Valerio Di Stefano legge: Edmondo De Amicis – Cuore – Parte 8

Questo libro è particolarmente dedicato ai ragazzi delle scuole elementari, i quali sono tra i nove e i tredici anni, e si potrebbe intitolare: Storia d’un anno scolastico, scritta da un alunno di 3.ª, d’una scuola municipale d’Italia. — Dicendo scritta da un alunno di 3.ª, non voglio dire che l’abbia scritta propriamente lui, tal qual è stampata. Egli notava man mano in un quaderno, come sapeva, quello che aveva visto, sentito, pensato nella scuola e fuori; e suo padre, in fin d’anno, scrisse queste pagine su quelle note, studiandosi di non alterare il pensiero, e di conservare, quanto fosse possibile, le parole del figliuolo. Il quale poi, quattro anni dopo, essendo già nel Ginnasio, rilesse il manoscritto e v’aggiunse qualcosa di suo, valendosi della memoria ancor fresca delle persone e delle cose. Ora leggete questo libro, ragazzi: io spero che ne sarete contenti e che vi farà del bene.

Valerio Di Stefano legge: Edmondo De Amicis – Cuore . Parte 7

Questo libro è particolarmente dedicato ai ragazzi delle scuole elementari, i quali sono tra i nove e i tredici anni, e si potrebbe intitolare: Storia d’un anno scolastico, scritta da un alunno di 3.ª, d’una scuola municipale d’Italia. — Dicendo scritta da un alunno di 3.ª, non voglio dire che l’abbia scritta propriamente lui, tal qual è stampata. Egli notava man mano in un quaderno, come sapeva, quello che aveva visto, sentito, pensato nella scuola e fuori; e suo padre, in fin d’anno, scrisse queste pagine su quelle note, studiandosi di non alterare il pensiero, e di conservare, quanto fosse possibile, le parole del figliuolo. Il quale poi, quattro anni dopo, essendo già nel Ginnasio, rilesse il manoscritto e v’aggiunse qualcosa di suo, valendosi della memoria ancor fresca delle persone e delle cose. Ora leggete questo libro, ragazzi: io spero che ne sarete contenti e che vi farà del bene.

Valerio Di Stefano legge: Edmondo De Amicis – Cuore – Parte 6

Questo libro è particolarmente dedicato ai ragazzi delle scuole elementari, i quali sono tra i nove e i tredici anni, e si potrebbe intitolare: Storia d’un anno scolastico, scritta da un alunno di 3.ª, d’una scuola municipale d’Italia. — Dicendo scritta da un alunno di 3.ª, non voglio dire che l’abbia scritta propriamente lui, tal qual è stampata. Egli notava man mano in un quaderno, come sapeva, quello che aveva visto, sentito, pensato nella scuola e fuori; e suo padre, in fin d’anno, scrisse queste pagine su quelle note, studiandosi di non alterare il pensiero, e di conservare, quanto fosse possibile, le parole del figliuolo. Il quale poi, quattro anni dopo, essendo già nel Ginnasio, rilesse il manoscritto e v’aggiunse qualcosa di suo, valendosi della memoria ancor fresca delle persone e delle cose. Ora leggete questo libro, ragazzi: io spero che ne sarete contenti e che vi farà del bene.

Valerio Di Stefano legge: Edmondo De Amicis – Cuore – Parte 5

Questo libro è particolarmente dedicato ai ragazzi delle scuole elementari, i quali sono tra i nove e i tredici anni, e si potrebbe intitolare: Storia d’un anno scolastico, scritta da un alunno di 3.ª, d’una scuola municipale d’Italia. — Dicendo scritta da un alunno di 3.ª, non voglio dire che l’abbia scritta propriamente lui, tal qual è stampata. Egli notava man mano in un quaderno, come sapeva, quello che aveva visto, sentito, pensato nella scuola e fuori; e suo padre, in fin d’anno, scrisse queste pagine su quelle note, studiandosi di non alterare il pensiero, e di conservare, quanto fosse possibile, le parole del figliuolo. Il quale poi, quattro anni dopo, essendo già nel Ginnasio, rilesse il manoscritto e v’aggiunse qualcosa di suo, valendosi della memoria ancor fresca delle persone e delle cose. Ora leggete questo libro, ragazzi: io spero che ne sarete contenti e che vi farà del bene.

Valerio Di Stefano legge: Edmondo De Amicis – Cuore – Parte 4

Questo libro è particolarmente dedicato ai ragazzi delle scuole elementari, i quali sono tra i nove e i tredici anni, e si potrebbe intitolare: Storia d’un anno scolastico, scritta da un alunno di 3.ª, d’una scuola municipale d’Italia. — Dicendo scritta da un alunno di 3.ª, non voglio dire che l’abbia scritta propriamente lui, tal qual è stampata. Egli notava man mano in un quaderno, come sapeva, quello che aveva visto, sentito, pensato nella scuola e fuori; e suo padre, in fin d’anno, scrisse queste pagine su quelle note, studiandosi di non alterare il pensiero, e di conservare, quanto fosse possibile, le parole del figliuolo. Il quale poi, quattro anni dopo, essendo già nel Ginnasio, rilesse il manoscritto e v’aggiunse qualcosa di suo, valendosi della memoria ancor fresca delle persone e delle cose. Ora leggete questo libro, ragazzi: io spero che ne sarete contenti e che vi farà del bene.

Valerio Di Stefano legge: Edmondo De Amicis – Cuore – Parte 3

Questo libro è particolarmente dedicato ai ragazzi delle scuole elementari, i quali sono tra i nove e i tredici anni, e si potrebbe intitolare: Storia d’un anno scolastico, scritta da un alunno di 3.ª, d’una scuola municipale d’Italia. — Dicendo scritta da un alunno di 3.ª, non voglio dire che l’abbia scritta propriamente lui, tal qual è stampata. Egli notava man mano in un quaderno, come sapeva, quello che aveva visto, sentito, pensato nella scuola e fuori; e suo padre, in fin d’anno, scrisse queste pagine su quelle note, studiandosi di non alterare il pensiero, e di conservare, quanto fosse possibile, le parole del figliuolo. Il quale poi, quattro anni dopo, essendo già nel Ginnasio, rilesse il manoscritto e v’aggiunse qualcosa di suo, valendosi della memoria ancor fresca delle persone e delle cose. Ora leggete questo libro, ragazzi: io spero che ne sarete contenti e che vi farà del bene.

Valerio Di Stefano legge: Edmondo De Amicis – Cuore – Parte 2

Questo libro è particolarmente dedicato ai ragazzi delle scuole elementari, i quali sono tra i nove e i tredici anni, e si potrebbe intitolare: Storia d’un anno scolastico, scritta da un alunno di 3.ª, d’una scuola municipale d’Italia. — Dicendo scritta da un alunno di 3.ª, non voglio dire che l’abbia scritta propriamente lui, tal qual è stampata. Egli notava man mano in un quaderno, come sapeva, quello che aveva visto, sentito, pensato nella scuola e fuori; e suo padre, in fin d’anno, scrisse queste pagine su quelle note, studiandosi di non alterare il pensiero, e di conservare, quanto fosse possibile, le parole del figliuolo. Il quale poi, quattro anni dopo, essendo già nel Ginnasio, rilesse il manoscritto e v’aggiunse qualcosa di suo, valendosi della memoria ancor fresca delle persone e delle cose. Ora leggete questo libro, ragazzi: io spero che ne sarete contenti e che vi farà del bene.

Valerio Di Stefano legge: Edmondo De Amicis – Cuore – Parte 1

Questo libro è particolarmente dedicato ai ragazzi delle scuole elementari, i quali sono tra i nove e i tredici anni, e si potrebbe intitolare: Storia d’un anno scolastico, scritta da un alunno di 3.ª, d’una scuola municipale d’Italia. — Dicendo scritta da un alunno di 3.ª, non voglio dire che l’abbia scritta propriamente lui, tal qual è stampata. Egli notava man mano in un quaderno, come sapeva, quello che aveva visto, sentito, pensato nella scuola e fuori; e suo padre, in fin d’anno, scrisse queste pagine su quelle note, studiandosi di non alterare il pensiero, e di conservare, quanto fosse possibile, le parole del figliuolo. Il quale poi, quattro anni dopo, essendo già nel Ginnasio, rilesse il manoscritto e v’aggiunse qualcosa di suo, valendosi della memoria ancor fresca delle persone e delle cose. Ora leggete questo libro, ragazzi: io spero che ne sarete contenti e che vi farà del bene.

Susan Glaspel – A Jury of Her Peers

When Martha Hale opened the storm-door and got a cut of the north wind, she ran back for her big woolen scarf. As she hurriedly wound that round her head her eye made a scandalized sweep of her kitchen. It was no ordinary thing that called her away—it was probably farther from ordinary than anything that had ever happened in Dickson County. But what her eye took in was that her kitchen was in no shape for leaving: her bread all ready for mixing, half the flour sifted and half unsifted.

She hated to see things half done; but she had been at that when the team from town stopped to get Mr. Hale, and then the sheriff came running in to say his wife wished Mrs. Hale would come too—adding, with a grin, that he guessed she was getting scarey and wanted another woman along. So she had dropped everything right where it was.

Harold A. Ripley – A Crack Shot

Professor Fordney was hunting in the Rockies when informed of a tragedy at one of the camps. Thinking he might be of some help, he went over, and, after introducing himself, Butler, the victim’s companion, told him of the accident.

‘When Marshall hadn’t returned to camp at nine o’clock last night, I was a bit worried because he didn’t know these mountains. There wasn’t a star out and it was dark and moonless, so I decided to look around for him. We’re five miles from anyone, you know.

Podcast: All’s Well that Ends Well, by William Shakespeare – Act V

Despite its optimistic title, Shakespeare’s All’s Well That Ends Well has often been considered a “problem play.” Ostensibly a comedy, the play also has fairy tale elements, as it focuses on Helena, a virtuous orphan, who loves Bertram, the haughty son of her protectress, the Countess of Rousillon. When Bertram, desperate for adventure, leaves Rousillon to serve in the King’s army, Helena pursues him. (Summary by Elizabeth Klett)

Podcast: All’s Well that Ends Well, by William Shakespeare – Act IV

Despite its optimistic title, Shakespeare’s All’s Well That Ends Well has often been considered a “problem play.” Ostensibly a comedy, the play also has fairy tale elements, as it focuses on Helena, a virtuous orphan, who loves Bertram, the haughty son of her protectress, the Countess of Rousillon. When Bertram, desperate for adventure, leaves Rousillon to serve in the King’s army, Helena pursues him. (Summary by Elizabeth Klett)

Podcast: All’s Well that Ends Well, by William Shakespeare – Act III

Despite its optimistic title, Shakespeare’s All’s Well That Ends Well has often been considered a “problem play.” Ostensibly a comedy, the play also has fairy tale elements, as it focuses on Helena, a virtuous orphan, who loves Bertram, the haughty son of her protectress, the Countess of Rousillon. When Bertram, desperate for adventure, leaves Rousillon to serve in the King’s army, Helena pursues him. (Summary by Elizabeth Klett)

Podcast: All’s Well that Ends Well, by William Shakespeare – Act II

Despite its optimistic title, Shakespeare’s All’s Well That Ends Well has often been considered a “problem play.” Ostensibly a comedy, the play also has fairy tale elements, as it focuses on Helena, a virtuous orphan, who loves Bertram, the haughty son of her protectress, the Countess of Rousillon. When Bertram, desperate for adventure, leaves Rousillon to serve in the King’s army, Helena pursues him. (Summary by Elizabeth Klett)

Podcast: All’s Well that Ends Well, by William Shakespeare – Act I

Despite its optimistic title, Shakespeare’s All’s Well That Ends Well has often been considered a “problem play.” Ostensibly a comedy, the play also has fairy tale elements, as it focuses on Helena, a virtuous orphan, who loves Bertram, the haughty son of her protectress, the Countess of Rousillon. When Bertram, desperate for adventure, leaves Rousillon to serve in the King’s army, Helena pursues him. (Summary by Elizabeth Klett)

Podcast: All’s Well that Ends Well, by William Shakespeare – Dramatis Personae

Despite its optimistic title, Shakespeare’s All’s Well That Ends Well has often been considered a “problem play.” Ostensibly a comedy, the play also has fairy tale elements, as it focuses on Helena, a virtuous orphan, who loves Bertram, the haughty son of her protectress, the Countess of Rousillon. When Bertram, desperate for adventure, leaves Rousillon to serve in the King’s army, Helena pursues him. (Summary by Elizabeth Klett)

Valerio Di Stefano legge: Nuovo Testamento – Vangelo secondo Matteo – Parte 1

La ricostruzione ampiamente prevalente tra gli esegeti biblici moderni è che l’autore del Vangelo secondo Matteo, come pure quello del Vangelo secondo Luca, abbia usato come fonte la narrazione del Vangelo secondo Marco per la vita e la morte di Gesù, insieme alla fonte Q per i suoi detti; una ricostruzione che ha avuto minore consenso tra gli studiosi vuole che Matteo sia stato il primo vangelo ad essere scritto, che sia stato usato per la stesura di Luca e che Marco sia il risultato dell’unione di Matteo e Luca.

Valerio Di Stefano legge: Bibbia – Cantico dei Cantici

Attribuito al re Salomone, celebre per la sua saggezza, per i suoi canti e anche per i suoi amori, il Cantico dei cantici fu composto non prima del IV secolo a.C. ed è uno degli ultimi testi accolti nel canone della Bibbia, circa un secolo dopo la nascita di Cristo, secondo la tradizione ebraica con il sinodo rabbinico di Jamnia.