy - rn - ro - roa_rup - roa_tara - ru - rw - sa - sah - sc - scn - sco - sd - se - sg - sh - si - simple - sk - sl - sm - sn - so - sr - srn - ss - st - stq - su - sv - sw - szl - ta - te - tet - tg - th - ti - tk - tl - tlh - tn - to - tpi - tr - ts - tt - tum - tw - ty - udm - ug - uk - ur - uz - ve - vec - vi - vls - vo - wa - war - wo - wuu - xal - xh - yi - yo - za - zea - zh - zh_classical - zh_min_nan - zh_yue - zu -

Static Wikipedia 2007 (no images)

aa - ab - af - ak - als - am - an - ang - ar - arc - as - ast - av - ay - az - ba - bar - bat_smg - bcl - be - be_x_old - bg - bh - bi - bm - bn - bo - bpy - br - bs - bug - bxr - ca - cbk_zam - cdo - ce - ceb - ch - cho - chr - chy - co - cr - crh - cs - csb - cu - cv - cy - da - de - diq - dsb - dv - dz - ee - el - eml - en - eo - es - et - eu - ext - fa - ff - fi - fiu_vro - fj - fo - fr - frp - fur - fy - ga - gan - gd - gl - glk - gn - got - gu - gv - ha - hak - haw - he - hi - hif - ho - hr - hsb - ht - hu - hy - hz - ia - id - ie - ig - ii - ik - ilo - io - is - it - iu - ja - jbo - jv - ka - kaa - kab - kg - ki - kj - kk - kl - km - kn - ko - kr - ks - ksh - ku - kv - kw - ky - la - lad - lb - lbe - lg - li - lij - lmo - ln - lo - lt - lv - map_bms - mdf - mg - mh - mi - mk - ml - mn - mo - mr - mt - mus - my - myv - mzn - na - nah - nap - nds - nds_nl - ne - new - ng - nl - nn - no - nov - nrm - nv - ny - oc - om - or - os - pa - pag - pam - pap - pdc - pi - pih - pl - pms - ps - pt - qu - quality - rm - rmy - rn - ro - roa_rup - roa_tara - ru - rw - sa - sah - sc - scn - sco - sd - se - sg - sh - si - simple - sk - sl - sm - sn - so - sr - srn - ss - st - stq - su - sv - sw - szl - ta - te - tet - tg - th - ti - tk - tl - tlh - tn - to - tpi - tr - ts - tt - tum - tw - ty - udm - ug - uk - ur - uz - ve - vec - vi - vls - vo - wa - war - wo - wuu - xal - xh - yi - yo - za - zea - zh - zh_classical - zh_min_nan - zh_yue - zu -

Static Wikipedia 2006 (no images)

aa - ab - af - ak - als - am - an - ang - ar - arc - as - ast - av - ay - az - ba - bar - bat_smg - bcl - be - be_x_old - bg - bh - bi - bm - bn - bo - bpy - br - bs - bug - bxr - ca - cbk_zam - cdo - ce - ceb - ch - cho - chr - chy - co - cr - crh - cs - csb - cu - cv - cy - da - de - diq - dsb - dv - dz - ee - el - eml - eo - es - et - eu - ext - fa - ff - fi - fiu_vro - fj - fo - fr - frp - fur - fy - ga - gan - gd - gl - glk - gn - got - gu - gv - ha - hak - haw - he - hi - hif - ho - hr - hsb - ht - hu - hy - hz - ia - id - ie - ig - ii - ik - ilo - io - is - it - iu - ja - jbo - jv - ka - kaa - kab - kg - ki - kj - kk - kl - km - kn - ko - kr - ks - ksh - ku - kv - kw - ky - la - lad - lb - lbe - lg - li - lij - lmo - ln - lo - lt - lv - map_bms - mdf - mg - mh - mi - mk - ml - mn - mo - mr - mt - mus - my - myv - mzn - na - nah - nap - nds - nds_nl - ne - new - ng - nl - nn - no - nov - nrm - nv - ny - oc - om - or - os - pa - pag - pam - pap - pdc - pi - pih - pl - pms - ps - pt - qu - quality - rm - rmy - rn - ro - roa_rup - roa_tara - ru - rw - sa - sah - sc - scn - sco - sd - se - sg - sh - si - simple - sk - sl - sm - sn - so - sr - srn - ss - st - stq - su - sv - sw - szl - ta - te - tet - tg - th - ti - tk - tl - tlh - tn - to - tpi - tr - ts - tt - tum - tw - ty - udm - ug - uk - ur - uz - ve - vec - vi - vls - vo - wa - war - wo - wuu - xal - xh - yi - yo - za - zea - zh - zh_classical - zh_min_nan - zh_yue - zu -

Sub-domains

CDRoms - Magnatune - Librivox - Liber Liber - Encyclopaedia Britannica - Project Gutenberg - Wikipedia 2008 - Wikipedia 2007 - Wikipedia 2006 -

Other Domains

https://www.classicistranieri.it - https://www.ebooksgratis.com - https://www.gutenbergaustralia.com - https://www.englishwikipedia.com - https://www.wikipediazim.com - https://www.wikisourcezim.com - https://www.projectgutenberg.net - https://www.projectgutenberg.es - https://www.radioascolto.com - https://www.debitoformtivo.it - https://www.wikipediaforschools.org - https://www.projectgutenbergzim.com

/body>