paccone, lardo [Jacopone, LV,98: chi de me lieve paccone]
pactu, patto; sto in pactu, garantisco [La giostra delle virtù e dei vizî, 411 (Contini)]
pagano, idolatra; maomettano
pago, soddisfatto
paguni, pavoni [La giostra delle virtù e dei vizî, 355]
pair, (abbr. di pairire), mostrare, manifestare
pala, (dal latino palam, apertamente)
- in pala, all'aperto, palesemente [Jacopo Mostacci, VI 36: se vene in pala perde sua vertute]
pairo, appare [Bonvesin, Disputatio rosae..., 27 eo sont la flor premera che pairo sor l'erbeta]
paleda, pallida [Jacopone, VIII,18, pensanno el suo parlato]
palio, baldacchino
palmata, schiaffo
paltone, pezzente [Jacopone, LV,38, nobel tasca de paltone, nobile bisaccia di un pezzente]
pane
- pan remolo, pane di semola
- pan rotto, pezzi di pane ricevuti per carità
pantera: secondo una credenza medievale, attestata nei bestiari,
ke alenando tale odore rende,
ne lo paese no remane fera
ke non ce corra, quando se protende, 4
senza lo drago, ké no 'l soferrera
lo pretioso odore ke li offende:
(Bestiario moralizzato di Gubbio)
la pantera emanava un odore particolarmente gradito per attirare gli animali di cui si sarebbe cibata [Guido delle Colonne, II 19: più rende aulente aulori / che non fa una fera, / ch'ha nome pantera]
paraggio 1, paragone
paraggio 2, condizione [Guittone d'Arezzo: del meo paraggio]
paragone, (momento della) prova [Jacopone, LIV, 3: Èi venuto al paragone, sei giunto al momento della prova]
parare, porgere
parcità, parsimonia, saggia moderazione nelle spese
pare, pari
pareisamenti / -e, palesemente
Pareiso, Paradiso
parere, parire, parrire, apparire; parere opportuno, sembrare; paion, sembrano; parì parrebbe; parmi mi pare; parrammi mi sembrerà, parriti, sembrate [Rime del memoriali bolognesi, XXXII,9]; [Jacopo Mostacci I 7: ma io farò parire / ch'io sia meno gioioso]
parlamento, assemblea
parlare, (trans.), dire
parlato, discorso [Jacopone, LXXVI,18, pensanno el suo parlato]
parlazione, discorso [Jacopone, LXXVI,22, de la mïa parlazione]
parte (sing. anche: parti): avere parte in, esercitare il proprio potere;
- de le cento parti l'una, una centesima parte;
- in mala parte, ingiustamente
partefice, partecipe v
participare (trans.), condividere
partimento, partenza; separazione; divisione
partire, dividere;
- fue partito il consiglio, fu sciolta la seduta; (rifl.), partirsene;
- spezzare [Guittone d'Arezzo]
partita, morte [Contrasto del povero e del ricco, 168: non siano dannate a la partita, non siano dannate dopo la morte]
partito: decisione; a niuno partito, in nessun modo
parvente, ciò che sembra o appare; apparenza;
- evidente, palese, [Pugliese II 43: poi pare - a noi trezeria parvente, poi sembra - a noi un inganno evidente]
- a suo parvente: secondo le sue intenzioni
parvenza, vista [Onesto da Bologna, II,3: che ristori a tutta vostra parvenza, che si riproponga a tutta la vostra vista]
parviso, parere [Jacopone, LV,33, cinque pane a mio parviso / po’ tener lo mio cestone, cinque pani a parer mio può tenere la mia cesta]
parvolo, parvulo (dal lat.), piccolo
pascare, nutrire [Rime dei memoriali bolognesi, I,20: che me pasca tutavia, che mi nutra sempre]
pasmare, perdere i sensi [Elegia giudeo-italiama, 90: fi’ ke moriro e pasmaro, finché morirono e persero i sensi]
passi, trafigga [Angiolieri]
passo 1, dal latino patior, participio passato, tollerato; è passo, ha tollerato, ha sopportato, ha uguagliato [Guittone d'Arezzo: né vostra par raina amor è passo, né amore tollera che una regina sia vostra pari]
passo 2, passaggio, transito (allegoricamente: la morte come passaggio alla vita eterna o alla morte eterna) [Dante, Par. XXII,123] [Rime dei memoriali bolognesi, XIV,6 forte passu, ardua prova
passone, palo [Jacopone LV,86]
patire, sopportare, soffrire; pate, soffri [Jacopone XIX,25: àggete pace - se pate travaglia, abbi pace se soffri patimenti]
patrino, confessore [Jacopone da Todi, XIX, 3: Vui ‘l prometteste - a lo patrino]
patto, a onne patto, a ogni costo (Rime dei memoriali bolognesi, IV,9
patuta, sfiorata [Pugliese, VIII 38: oi 'n fide, rosa, fosti patuta!]
paussar, riposare (fare una pausa)
peccata plurale di peccato
peço, peggio [Proverbia quae dicuntur, 560: s'ela se v'è bon asio, q'ela no faça peço]
pedrone, masso, anche scalinata, atti a servire da arengario [Contini]
pegola, pece
peio, peggio, [Mazzeo di Ricco, I 20: ch'andar di male in peio]
pellagu, distesa marina, mare [Ritmo su Sant’Alessio, 205: et grande pellagu transìo, e attraverso il grande mare]
pellima, pigliamo, prendiamo [La giostra delle virtù e dei vizî, 463 Or non pellima adgina, ora non prendiamo fretta (cioè 'non dobbiamo aver in fretta')]
penetenziale, penitente, [Stefano Protonotaro, II 64: faraggio como lo penetenziale, farò come il penitente]
pennel, vela [Guido delle Colonne, IV 65: Voi siete meo pennel che non affonda] (è una bandiera triangolare, e in particolare è la banderuola del vento)
pensamento, riflessione [Rime dei memoriali bolognesi, XXXV,10]
pensare, rifl. pensare; pensare di, pensare a
pensasgione, pensiero, preoccupazione [Apugliese, Canzone de oppositis 20]
pensiere, pensiero
pensivo, pensieroso [Lentini, Canzone VIII 142: Or vivo pur pensivo]
pentere (rifl.), pentirsi
pentixon, pentimento
pentuta 1, pentimenti
pentuta 2, pentita
per, da (compl. d'agente), per il tramite di;
- vanno per, si recano da;
- catuno, ciascuno per sé, ciascuno; discernere bene per sè ... e il male per sè, distinguere i vari gradi del bene e del male;
pèra, (da perire) perisca, muoia
percaçar, percazare, procacciare, cercare di ottenere, procurarsi; percaça, procaccia; sforzarsi [Uguccione da Lodi, Il libro, 144: como se percaçca d'aver bona coltura, come si sforza...); percazando, cercando attivamente [Rime dei memoriali bolognesi XXXIX,9]
- percaça, si procura [Proverbia quae dicuntur, 715: S'ela 'n percaça dese, con lo peçor se pone]
per che, per la qual cosa
perché: non si curi perché, non si curi che
perçò, perciò
perdanza, dannazione
perdenza, perdita [Rime dei memoriali bolognesi, XXVII,5: questa vostra perdenza]
perdere (rifl.), dannarsi; esser perdente, subire una perdita
perdesone, fallimento [Rime dei memoriali bolognesi, XXXV,6]
perdonanza, penitenza; indulgenza [Jacopone, LXXXIV,6, cento dì de perdonanza, cento giorni di indulgenza]
perdonare: perdonare la vita, risparmiare la vita
perduta, perdita, sconfitta [anche in amore, Guittone d'Arezzo]
pere, fa perire, spegne [Rime dei memoriali bolognesi, XL,34]
pergiurio, spergiuro (dal lat.)
perire, morire; peria periva, perirebbe; perìo, perii
permordezò, ciononostante [Bonvesin, Disputatio rosae..., 11: permordezò la rosa, ciononostante la rosa]
però, perciò
però ch', perché, poiché
perso, colore rossiccio tendente al nero, rosso scuro
persona, corpo [Giacomino da Verona: te maleìga, pare, l'anema e la persona];
perta, perdita
perzar, ferire
pesanza, angoscia [Rime dei memoriali bolognesi XI,17; XX,27; XLIV,16]; dolore [Lentini, Canzone XII 26: poi valimento - non mi dà, ma pesanza]; [ Aquino I 34: lo mal ch'eo agio avuto e la pesanza]; [Jacopo Mostacci, III 11: ch'assai vi gravaria di mia pesanza, molto vi dispiacerebbe del mio dolore]
pesare, (anche riflessivo) addolorare, angosciare, [Mazzeo di Ricco, I 45: di ciò mi pesa, ch'eo non son colpato, di questo mi addoloro, perché non ho commesso colpa; I 30: che de la vostra colpa son pesante, perché sono addolorato per la vostra colpa]
pescetelli, pesciolini [Jacopone LIX 40: pescetelli en lor notare]
pescione, pigione [Jacopone LV,106: prezzo nullo de pescione]
pesson, pesce (francesismo) [Uguccione da Lodi, Il libro 216]
peta, sciocchezza (espressione triviale), vento
petere, chiedere;
- peteo, chiese [Ritmo su Sant’Alessio, 202: quantu volze, ket peteo, quel che volle, quel che chiese];
- peto, chiedo [Jacopone LVI,13: che co la lengua ligne]
petto (pl. pettora): venire a petto a, affrontare;
- essere a petto a, di, porsi di fronte a, contrastare
pezza: una pezza, un poco;
- grandissima pezza, molto a lungo
piacenter, piacevole;
piacere, grazia;
piacimento, piacere; [Rime dei memoriali bolognesi, XVVIII,31: fósei 'm piacimento, se si compiacesse (Orlando)]
- a piacimento, con piacere [Aquino I 43: Serveria a piacimento]
pianeta, pianeto, pianeta, stella
pietanza, pietà
picciol, piccolo
picciòle (picçole), pezzuole [JacoponeVIII,37, oi è tomento fracedo, - oi so’ piccòle molte; o è imbottitura fradicia o sono molte pezzuole]
piceneta, piccolina [Bonvesin, Disputatio rosae..., 18: anc sia eo piceneta, anche se io sono piccolina]
piede, piè, piei, piedi; a piede, ai piedi
pietade, pietà
pietanza, pietà (Jacopo Mostacci, V 18: Ben è strania pietanza / vedere adimorare]
pigitare, fare penitenza (con riferimento alla confessione, Contini) [Ritmo su Sant’Alessio, 253: et ad Deu se pigitanno
pigliamento, atto di rubare
pigliare, scegliere; accogliere;
- piglioccene male, mal ce ne incolse
pignere, pingere, dipingere [Rime dei memoriali bolognesi, XXVI,42: cummo omo che pigne e sturba, come uomo che dipinge e cancella]
pignormo, impegnammo [Rime dei memoriali bolognesi, XXI,20: ne pignormo ella et eo, ci impegnammo lei ed io]
pinzare, pensare; pinzaru, pensarono [Elegia giudeo-italiana, 16: Li nostri padri male pinzaru, I nostri padri pensarono male]
pisare, pisciare
pisso/i, pesce/i
pistolenza, disgrazia, pestilenza
pistore, colui che la pasta per il pane (fornaio è addetto al forno per cuocere il pane mentre il mugnaio è addetto alla macinazione del grano) [Apugliese, Tant'aggio ardire 25: so' pistore e so fornaio, sono panettiere e sono fornaio]
Piu-gente, [Lentini, Canzone XV 5: Non saccio s'io la taccia o dica / di voi, Più-gente - gentilissima: è un senhal, un soprannome simbolico usato da Lentini per indicare la sua donna]
piuvico, pubblico, notorio [Dante, Tenzone con Forese Donati, 28, v.8 è piuvico ladron negli atti sui]
pizzullo, piccolo, bambino [Rime dei memoriali bolognesi, I,32: a grandi et a pizzulli]
plaça, piazza
placevre, piacevole;
- sont placevre: piaccio [Bonvesin, Disputatio rosae..., 39 a ki eo sont placevre]
placito, piaciuto, gradito [Laude cortonesi, XXXI,29,
plaezar, contendere [Bonvesin, Disputatio rosae..., 5: plaezan duramente, contendono aspramente]
plana, candida [Proverbia quae dicuntur, 441: Qualora vol, la femena se mostra sempl' e plana, si mostra ingenua e candida]; [Proverbia quae dicuntur, 559: tanto no te par plana ni umele per certo]
planeça, [Sermone di Pietro da Barsegapè 1383: Cum planeça e con amore]
plançro, piangere, disperarsi, pianto
plaser, plazer, piacere; plazuto, piaciuto
plelato, prelato
ploça, pioggia [Proverbia quae dicuntur, 467: anci poris-tu volçere rea ploça o forte vento, non puoi costringere una donna né con le buone né con le cattive]
plorare, deplorare, piangere, gemere, lacrimare [Elegia giudeo-italiana, 4: La notti e la die va plorando, La notte e il giorno va lagrimando]
pluoba, pioggia e grandine [dialetto veneto]
po' 1, può - puoi
po' 2, poi, dopo
po' 3, dietro
po' 4, poco
poco: poco meno che, per poco non
poço, pozzo
poderoso, petulante
podestà, podestade, potere
podrisi, potresti [Rime dei memoriali bolognesi, III,14: podrisi navegare]
poese, poëse, potesse [Rime dei memoriali bolognesi, XXXIII,1]
pogno, pongo
pogo, poco [Jacopo Mostacci, III 32: quale aver soglio lo pogo cherire, cercare il poco che son solito avere]
poia: sale, «forma provenzale anche per la fonetica » (Contini) [Onesto da Bologna, i,6: tanto contra me poia]
poixi, potesse
polçella, ragazza, fanciulla, vergine (pulzella), in attesa di marito
polmone, visceri [Jacopone da Todi, LV,46: bevo e ‘nfonno ‘l mio polmone, bevo e bagno i miei visceri]
pome, pomo
pondo, peso
pontaccia, colpo di punta [Contrasto del povero e del ricco, 43: dato m'hai molte pontacce]
pontare, pungere
- ponta, punge [Proverbia quae dicuntur, 727pur q'ela possa fare ço qe al cor li ponta: Tanto per cobiticia à li penseri feli]
ponto, punto (negazione), per nulla, per niente, affatto [Rime dei memoriali bolognesi, XXVIII,7: che non me degna ponto, che non mi degna affatto]
popolo, di popolo, plebeo
porre (puosi, puose, posi, pose; puosero, posero), stabilire; ponemmo insieme, stabilimmo d'accordo; porranno tra loro, stabiliranno insieme; porre in mano, insegnare
porta - talvolta al plurali: porti).
portadura, contegno [Uguccione da Lodi, Il libro, 154], portamento
portare 1, sopportare; comportare; portar via; grave portare, gravidanza;
portare 2, contenere, rappresentare [San Francesco, Cantico delle Creature, 9: porta significatione, rappresenta il significato, il simbolo]
portato, parto, figlio [Dante, Rime, XLVII, 52, Questo mio bel portato; -figlia-]
porticale, portico, porticato
porto, arrivo (funzione simbolica)
- ne sono a male porto, son giunto in un cattivo porto, mi trova in cattive acque [Guido delle Colonne, III 20]
pos', possa (verbo potere)
posa, sollievo, tregua, tranquillità, pace [Pugliese, VII 12: chi è amato ed ama in posa, chi è amato ed ama in pace]
posare, riposar; (rifl.) riposarsi
poscia', ultima
poscia che, nonostante che;
poso, riposo
possente, possibile
posta, condizione;
- a posta di, a piacimento di;
- a tua posta, a tuo piacimento
postutto, postutto al, completamente, senza fallo
potenzia: le potenzie dell'anima, le facoltà spirituali
potere - poczo, posso; poderaie, potrai; potemo, possiamo; poteo, potei; poti, puoi; potiero, potevano; potra', potrai; potre', potrei; potrebbono, potrebbero potte, poté; pottero, poterono; puoe, può;
potestate, potenza, potere; in senso metaforico: Dio, il Papa, l'Imperatore [Aquino VI 21: Oit alta potestate: Dio; VI 37: Oit alta potestate: l'Imperatore]
poy, dopo, poi
precazione, preghiera, supplica
predamento, rapina
pregare (priego, prego).
pregantego, incantesimo [Proverbia quae dicuntur, 456: mai çamai per pregantego no fai del negro çalo]
preiata, eletta [La giostra delle virtù e dei vizî, 371, 494]
preliare, combattere (lat.)
premera, primo [Bonvesin, Disputatio rosae..., 27 la flor premera, il primo fiore]
prena, pregna, gravida, incinta [Jacopone da Todi, VIII,63: Suspicarà maritota – che non si’ delui prena, sospetterà tuo marito che non sei stata messa incita da lui]
prencipe, principe
prendenza, presa
prendere, prenderaggio, prenderò; prendessi, scegliessi;
- prendere una fede, abbracciare una fede
prendro, prendere
prescione, prigione [Jacopone, LV,6: donne hai mo la prescione]
presiar, apprezzare
- presia, pregia, apprezza [Proverbia quae dicuntur, 725: Tanto presia la femena ni vergonça ni onta]
presio 1, fama [Aquino, I 22: chi cuole presio ed esser onorato]
presio 2, pregio [Aquino, IA 69-70: per lo suo presio avere sormontato / ogn'altro presio che si trovarìa, aver superato per il suo pregio ogni altro pregio che potrebbe essere trovato]
pressura, oppressione, tormento
presunzione, appropriazione dei meriti altrui [Bono Giamboni, Libro dei vizî e delle virtù, a cura di Cesare Segre] [Guinizzelli, Al cor gentil 54]
prèvede, prete [Bonvesin, De agricola disperato, 7: A temp fo fag prevede]
priete, prete
prima, di prima, per la prima volta; in precedenza;
- in prima, imprima, dapprima
primaio, primo
primier, primo; nel primier, nel primo istante, non appena;
principale: virtú pincipale, virtú cardinale
prisa, cattura [Elegia giudeo-italiana, 52: Ne la prisa foro devisati, Nella cattura furono divisi]
pro', prode, vantaggio, guadagno, favore
probendato, con la seguente prebenda [Jacopone, LV,7: probendato en corte i Roma, colla seguente prebenda alla corte di Roma]
procazare, procacciare, procurare [Rime dei memoriali bolognesi XXXIX,10]
procedere, provenire
proferta, espressione [Rime dei memoriali bolognesi XXIX,3: ché la proferta di om che me degna | supra 'l tenorio de vostra plaenza; qui potrebbe trattarsi di un termine tecnico indicante la proposta di una tenzone, Orlando] [Dante da Maiano, 4]; promessa [Proverbia quae dicuntur, 652: De le soi mile proferte apena una ne parese]
prolungato, allontanato [Jacopo Mostacci, III 63: lo suo servente di gioi' prolungato, il suoservo d'amore allontanato dalla gioia]]
pronta, tempra [Jacopone LVI,34: tanto c’è dura pronta, tanto dura ha la tempra]
propitiu, favore (sostantivo m.) [Ritmo su Sant’Alessio, 8: ket le fece Deu tanto de propitiu, che Dio gli usasse tanto favore; Contini]
proporre, esporre
proposto, prevosto
prosperare, dare sollievo, [Ritmo su Sant’Alessio, 40: et prosperava in paupertate, e dava sollievo ai poveri (faceva elemosine); Contini]
prossimano, vicino, confinante [Guittone d'Arezzo]
provedere, prevedere; osservare; (rifl., con di) prendersi guardia da
provedimento, providemento, decisione; previdenza;
- per provedimento che far si potesse, per aver trascurato qualche misura precauzionale
provo, presso, vicino (da prope);
- a provo, da presso, da vicino;
prusor, provenzalismo: più;
- prusor parte [Latini], più campi o parti
puça, puzza, fetore
pugna, combattimento
pugnare 1, combattere
pugnare 2, riflessivo: (pugnarse) sforzarsi: [Vigna, IV 51: ch'eo mi pugnasse pur di ben servire]
pugnato, indugiato
pulcella, vergine, ragazza
pulitamente, elegantemente
pulito, spoglio
punga, borsa
punto, momento
puo', puoi, poi, dopo
puoia, noia, fastidio [Jacopone, VIII,23: lagna puoie e fèrete, - tènete en gelosia, si lamente dei fastidi e ti percuote – e ti tiene in gelosia]
pur-e, soltanto [La giostra delle virtù e dei vizî, 353, 415], solamente; almeno; sempre;
pur, dai, orsù [Rime dei memoriali bolognesi, III,1: Pur bii, Dai! bevi]
purgatoro, purgatorio
pustutto, cfr. postutto
putaria, libidine [Proverbia quae dicuntur, 655: putaria en ler abita e l'ivern' e la istade]
putente, puzzolente
putta, puttana
pyoza, pioggia
qortelo, quortelo, coltello
quadrante (dal lat.), moneta di poco valore
qual, chi - qualunque
qualunch'ora, ogni volta che
quando, dal momento che
quandunqua, ogni volta che [Guido delle Colonne, II 10: quandunqua l'allegranza veni poi]
quanno, quando
quantunque, qualunque cosa
quari, riquadri, lastre
quarisone, guarigione [Rime dei memoriali bolognesi, XXXV,4]
quarto: in quarto, in croce [Laude cortonesi, che 'l videve confitto in quarto, che lo vedeva confitto in croce]
quasi, appena; anche posposto
quello: quel de' nimici, il bottino;
- a quello, a quel punto, a quell'altezza
quelor, coloro
quen, quale
querere, querir, chiedere; quere, chiede; cercare [Bonvesin, Disputatio rosae..., 24 me quere per grand amor, mi cerca per grande amore]
quetare, lasciare
quigi, qui
quigno/a, quale [Jacopone, XIX, 16: a quigno porto - devive venire, quale fine dovevi raggiungere; VIII,24: quign’hai compagnia]
- quigno: di che tipo, di che sorte, [Jacopone LIV,17: quign’ hai filo, lana o stame, di che tipo hai il filo, la lana o lana pettinata]
quillo, quillu, quello
quilò, quaggiù
quinci, di qui
quindi, di qui
quinto, quintu, come, qualmente [Ritmo su Sant’Alessio, 139: et como et quintu la renuntiando]
quistare, conquistare [Lentini, Canzone IX 11: e vuole che donna sia quistata, e vuole (Amore) che la donna sia conquistata
qurzado, corrucciato
racconciare, rappacificarsi
raccordare (rifl.), ricordarsi
racquistare, riacquistare
radobrare, raddoppiare, moltiplicare [Mazzeo di Ricco, I 17: unde m'ha radobrato lo tormento]
raffidança, incoraggiamento [La giostra delle virtù e dei vizî, 527]
ragghiare, ragliare
ragghio, raglio
ragion comune, buon senso [Contini]
ragione: significato [Rime dei memoriali bolognesi, i,3: t'ho sì adornata | ch'assai laudata - sarà tua ragione | da le persone, ti ho adornata tanto che il tuo significato sarà molto lodato dalle persone], [Dante (Convivio 11), Voi che 'ntendendo il terzo ciel movete, vv. 54-55: «Canzone, io credo che saranno radi | color che tua ragione intendan bene»]
ragion scritta, filosofia [Contini]
ragionare, conversare
ragione, cosa giusta, diritto; legge, argomento;
- rendere a ciascun sua ragione, lat. suam cuique tribuere dignitatem, e poi: rendere (la) sua ragione a, fare il proprio dovere verso; rendere suo diritto a, idem; rendere ragione a, idem;
- attendere sua ragione a, idem;
- contra ragione, illecitamente; [Guittone d'Arezzo]: e ciascuna ragione / che de sollazzio sia;
- di ragione, secondo ragione;
- fie ragione, sarà giusto [Rime dei memoriali bolognesi, d,9]
- per ragioni naturali, con prove razionali;
- per diritta ragione, con retto intendimento;
- per ragione, per quanto si può scorgere con la ragione; secondo dovere;
- render ragione, dare le prove;
- sono di sua ragione, gli appartengono legittimamente;
- ver me' far ragione, amministrare la giustizia nei miei confronti [Rime dei memoriali bolognesi, d,4];
ragunamento, riunione
rallevare, sollevare
ramenga, raminga, che va in giro
rampogna, scherno, beffa [Apugliese, Tant'aggio ardire 15: so di rampogne, mi intendo di beffe]
rancura, dolore
ràngola, cura, sollecitudine, desiderio; rangolare una cosa, cercare di raggiungere una cosa o un obiettivo
rangoloso, sollecito
rangura: molestia, tormento
rapascere, pascolare (mangiare) una seconda volta
rapente, che rapisce che travolge
rapinamento, ratto
rapparire, riapparire
rappresentare, cfr. rapresentare
rapresentamento, presentazione
rapresentare, rappresentare, presentare; cfr. appresentare
rapressarsi, avvicinarsi
rason, rasone, ragione; per rasone, ad arte, secondo le regole; «a dir il vero» [Rime dei memoriali bolognesi, XIX,1: vostr'amistate, per rason, La vostra amicizia, a dire il vero]; argomentazione [Bonvesin, Disputatio rosae..., 4: per drigio e per rason]
rasor, rasoio [Proverbia quae dicuntur, 450: sença rasor e forfese]
raspeo, vinello
rassalutu, riassalito
rassegnare, consegnare
rassettare: rassettati (-e) a sedere, rimessisi a sedere; cfr. assettare.
rassicurare: fue rassicurata, si rassicurò
rastegi, rastrelli
rata, urla bestiali
ravere, riavere
raxa, resina (ragia, resina che ardendo fa una luce molto luminosa, usata anche per le torce)
razo, raggio [Rime dei memoriali bolognesi, XIX,3: e del sole uno razo te fu dato; h,2: come nel sol lo razo]
razzare, scalpitare
'n recisa, in ostilità
rebannire, essere riammesso, cancellando il bando, dietro pagamento di oro e/o argento
reccla, orecchio [Ritmo su Sant’Alessio, 157: a la reccla li favellao, gli parlò all’orecchio]
recetare, raccontare [Ritmo su Sant’Alessio, 112: quello volio recetare, quello voglio raccontare; Contini]
recitare, raccontare [Elegia giudeo-italiana, 36: ke ‘n nulla guisa si non pòi recitare, che in nessun modo lo puoi raccontare]
recittare, catalogare
recomparar, riscattare [Laude cortonesi]
recresemento, rincrescimento (dispiacere misto a rimpianto disappunto amarezza, rammarico
red', rede 1, erede; figlio [Ritmo su Sant’Alessio, 61: Deo lo desse alcuna rede, Dio gli desse qualche figlio; Contini]; femminile reda;
rede 2, rete [Onesto da Bologna, XI,8: la prende in la sua rede]
reddere, redere, rendere;
- reddere ragione, cfr. ragione.
redire, tornare, ritornare;
- for rediti, son ritornati [Laude cortonesi]
refreddamentu, diminuzione dello zelo [La giostra delle virtù e dei vizî, 636]
refrenare, dominare; cfr. rifrenare, rinfrenare.
redolente, odoroso
redolere, rendere odoroso; redolente, reso odoroso
refetto 1, ristoro
refetto 2, fornito [Contrasto del povero e del ricco, 46: e d'onne biene agio è refetto]
refriscare, ristorare [Rime dei memoriali bolognesi, XXXIV,14]
reggere: reggere battaglia, far resistenza; (rifl.) comportarsi LXIV, 4.
reggimento, riggimento, costume; gesto, atteggiamento;
- avere nuovi reggimenti, adottare nuove abitudini;
- vita di migliori reggimenti, vita piú virtuosa;
- fai reggimenti bestiali, ti comporti insensatamente;
- avea pienamente reggimento della vita sua, aveva tutto il necessario per vivere; come termine tecnico indica il governo di una cosa (famiglia o stato o città)
regnare, dimorare, vivere
reio, reo, rio, malvagio, cattivo
relasare, rilasciare, rimettere
relegione
- mena relegione, si conduce (si comporta) piamente [Proverbia quae dicuntur, 442: e mena relegione como fose nonana, e si comporta piamente come se fosse una suora]
remettere, risorgere, riassestarsi; [Laude cortonesi, ch'io remetta, ch'io risorga]
remore, (romore) rumore [La giostra delle virtù e dei vizî, 524]
rendo, mandano, rendono, esalano [ke rendo grando odor, Giacomino da Verona]
rene: dar le reni, fuggire
rengratiosa, piena di grazia [Rime dei memoriali bolognesi, XX,26]
reondo, rotondo
repetare, incolpare; repetato, incolpato
reprehensione, rimprovero
reprendere, reprendersi, riprendere, rimproverare, (rifl.) dispiacersi [Rime dei memoriali bolognesi, XXVI,44: lo pignere che face, e se reprende, e si rimprovera, è scontento di sé]
reprenditore, colui che rimprovera
requiere, ricerca [Proverbia quae dicuntur, 595: poi qe l'om lo cognose, fol è se lo requiere]
resbaldissro, rallegrare; resbaldisso, rallegrano; se resbaldisso, si rallegrano
rescossa, riscatto
resemblare, resembrare: sembare, parere, somigliare; resembla, pare
resente, fresco [Uguccione da Lodi, Il libro, 76: qe quel d'una fornase ve parrïa resente]
resia, eresia; cfr. risia.
resonare, parlar forte [Bonvesin, Disputatio rosae..., 13:la rosa sì resona, così parla forte la rosa]
ressa, discordia familiare
resta, canapa cardata [Apugliese, Tant'agio ardire 107]
resurressione, resurrezione; cfr. risuressio.
retà, malvagità
retenimento, riserva
retine, redini [Guido delle Colonne, IV 3: alarga le toi retine, in pietanza]
retornata, ritorno [Rime dei memoriali bolognesi, XX,11]
revillarsi, ribellarsi; revillaru, ribellarono [Elegia giudeo italiana, ke contra Deo revillaru, che contro Dio si ribellarono]
ria, rida (con. pres. di ridere) [Proverbia quae dicuntur, 506: tanto ben no lo acoia né l'abraçe ni ria]
ribandito, richiamato dall'esilio
richesta, convocazione
richiamo (mi): [Rime dei memoriali bolognesi, e,71: a voi medesma mi richiamo, a voi medesima mi lamento]
richiamore, lamento, reclamo [Mazzeo di Ricco, V 54: ond'a la fine ne fa riclamore]
richiedere (richesto, richiesto): richiedere di battaglia, sfidare a battaglia
ricidere, troncare; ricide, tronca
ricogliere, raccogliere; (rifl.) si ricolse in su le navi, s'imbarcò; ricolto, raccolto
ricomperare, riscattare
riconvitare, ricambiare l'invito a pranzo
ricordare, usato anche in modo impersonale col dativo)
ricoverare, rimediare
ricredente, vile, traditore in amore, che non mantiene la parola data in amore
ricrise, fa male [Rime dei memoriali bolognesi, XXXIV,3]
ricuocere, digerire
ridi, reti (prlur. di rede) [Onesto da Bologna, VII,4: prender si possa dentro a le mie ridi]
ridotto, riparo
rifare (rifl.): rifarsi da capo, ricominciare
rifinire, smettere, finire [Vigna, III 52: Vagliamo Amore per cui non rifino, Mi aiuti Amore per il qual non smetto (di servire)]
rifiutanza, rifiuto
rifrenare, dominare; cfr. refrenare, rinfrenare
rigagna, rigagno, piccolo rivo, fiumicello
riggimento, cfr. reggimento.
rigoglioso, orrgoglioso
rilievo, avanzi del pasto
rimanere (rimaso, rimasto, cessato), cessare; (rifl.) cessare; rimagna, rimanga; rimaso/a, rimasto/a;
rimbaldire, rianimare, rianimarsi [Laude cortonesi]
rimovere, mutare; rimova, muti
rimproverio, rimprovero violento;
rinchiedere, chiamare in aiuto
rincontrare, affrontare
rincontro: no le si fece a rincontro, non l'affrontò in battaglia
rincrescimento, offesa
rinfrenare, dominare; cfr. refrenare, rifrenare.
ringratiato, dotato [Ritmo laurenziano, v. 3]
riporre: ripuose in su la segnoria, rimise al potere
riprendere, rimproverare
riprensione 1, biasimo, rimprovero
riprensione 2, pentimento
ripresa, rimprovero [Rime dei memoriali bolognesi, n,12]
risalutare (trans.), ricambiare il saluto a qc.
risbaldire, essere gioioso
riscia, eresia [La giostra delle virtù e dei vizî,131]
rischiarare, dar luce, [Jacopo Mostacci, III 19: E sì come candela si rischiare, così come la candela dà luce]
risìa, eresia; cfr. resia.
risignolo, usignolo
rispendere, risplendere
rispetto, confronto
rispondere (rispuose, rispose).
ristorare, rinnovare; ricompensare, venire incontro (Orlando), riproporsi (Orlando) [Onesto da Bologna, II,3: che ristori a tutta vostra parvenza, che si riproponga a tutta la vostra vista]
ristorazion', ricompensa
ristringere, costringere [Guido delle Colonne, II 39: ristrinse la mia mente]; paralizzare [Stefano Protonotaro, II 56: mercede con dottanza / mi ristringe e fa muto, il suo corrispondere al mio amore e il mio timore che ciò possa non avvenire, / mi paralizza e mi rende muto]
risuressio, resurrezione; cfr. resurressione.
ritenere, trattenere; mantenere
ritenersi, mantenersi in vita [Guido delle Colonne, III 10, per bene amare - lo meo cor si ritene]
ritondo, denaro
ritornare, diventare o ridiventare
ritorta, fune
rivera, luogo (genericamente)
riverenza, rispetto
rivincere, riconquistare
rivinta, riconquistata
(a) rivòlo: avv. subito, immediatamente [Storia dei sette savi VI 132]
roman, rimane
romito, eremita
romore, grida
rompere, sbaragliare; venir fuori; erompere; rompere il comandamento, la ledaltà, violare; rotto in mar, fatto naufragio
rondolela, rondinella [Proverbia quae dicuntur, 643: Certo plui sa de volte qe nula rondolela]
rosa marina, la rosa s'incontra col rosmarinus (che varrebbe 'rugiada di mare'), il cui nome nei dialetti meridionali, dall'Abruzzo alla Sicilia, è appunto più spesso rosamarina (questa invece in veronese designa la malvarosa) - [Bonvesin, Disputatio rosae..., 30: «no è flor k'abia onor sor la rosa marina...]
roschi, rospi
rosorina, rosellina (diminutivo di rosa) [Bonvesin, Disputatio rosae..., 29: zo dise la rosorina]
rosta (riparo), ad rosta, per riparo? [La giostra de le virtù e dei vizî, 486]
rosura, roba da rodere [La giostra delle virtù e dei vizî, 509]
rota, strumento musicale simile al violino
rotare, galoppare in tondo
rubaldo, mendicante
rubato, derubato
rubellare, ribellare; ruminare, meditare
rubello, difficoltà
runcino, ronzino
rusca, pungitopo, pianta spinosa (detto ad una donna)
rustega, rozza, brutta [Proverbia quae dicuntur, 712: n[i'd]a fe ni sperança en rustega né 'n bela]
sacce, sa (dal verbo sapere) [Ritmo su Sant’Alessio, 161: sacce, mica non morao]
saccente, sapiente, saggio
sacci, conosca [voce siciliana]
sacrato, sagrato, consacrato
sacrificio, messa solenne
sagellata, sigillata [Lauda dei servi della Vergine]
saggina, melica
saggio, prova; dar saggio, dar prova [Guittone d'Arezzo]
sagire, montare (detto di animali) [Proverbia quae dicuntur, 583: avanti, se lo mascolo la vol unca sagire, anzi, se il maschio la vuole comunque montare]
saio, saggio [Jacopone da Todi]
saire, salire; saltare [Giacomino da Verona: li pei ge ne saio, i piedi già saltano];
salire, - sarai, salirai
salma (1), sale grosso
salma (2), unità di misura per pesare cereali, sale
salute, salvezza
salvatico, selvaggio
sàmito, velluto di seta [Giacomino da Verona] [Proverbia quae dicuntur, 627: e mantelo de sàmito de soto vair' ao grisi]
sana, zanna [v. Dante, Jacopone]
sanato, munito di zanne
sapere, - sacci, sappi; saccio, so; saccente, colui che sa;
san'faglia, senza dubbio alcuno
sanza, senza
sapere, (sappiendo, sapendo), conoscere;
- li sa sì buono, gli è tanto gradito
- saipuda, risaputa [Proverbia quae dicuntur, 438: quest'è causa saipuda, questa è una cosa risaputa]
sapio, saggio [Aquino III 4: perch'io non son sì sapio laudatore]
sapire, mente [Vigna V 3: manti ne son di sì folle sapire, ci sono molti che hanno una mente così folle]
saporare, gustare
saracino, saraceno, infedele
saramento, giuramento
sasone, stagione [Rime dei memoriali bolognesi, III,4]
saumero, bestia da soma [Proverbia quae dicuntur, 415: mai façane saumero, quando mestier li este]
savate, eravate [Guittone d'Arezzo: e d'altra parte, amor, voi non savate / para di mia amistate]
savere, sapere (v.), sapienza (sost.)
savìa, subito (Contrasto del ricco e del povero)
savio, da savere è colui che sa le cose della vita e applica gli insegnamenti della cultura e dell'esperienza
sazamente, avvedutamente, saggiamente [Rime dei memoriali bolognesi, VII,1]
sazo, saza, avveduto, saggio [Rime dei memoriali bolognesi, XV,1: zovem dona e saza, giovane donna avveduta]
sbaldire, rallegrarsi [Rime dei memoriali bolognesi, f,57: che si degiano sbaldire, che si devono rallegrare]
sbarattare, sconfiggere; sbarattato, sconfitto [Jacopone, LV,135: Questa schera è sbarattata]
sbaudire, gioire, rallegrare, rallegrarsi (provenzalismo) [Guido delle Colonne, IV 23: ancor sia vivo, non si sa sbaudire]
sbigottire (trans.) spaventare; (neutro pass.) spaventarsi
sbradare, sbraitare, gridare, imprecare;
- tutto mi sbrado, impreco con tutto me stesso, mi arrabbio [Angiolieri];
scacaor, truffatore [Uguccione da Lodi, Il libro 206]
scagliul', di gesso
scalpitare (trans.), calpestare
scalterimento, astuzia
scalteritamente, avvedutamente
(i)scalterito, esperto
scanosente, villano
scanosenza, errore [Rime dei memoriali bolognesi XXXI,7];
scapeliase, strapparsi i capelli
scaraguaita, sentinella
scarsella 1, da scarso: scarsezza, scarsità, manchevolezza;
scarsella 2, borza di cuoio per contenere denaro
scemblanti, aspetto, volto
sceverare (scevere, separate), separare; allontanare; (rifl.) allontanarsi, separarsi; mettersi in disparte
scherano, assassino
schergnemento, scherno [Jacopone LV,132: a vergogne e schergnemento]
schermire, difendere
scherna (solo pl. scherne), scherno.
schiatta, razza (il sesso femminile)
schifare, schivare; evitare
schirmire, tirar di scherma
sciaguranza, sfortuna
sciampiare, aprire
scienza, ragione [Guido delle Colonne, III 50: ch'eo non ho scienza, - in tal doglia ma miso, perché ho perso il lume della ragione, tanto m'ha gettato nel dolore]
scigna, scimmia (sicilianismo) (Lentini, Canzone VII 13: resembri a scigna, somigli a una scimmia]
scimphonìa, zampogna, [Bonvesin de la Riva; La giostra delle virtù e dei vizî, 423]
sciolta, spettinata [Jacopone, VIII,39, Per temporal avèneise – che l’om la veia sciolta]
sciordenato, disordinato [Jacopone, VI,20, lo qual ene sciordenato]
sclanto, schanto
sçlapucar, inciampare [Patecchio, Splanamento]
scoiato, morto, scuoiato
scolaio, scolaro, studente
scommiatare, accommiatare (accomiatare)
scondir, giustificare
scondutto, fuorviato [Vigna IV 34: Ancor m'agia scondutto]
(i)sconfitta: mettere in isconfitta, sbaragliare
sconfortare, dissuadere; sconforta, dissuade
sconvenevole, sconveniente
scorridore, fiume [Jacopo Mostacci, e così cresceria / vostro pregio per arte / come lo mare per lo scorridore]
scorteco, pomata (per rinnovare l’epidermide)
scorza, apparenza [Pugliese, V 61: d'amor non hai se non scorza]
scoteo, ardisco [Apugliese, Canzone de oppositis 27: bene son vil ch'i' non scoteo / lo mio coraggio a dire, sono ben vile perché non ardisco rivelare il mio coraggio]
scottiante audace, temeraria, che ardisce [Jacopone, 39 115]
scottone (accrescitivo di scotto), fio, conto, debito [Jacopone da Todi, LV,59-63: Paternostri otto a denaro / a pagar Dio tavernaro, / ch’io non aio altro tesaro / a pagar lo mio scottone, Otto Paternostri per ogni denaro che devo a Dio mio taverniere, perché non ho altri soldi per pagare il mio debito]
scovare, variante di scopare, flagellare, frustare, usare la scopa per; scovai, flagellati; [Giacomino da Verona: esro scovai de spine da Roma enfin en Spagna, essere frustati con flagelli di Spine da Roma fino in Spagna]
scrimite, schermaglie (amorose): [Jacopone, VIII,18, co le vostre scrimite – molt’aneme i mannate, colle vostre schermaglie molte anime mandate (al diavolo)]
scrivro, scrivere
scuntròse, si abbattè [La giostra delle virtù e dei vizî,302]
scuo, scudo
scuro, oscuro, difficile [Rime dei memoriali bolognesi, n,9: scura canoscenza]
scusate, discolpe [Jacopone, VIII,26, non iova deceria – che facci en tuoi scusate, non valgono discorsi che fai a tua discolpa]
se: se non si fue (fuoro), tranne; se non solamente, tranne
se' 1, (abbreviazione) siede
se' 2, sede, trono [Giacomino da Verona: metrò el me se', metterò il mio trono]
seco 1, secco
seco 2, con sé
secol, secolo, esistenza terrena; mondo
secondamente che, come
secondo, favorevole
secondo che, come
sedia, seggio, trono, cattedra
sedio (pl. sediora), seggio
segna, stendardo
segnale, segno
segno, stregoneria [Angiolieri]
segnor, segnore, proprietario, signore, feudatario
segnoraggio, signoria, dominio
segnoreggiare, signoreggiare, dominare
segnoria, segnorio, signoria,
segolo, mondo [Proverbia quae dicuntur, 462: cercare pòi lo segolo, no trovi peçor cosa, Puoi cercare in tutto il mondo, non troverai cosa peggiore]
seguimentu, seguito, corteo
seguitare (trans.), seguire, inseguire, proseguire; lat. sequi: lat. sectare e così assecondare; (intrans.) venir dopo, in conseguenza;
- non li seguitavan (le cose del mondo), non gli riuscivano secondo i suoi desideri
sei, plurale di seo, seggi
sel, se lo
selvaza, villana [Rime dei memoriali bolognesi, XV,3]
sema 1, seme (plur: le sème)
sema 2, volta (voce antica milanese) [Barsegapè, Sermone 1858, una sema ki eran vegnui, una volta che erano giunti]
semana, settimana
semblanza, esempio [exemplum] [Ritmo su Sant’Alessio, 4: de qual mo mostre semblanza, di cui porto un esempio]
sembranza, portamento, aspetto [Aquino, IA 48: mi fecero giausire su' sembranza, mi fecero preferire il suo aspetto]
sementare, seminare [Guittone d'Arezzo]
seminare, predicare
semita, scorciatoia [La giostra delle virtù e dei vizî, 428; semet(i)edde è ancor vivo a Molfetta, Ruvo, Bitonto]
semplament, semplicemente; con esempi
'sempli, esempi
semplice, ingenuo
semplicità, ignoranza
semprice, semplice
sempro, sempromai, sempre
sennato, senno
senno: fate gran senno, vi comportate molto saggiamente
sentenziato, condannato (dopo aver subito un processo)
sentina, sentino, fetore, ricettacolo di brutture [Jacopone da Todi, VI,17: a lussuria è sentino, è sconcia materia di lussuria]
sentire, essere sensibile
sentor, sentore, sensibilità cosciente; punto dolente [Rime dei memoriali bolognesi, XXVI,40: fin tanto che non ven al so sentore, finché non raggiunge il punto dolente, il punto che lo angustia]
seo 1, seggio, trono; plur. sei, seggi, troni
seo 2, sete [Giacomino da Verona: de fame e de seo, di fame e di sete]
sera - da sera, stasera [Proverbia quae dicuntur, 460: se t'amerà da sera non farà da domane]
serar, serrare, chiudere; serà, serrato/a
seravo, sarebbe
serbanza, custodia
sere, essere (v.)
sergente, (francesismo) servo/a, [Elegia giudeo-italiama, 82: Mo so’ adunato c’una sergente, ora sono stato messo insieme ad una serva]
sèrique, serqua (guscio, baccello); - dozzina (seriqua d'uova, dozzina d'uova)
serocchia, sorella
servare, conservare; osservare (un patto)
servente, devoto servitore
servidore, servitore
servigiale, servitore
servir, soddisfare [Rime dei memoriali bolognesi, XLI,7]
servitudine, servitú
setiiança, sottigliezza, sofisma
setiiançe, sottigliezze
setile, sottile, leggero [Rime dei memoriali bolognesi, III,4: zercòn del vin setile, cerchiamo del vino leggero, novello]
seto, sette
sevaglia, sego (grasso animale usato soprattutto per far candele)
sezornare, vivere in allegria [Rime dei memoriali bolognesi, VIII,24: ché de voler senza vui non sezorno, non vivo in allegria volendo vivere senza di voi]; sezorno, indugio [Rime dei memoriali bolognesi, XX,24]
sfoglia, dilania
sformato, brutto; cfr. disformato.
(i)sforzo, apparecchiamento militare; sforzo di gente,
sgaraglia, zuffa accanita
sgremire, tirar di scherma [La giostra delle virtù e dei vizî, 85, so' mastre de sgremire, sono esperte nel tirar di scherma, Contini]
sguanza, guancia [Bonvesin, Libro delle tre scritture]
sguardata, occhiata [Jacopone, VIII,10: l’anime vulneranno, - senz’altro toccamento]
sicco, secco, asciutto
sicuramente, senza timore
sicurare, sicurarsi, rassicurare, rassicurarsi
sicurtà, cautela
siegolo, (terra, mondo)
siencia, scienza (conoscenza) [Proverbia quae dicuntur, 670: quando l'om à sïencia mal fai s'el n'est'avaro, quando l'uomo ha conoscenza fa male se non la rende pubblica (se ne è avaro)]
significançe, allegoriche [Giacomino da Verona, Jerusalem 15: serà significançe]
signor, signoreggiare, signoria, signorìo, vedi segnor, ecc.
signorivelemente: [Vigna, V 11: ma sì lo tira signorivelemente, come se fosse un suo signore, cioè avesse potere su di lui.]
simiglianza, quadro, figura (Lentini, canzone IX 24: una maravigliosa simiglianza, una meravigliosa figura]
simphonia, ghironda (strumento musicale a quattro corde)
sincerato, messo alla prova
sindaco, plenipotenziario
sini, capacità [Rime dei memoriali bolognesi, XVIII,13: e fa despari sini e intendimenti: e rende diversi capacità ed aspirazioni]
sirave, sarebbe
slatta, schiatta, casata, casato, discendenza, stirpe [Ritmo su Sant’Alessio, 18: de nobile slatta, di nobile casata]
(i)smagato, spaventato
smaruto, confuso, [Pugliese, I 22:ch'io son smaruto, non so ove mi sia]
smerare, rilucere purissimamente, abbagliare [Laude cortonesi] [parola d'origine guittoniana, Contini];
smerato, puro, splendente [Rime dei memoriali bolognesi, XIX,2]
smerrao, vedi smerare
(i)smisuratamente, smoderatamente
smorso 1, messo alla prova
smorso 2, insipido [Laude cortonesi]
soa, sua
soçernar, godere [Uguccione da Lodi, Il libro, 247; e de l'altrui aver sempre vol soçernar]
socorga, soccorra, venga in soccorso [Guittone d'Arezzo]
soçura, sozzura morale e materiale, turpitudine, sporcizia
sofferire, sifferire, soffrire, sofrere, sofrire, sofirire, sopportare; tollerare, permettere (soffera, sopporta,; sofferrò, sopporterò) [Rime dei memoriali bolognesi, XXVII,6: se più lo sofiriti, se lo tollererete ancora];
- sofresco, soffro; [Bonvesin, De scriptura nigra 398]
sofrata, miseria, necessità (gallicismo) [Proverbia quae dicuntur, 530: dice l'om, s'el è fuira, che lo fa per sofrata]
sofretoso, impotente (gallicismo) [Aquino III 9: mi me fa sofretoso, mi rende impotente]
- bisognoso [Jacopo Mostacci, III 26: ca s'eo son sofretoso d'abondanza, perché se io sono bisognoso di grande gioia]
sofrito, tollerato
soggiorno, riposo;
- a soggiorno: a sollazzo
solaa, solae, risuolato, lastricato
solenare, addolcire (es. le pene d'amore) [Brunetto Latini]
solere: lo soglio sapere, lo sapevo; come suole, come soleva (essere)
solfero, zolfo
sollamare, abbattere; sollama, abbatte [La giostra delle virtù e dei vizî, 116]; sollamaraio, abbatterò [La giostra delle virtù e dei vizî, 320]
sollicitu, ansioso (latinismo) [La giostra delle virtù e dei vizî, 505]
sollazzo: a sollazzo, per svago
solso, salsa [dialetto veronese]
soma, carico [Jacopone, LV,8: tale n’ho redutta soma, ecco il lauto carico che ne ho riportato (Contini)]
somaio, asino
someiente/o, simile, similmente
somente, vien meno (Contini), [Proverbia quae dicuntur, 327: dapo ch'ele ha messo l'omo ben en la tresca]
somiere, asino [Jacopone, LV]
somonir, ammonimento
sonegliare, far rumore con sonaglietti; soneglianno [Jacopone LV,24 soneglianno nel mio gire]
sonte, sonto (agg.), colpevole, criminale (dal latino sons, sontis; voce dotta)
soperchianza, (soverchianza) smoderatezza, eccesso (d'amore, di sofferenza, ecc.) [Guido delle Colonne, IV 4: ché soperchianza - m'ha vinto e stancato], [Mazzeo di Ricco, III 4: Dunqua non fa lo meo cor soperchianza]
soperchiare, (soverchiare) superare
soperchio: eccesso;
- di soperchio, smoderatamente
sopra, su, contro; a proposito di; piú di; ai danni di (cfr. baldanza);
- è sopra le ricchezze e sopra amministrar, sovrintende a;
- sopra capo, sopra il capo,
sopraabbondevole, sovrabbondante
sopraprendere, prendere in piú del giusto
soprastare, indugiare a
sopresso, sopra ad esso, proprio sopra
sor, più di [Bonvesin, Disputatio rosae..., 28 no è flor gratïoso sover la vïoleta, non c'è fiore più grazioso della violetta]
sora 1, sorella
sora 2, sinonimo di fresca, deverbale da s(ci)orare, exaurare [Laude cortonesi: dolz'aurora fresc[h]'e sora]
sorado, ingenuo, sciocco
sorare, comportarsi scioccamente
soramente, scioccamente, ingenuamente
sorcudanza, sorcoidanza, sorcuidanza, tracotanza
Soria, Siria; [Giacomino da Verona, terra de Soria, Terrasanta]; (Rinaldo d'Aquino, VI 60: e mandilo in Soria
sormonare, esortare
sormontare, giovare; sormonta, giova
sorte: oltre la sorte, al di là di quanto concesso dal destino
sot, davanti [Bonvesin, Disputatio rosae..., 5]
sotio, sozio = socio
soto, sotto
sottano, umile
sottiglianza, maestria
sottilmente, raffinatamente
sotto: venire al di sotto, soccombere
sovenire, sovvenire (impers. col dativo); cfr. ricordare
soverchiare (soperchiare), superare, cresce, si accumula (Onesto da Bologna, i,9: quanto più dura | la vita mia, più soverchia il dolore]
sovrana, superiore, superba (nella lirica amorosa) [Aquino, Ia 49: sì è sovrana, non si chereria]; regina [Guido delle Colonne, I 21: a la sovrana di conoscimento, alla regina della saggezza]
sozerno, soggiorno, luogo ameno [Bonvesin de la Riva, De scriptura aurea 386: vedhess cotal sozerno]
sozio, sotio = socio
spaa, spada
spaldire, gaudio (infinito sostantivato) [Apugliese, Canzone de oppositis 45: di spaldire mi fa allegrare]
sparagnar, risparmiare; sparagna, risparmia;
sparare, squartare [Laude cortonesi, com'agnello che se spara, come un agnello che viene squartato]
sparere, apparir brutto, dispiacere; spare, appare brutto, dispiace [Guittone d'Arezzo]
sparto, sparso (verbo spargere), uscito [Laude cortonesi, tutto 'l sangue li era sparto / de la gran piaga, tutto il sangue gli era uscito fuori / dalla gran piaga]
spaurato, impaurito, pieno di paura
speçar, spezzare; speça, spezza (III persona sing. anche con valore di plurale: spezzano)
specie, cfr. spezie
spedale, ospedale
spegnere, spengere, uccidere; spento, ucciso
speme, speranza
spennere, spegnere, cessare [Jacopone LV,85 si la vergogna se spenne, se la vergogna cessa]
spera 1, riflesso della luce
spera 2, speranza [Vigna, II 21-22: Guardate ch'io non mora in vostra spera. / In vostra spera vivo, donna mia]
spera 3, stella [Guido delle Colonne II 15: lucente più che spera]
sperança, speranza, speranza; a la speranza di Dio, con l'aiuto di Dio
spereggianza, speranza; illuminazione divina [Laude cortonesi: damme spereggianza, illuminami; anche: dammi speranza]
spessa, profonda
speziale, particolare
spezie, specie;
- sotto spezie di questo, con questo pretesto;
- sotto spezie di ben fare, con l'aria di ecc.
spirito, riavere lo spirito, riprender fiato
spisseiare, moltiplicare; spisseiava, moltiplicava [La giostra delle virtù e dei vizî, 577]
sporuni, speroni [La giostra delle virtù e dei vizî, 338]
sprecare, abbattere; sprecaro, abbatterono [Elegia giudeo-italiana, 31: Sprecaro torri e grandi palaza, Abbatterono torri e grandi palazzi]
squagliare, struggere [Guido delle Colonne, IV 12: ma voi madonna, de la mia travaglia, / ca sì mi squaglia, - prenda voi merzide]
stactima, stiamo[La giostra delle virtù e dei vizî, 463]
staganto, mentre sta (stanno), stando
stagione, momento, tempo, circostanza;
- alla detta stagione, in quel tempo; a quella stagione, quella volta; in quella stagione che, allorché; a una stagione, una volta;
- a le stagioni, al momento giusto
- a la stagione, talvolta, solo in certi momenti, dal provenzale a sazons[Guido delle Colonne, I 44: Ordunque vale - meglio poco avere / che ben sentire - troppo a la stagione, Dunque vale di più avere ben poco che ben provare talvolta troppo
- manta stagione, spesso (Contini) [Protonotaro II 4: ca lo troppo tacere / noce manta stagione, perché il troppo tacere, spesso nuoce]
stai, state (verbo stare) [Giacomino da Verona]
staio, misura di capacità per i cereali
stamigna, tela di lana o di canapa [Apugliese, Tant'aggio ardire 44: cordon, stamigne e bon fresac[c]hi]
stanno, posizione, luogo sede, [Jacopone, LV,145: po’ la coda stia ‘l tuo stanno, dietro la coda stia la tua sede]
stanziale, perpetuo
stanziare, stabilire
stare, indugiare; fue stata, ebbe atteso; staìa, stava
- poco stante, poco dopo;
stascione, tempo, stagione [Jacopone da Todi, LXXXI,137: che passi la stascione]
state, estate
stato, grado e/o condizione sociale - agiatezza
statura, immagine (suggerisce da statua, ma l’immagine non è necessariamente scolpita) [Ritmo su Sant’Alessio, 211: de Cristu deu statura, immagine di Cristo Dio]
stazzo, edificio
stazzone, stanzone, stanza, sede [Jacopone, LV,26, chi sta appresso a mia stazzone]
stea, avvenga [Guittone d'Arezzo]
steso/a, imbandito [Jacopone da Todi, LXXXI,1012: con mense stese, con mense imbandite]
stèttera, resterebbe sazio [Jacopone da Todi, LV,47: che ne stèttera un porchetto, che sarebbe rimasto sazio un porchetto]
stiçon, attizzatoio
stile, modo
stiza, rogna [Rime dei memoriali bolognesi, XLI,6]
storbare, disturbare
- distogliere, [Proverbia quae dicuntur, 706: hom no la po storbar de ço qe li vien voia]
storlomia, astronomia [Apugliese, Tant'aggio ardire 47]
stormento, strumento
stornare, far tornare indietro; storna, torna indietro
storna (far), indietreggiare
stoscio, caduta
stranera, estranea [Rime dei memoriali bolognesi, XXXII,9]
stranio, strano, strano, estraneo, selvaggio [Guittone d'Arezzo], disumano [Proverbia quae dicuntur, 545: lo fato de le femene molto è stranio e fero]
strascinare, strascico [Jacopone, VIII,26, VIII,30: Puoi co lo strascinare – copre le suvarate, poi con lo strascico copri i tacchi di sughero]
stratto, discendente [Guittone d'Arezzo: de la schiatta gentil sua stratti e nati]
stravolto, capovolto
strebbiare, sciupare
stremio, sbigottito [Bonvesin, De agricola disperato, 55: el fo stremio da morte, egli fu sbigottito dalla morte]
stremità, miseria, povertà
stretta, calca
strettamente, avaramente
stretto, disagevole
strevi, staffe
stringere, tener soggetto
strocciata, storpia
struggere, sperperare; struggo, sperpero
strupo, strupro, stupro
strutto, distrutto [Elegia giudeo italiana, 3: de lo nemico ke m’ao strutta]
studioso, desideroso; affannoso
sturbare, cancellare [Rime dei memoriali bolognesi, XXVI,42: cummo omo che pigne e sturba, come uomo che dipinge e cancella]
sturciata, storpia
di subito, improvvisamente
succiso, reciso [Dante, Rime, XLVII,21: come succisa rosa]
sufficiente, adatto
sufolare, fischiettare
sugare, suggere, succhiare avidamente; sugi, succhi [Angiolieri]
suggetto, suddito
süir, eseguire
superbiamente, superbamente
suscitare, resuscitare [Dante, Rime XLIX, I]
suto, stato
suvarati, suvarate, tacchi (o suole) di sughero [Jacopone, VIII,29, li suvarati mittite – c’una gegante pare, mettiti i tacchi alti, così sembri una gigante; VIII,30: Puoi co lo strascinare – copre le suvarate, poi con lo strascico copri i tacchi di sughero]
svegli, serenate mattutine come le maitinate [Angiolieri] (ant. sveglione, da sveglia, strumento musicale a fiato che serviva nelle serenate e nelle mattinate)
sviare, appartare; sviarsi, appartarsi; [Elegia giudeo-italiama, 74: la donna da canto è svïata, la donna s’è appartata in un angolo]
taccia, colpa, capo d'imputazione;
tacciare, dar la colpa
taglier, piatto [Jacopone da Todi, LV,54: e par taglier de storione, e sembra un piatto di storione]
tamagna, tanto grande, grandissima [Bonvesin, Libro delle tre scritture]
talento, desiderio [Guido Cavalcanti, Donna me prega, 75]; volontà, intenzione [Proverbia quae dicuntur, 595: ké mile volte al çorno a le[r] se mua talenti, perché mille volte al giorno mutano intenzioni]
mal talento, avversione [Guittone d'Arezzo], [Mazzeo di Ricco, II 23: ch'eo non agio altra vita, / se non solo un talento, perché non vivo per altra cosa / se non per un solo desiderio]
talentoso, desideroso
tamanto, tamantu, molto grande, così grande, così tanto (come numero e come grandezza) [La giostra delle virtù e dei vizî, 613]; [Ritmo su Sant’Alessio, 131: de questo onore che avea tamantu]
tansi, perfetto analogico di tangere, ho toccato, toccai [Ritmo su Sant’Alessio, 8: vo mostra la claranza, vi ho mostrata l’evidenza; Contini]
tanto che, finché
taole, gioco del tric trac [Uguccione da Lodi, Il libro, 245: no vol çugar a scaqi a taole né ad açar, non vuol giocare a scacchi, a tric trac o a zara]
tasca, borsa, bisaccia [Jacopone, LV,38, nobel tasca de paltone, nobile bisaccia di un pezzente]
tastamento, lat. palpebrae
taule, v. taole, tric trac, gioco con pedine o con pedine e dadi su di un apposito tavoliere (Sella) [Apugliese, Tant'aggio ardire 52]
tavan, tafano
tecca, macchia (dal provenzale); lada tecca: brutta o laida natura [Latini]
tegnir, tenere, considerare; tegno, considero; tegnomi, mi considero; tègnotî, ti tengo
temente, pauroso
temenza, timore
temere (rifl.), temere
tempesta, tempo, circostanza [Rime dei memoriali bolognesi, III,25: Non foss'altra tempesta, magari non ci fosse altro tempo]
tempestate, avversità [Jacopone, LXXII,33, se i ven la tempestate], tempesta [Jacopone da Todi, LXXXI,70: e campa el tempestato, e si salva (la nave, sottinteso) dalla tempesta]
tempo, vita terrena (dal lat.);
- a un tempo, una volta; a certo tempo, a un giorno stabilito; di neun tempo, mai;
- per neun tempo, qualche volta;
- d'ogni tempo, in eterno;
temporal, per temporal, talora [Jacopone, VIII,39, Per temporal avèneise - che l’om la veia sciolta, talora accade che un uomo la veda spettinata]
temporale, tempo, mondo [Apugliese, Tant'agio ardire 219:com' nacque Artuso al temporale, come nacque Artù al mondo, cioè come rimase incinta la regina Ingerna che giace con il re Uter che, con l'inganno del mago Merlino, aveva assunto le sembianze di Gorlois Duca di Cornovaglia, il legittimo marito]
tenace, avaro [Jacopone XIX,31: Se tu fusse crudo - ad esser tenace, se tu fossi spietato nell’essere avaro]
tenere, tenere, trattenere, considerare tenere in considerazione; tenere con, stare dalla parte di
- tene mano: mi domina [Lentini, Canzone XIV 14: pesanza / mi distringe e tene mano]
teneretto: da teneretto, sin da tenera età (cfr. da teneretta età).
tenimente, possesso [Uguccione da Lodi, Il libro, 64]
tenor, tenore, esitazione; [Giacomino da Verona: sença negun tenor, senza alcuna esitazione]; indugio [Guido delle Colonne, III 30: di darmi morte e vita / senza nullo tenore]
tenorio, maniera, norma [Rime dei memoriali bolognesi XXIX,4: supra 'l tenorio de vostra plaenza, supera il modo del vostro gradimento]
tenza, (provenzalismo) lite, discordia [Apugliese, Provenzano 53: Ki mette briga e tenza]
teren, terreno
termine, a, temporaneamente; cfr. chente
terra, città
terza, la terza ora del giorno, partendo dall'alba, e perciò variabile secondo le stagioni; di solito, circa le nove; talvolta indica l'ora del desinare
testa, Giacomino da Verona: a summa testa, col massimo dell'acuto
testo, vaso di coccio, [Splanamento 238, un testo tuto roto, un vaso tutto rotto]
testimonio: falso testimonio, falsa testimonianza
ticca, capriccio, ticchio [Angiolieri]
tinore, tenore
tiratoio, tipo di tortura con le corde
titola, (citella, come afferma la Bonaccorsi) ragazza [Jacopone, VIII,45: remette lo co’ morvedo, parrà titola molto, il collo torna morbido e sembrerà molto giovane]
toccamento, il ripetuto toccare, contatto [Jacopone, VIII,13: Solo col desiderio, - senz’altro toccamento]
toccare, riguardare
tocco, momento
togliere, prendere; incominciare
toia, tolga, abbandoni
tollar, tollere, tolè, togliere; tolle, toglie; tollendoli, togliendoli; tol, toglie
tolta, sottrazione
tonder, tondere, tagliare
tondo (andare a), riuscire perfettamente
tòno, tuono
torcere (rifl.), deviare
tornare, inclinare, volgere
- tornate, volte, inclinate [Proverbia quae dicuntur, 717: Stratute son tornate a tuore et a raubare]
tornata, ritorno [Rime dei memoriali bolognesi, XIII,11: tosto sia l'andata | tenendo la tornata | como d'inamorati, breve sia l'assenza | pensando al ritorno | da innamorati]
torpiçato, stripocciato, accarezzato [Proverbia quae dicuntur, 479: sempre torna en amore la fiera torpiçata, sempre torna amorosa la bestia accarezzata]
tòrre, togliere; torrei, toglierei; toria, toglierebbe
torsa, mucchio
torsel, drappo funebre [Uguccione da Lodi, Il libro, 152]
tort', errato
torzion(e): torzione di ventre, mal di ventre
tòsco, veleno
tostamente, presto
tosto 1, tostu, presto, in fretta;
- in un tostu, in un baleno [La giostra delle virtù e dei vizi, 234]
tosto 2, duro
trabattere, camminare intorno in gran fretta
traboccare, trabocchare, cadere; trabocca, cade [Angiolieri]; [La giostra delle virtù e dei vizî, 440, ià se trabocchava, minacciava di cadere]
trabocchetto, botola, trappola
trabucare, precipitare, cadere [Rime dei memoriali bolognesi, XXX,8]; trabuca, precipita [Uguccione da Lodi, Il libro 22, e ço de su trabuca]
trabucho, arma da lancio, mortaio [voce provenzale]
traça, via battuta [Proverbia quae dicuntur, 484: recordase d'avanti, de soa mala traça]
tracoitare, far impazzire, mettere fuor di mente; tracoitato, messo fuor di mente [Guittone d'Arezzo: e me fa tutto folle / smarruto e tracoitato malamente];
tradare, passare, consegnare, vendere [Elegia giudeo-italiana, 58: E lo frate fue tradato, | ad una puttana pi piccato, e il fratello fu venduto | ad una puttana in cambio di prestazioni sessuali peccaminose]
tradigione, tradimento [Apugliese, Tant'agio ardire 208]
tradito, traditore; falso tradito [Angiolieri]; tradente, che tradisce
traffelare, venir meno per lo sforzo
trager, estrarre [Rime dei memoriali bolognesi, l,1: Io mi sono tutto dato a trager oro];
tragg', traggo, m'appiglio, traggo;
tragittare, far giochi di prestigio [Apugliese, Tant'agio ardire 93]
traluco, sono trasparente
tramazzare, stramazzare
trambe, trambi, entrambe, entrambi [Rime dei memoriali bolognesi, III,3]
trameto, invia
tramettere, interrompere [Apugliese, Provenzano 81: or tramettiamo / questa nostra kostune, ora interrompiamo / questa nostra disputa]
tramite, tralcio
tramudhar, stravolgere; tramudha, si stravolge [Uguccione da Lodi, Il libro 178]
tranat', trascinato
trangosciare, addolorare violentemente, angosciare [Lentini, Canzone XI 56 e fammi trangosciare / sì lo core, e mi fa angosciare / così tanto il cuore]
tranoverare, rubare sul conto della spesa
transìo, attraversò (da transire) [Ritmo su Sant’Alessio, 205: et grande pellagu transìo, e attraversò il grande mare]
transìto, passato, trascorso [Jacopone, LV,36: fette de lo dì transito, fette (di pane) del giorno passato]
transmutanza, transito [Laude cortonesi]
trapassamento, eccesso, trasgressione
trapassare, violare
traportare, portare al galoppo
trar, trarre, tirar fuori
- traçe, trae [Proverbia quae dicuntur, 672: tal ne va per trar dolce, q'elo ne traçe amaro]
trarl', strappargli
trarre (intrans.), accorrere; (idem, con a), accorrere presso
trarripare, precipitare
trasamare, amare accesamente
trasso, (da trarre) trae – traggono, trascina – trascinano;
trattate, intrighi, [Jacopone, VIII,22, che contra lo suo onore – facci male trattate]
trattato, balìa, potere [Jacopone LXXXI,34: te dai en suo trattato, ti sottometti al suo potere]
travaglia, fatica, tormento; affanno (franc.) [Guido delle Colonne, IV 11: ma voi, madonna, de la mia travaglia
travallare, mutare
traverso, bizzarro [Proverbia quae dicuntur, 413: Cavalo q'è traverso]
trasvolentieri, molto volentieri
travolgere: in altra guisa travolge, capovolge mettendo in cattiva luce
travollarsi, rivoltolarsi nel letto, rivoltarsi, dibattersi
travolta, trucchi, salti mortali per ingannare, piroetta, giochi di prestigio [Proverbia quae dicuntur, 435: ençegno e travolte per covrir soa folia, inganni e trucchi per coprire la sua follia]
trebuta, tibuto
treccola, fruttivendola
tresca, ballo [Proverbia quae dicuntur, 327: dapo ch'ele ha messo l'omo ben en la tresca]
trescare, ballare, danzare
trestizia, accidia
treva, tregua, patto stabilito da Dio
trezeria, inganno [Pugliese II 43: poi pare - a noi trezeria parvente, poi sembra - a noi un inganno evidente]
triare, scegliere, distinguere con precisione
tribulato, tribolato, tormentato
triçaria, inganno, frode, raggiro (fr. tricherie) [Proverbia quae dicuntur, 434: qe tutora s'empensa engano e triçaria, che tuttora pensa a inganni e beffe]
tristizia, accidia, malumore, tormento
tristo, afflitto, dolente, infelice
triunfo, trionfo
tro, traggo
tron, cielo [provenzalismo] [Uguccione da Lodi, Il libro, 233; pare Signor del tron]
trono, troni, tuoni [Apugliese, Tant'agio ardire 129: troni cun baleni repenti]
trombadore, trombettiere
troppellu, drappello (vedi francese troupeau, gregge)
trovare, truovare, trovare, poetare (truovo, trovo)
trovatore, trobador, poeta
truante, truanti, truffatori; vagabondo [Proverbia quae dicuntur, 644: e plui de nul truante sa far la garbinela]
trugliare, ingannare, raggirare; pescare con piccola rete [Canzone di Auliver 18: con' ven de dred, fais aisì con' chi truglia, quando giunge da dietro, faccio così come colui che pesca]
tunce, forse dal latino tunc: allora, dunque, sempre [Ritmo su Sant’Alessio, 64: sire Deu, tunce pia | la nostra prece, Signore Dio sempre pia la nostra preghiera]
turbulentu, cupo [La giostra delle virtù e dei vizî, 96]
tutavia, sempre [Rime dei memoriali bolognesi, I,20: che me pasca tutavia, che mi nutra sempre]
tutesor, tutte le volte, ogni volta [Lentini, Canzone X 15: ca tutesor cad eo merzé chiamasse]
tutore, a tutte le ore, in ogni momento
tuttabia, subito, senz’altro [Ritmo cassinese, 12, - Contini]
tuttavia, continuamente, sempre
tuttesore, sempre (francesismo) [Ritmo su Sant’Alessio, 96: Ma Cristu Deu a tuttesore; Contini]
tutto che, sebbene
ubblìo, dimenticanza, oblio
ubidenza, ubbidienza;
- sotto grande ubidenza, sotto una regola molto stretta
ubria, dimenticanza, oblio
ubrianza, oblio [Lentini, Canzone XII 20: membrando che m'ha miso in ubrïanza]
ubriare, obliare
udita (stare a udita), ascoltare [Angiolieri]
umqua, unqua, mai
uncha, mai
uncicati, arraffati
unganare, ingannare; unganone, ingannò
uguanno, quest'anno, ora
ulire, olezzare, profumare; uliscono, profumano
umiliare, rabbonire, rendere umile
umilïato, colui che sta in soggezione amorosa
unca, nulla, mai
- ça unca, giammai [Proverbia quae dicuntur, 573: A femena no è caro ça unca lo 'braçare]
uncina peso
undata, fiotto (di sangue) [Lauda dei servi della Vergine: fora ne vene undata, vien fuori un fiotto di sangue [Contini]]
unna, ogni
uno, un solo
unquamente, affatto
unquanche, unque, unquemai, mai
uppinione, opinione, parere
upporto, (dal latino oportet) occorre, è necessario [Jacopone, LV,21: ma èglie upporto confessare, ma gli tocca confessare]
us, ussu, uscio
usaa, abituata [Proverbia quae dicuntur, 558: poi q'è usaa la gata meter branca en laveço]
usaggio, uso, naturale costume, usanza
usai, abituati
usar, usare, frequentare; praticare (una religione);
- è usata di fare, suole fare;
- se', è usato d'avere, suoli, suole avere
usata, uso
usazo, uso;
- per usazo, per solito [Rime dei memoriali bolognesi, XXXIV,5]
uscita, esito
uso, contatto sessuale;
- reca ad uso temperato, usa con temperanza
- me so’ uso, ho fatto esperienza
usollo, usciolo [Rime dei memoriali bolognesi, a,8]
Ussolongo, nome locale insesistente, derivato dalla falsa interpretazione di al so logo (al suo luogo)
ussu, us, uscio [Ritmo su Sant’Alessio, 163: et po’ l’ussu dereto sì ‘mserrao.]
usu, uso, consuetudine, abitudine, costume, modo di vita [Rime dei memoriali bolognesi, XXVI,29: cusì fo per longo usu, così fa per lunga consuetudine] ad usu, consueto
uxore, moglie
vactete, vatti!
vaga, vada
vago, volubile
vaievre, valevole, di valore [Bonvesin, Disputatio rosae..., 40: plu umel, plu vaievre]
vaitenne, vattene
valentìa, abilità, capacità
valentre, valente, valente
valenza, ciò che vale, merito [Guittone d'Arezzo già no è valenza], valore [Rime dei memoriali bolognesi, XXIX,6; XXXVII,4]; prova di valore [Rime dei memoriali bolognesi, n,12: Quella ripresa non tegn'e valenza, Quel rimprovero non è prova di valore]
valere, vaglia, quale valore abbia [Rime dei memoriali bolognesi, n.13: chi acatt'al mercat, sa che vaglia, chi compra al mercato sa quale valore abbia]
valimento 1, aiuto [Lentini, Canzone XII 26:poi valimento - non mi dà]
valimento 2, valore [Aquino, I 18: ché per gran valimento / si dovria conquistare]; [Aquino II 17: che monta ed ave assai di valimento, che si innalza (di grado) e acquista gran valore]
valletto, giovane
valore, efficacia [Rime dei memoriali bolognesi, XXIX,14]
valsente, valuta dei beni corrispondente a una certa somma
vanaglolia, vanagloria
vanaglolioso, vanaglorioso
vanagrolia, vanagloria; cfr. grolia.
vanagrolioso, vanaglorioso
vaneare, essere vanaglorioso, essere vano
vanitate, errore (l'errore di credere alla divinità dell'amore) [Rime dei memoriali bolognesi, m,12: In vanitate non voglio più stare]
vano, folle [Rime dei memoriali bolognesi XXXI,4, come in Chiaro Davanzati 26,4];
varietate, disordine [Jacopone, LIV,37: grann’ è la varïetate]
vasello, vaso
vassieg, vasi [Uguccione da Lodi, Il libro 186]
vatado, vantando [Rime dei memoriali bolognesi, b,17]
vayri, vaio
vebe, voi
veçù, veduto [Giacomino da Verona: mai no fo veçù]; veçue, vedute, viste; vissuto
vedere, credere; ve', vede / vedi; veandome, vedendomi; vedesse, vedessi / vedesse; vedìemi, mi vedeva; vedrollo, lo vedrò; veggi, veda / vedi; veggia, veda; veggio, vedo; veggion/veggiono, vedono;
vega, vegia, veda
vegghiare, vegliare
veggi, botti [Apugliese, Tant'aggio ardire 18: di veggi e d'arke facitore, costruttore di botti e di archi]
vegnire, venire; vegno, vengo; vegnue, venute; ven/vene, viene; venìe, venivo
venço, vince
venire, diventare [Guittone d'Arezzo], ridiventare, venire, accadere; vénto, venuto
ventura, sorte, fortuna [Vigna, IV 19: Traditrice ventura, / perché ci amenasti?]
venuta: hai fatta mala venuta, mal t'incoglierà per la tua venuta
ver, vetro [Giacomino da Verona: clare como 'l ver, trasparenti come il vetro]
ver', verso
verage, veragemente, vero/a, veramente
verçen, vergine
verçer, giardino, orto, pomario (anche brolo)
vergheggiare, battere la lana (durante la lavorazione): tornare a fare il lavorante o mostrare di essere un lavorante senza cultura atteggiandosi a nobiluzzo
verno, inverno
verrucolato, tormentato, torturato (con la corda, che passava in una carrucola, o verrucola, alla quale veniva legata la persona da torturare)
versimile, verisimile
vertudiosa, virtuosa [Rime dei memoriali bolognesi XXXVII,8]
vertute, valore, efficacia
vesco, vischio [Jacopone, VI,13, più che vesco appicciaràte, ti si appiccicheranni più del vischio]
vesenda, vicenda, fatto [Bonvesin, Disputatio rosae..., 44: a le vesende se prova ki è amico de Deo]
vesica, vessica, vescica
vestimento (plur. vertimenta).
vetrana, vecchia [Proverbia quae dicuntur, 481: Al mondo n'è vetrana sì savia né sì paça]
veza (vega, vegia), veda
vexende, volte [Giacomino da Verona: doxo vexende, dodici volte]
vi', via
via, modo (cfr. per alcuna via o modo);
- per via di ragionamenti, mediante ragionamenti;
- che via sopra questi fatti dovesse tenere, quali decisioni dovesse prendere
viaçament, in fretta, velocemente
viaccio, più vicino, rapidamente [Apugliese, Tant'agio ardire 185]
vicenda, faccenda;
- viene ora a me la vicenda, viene il mio turno;
- rendanti vicenda, ti rendano il contraccambio
vie, ancora;
- vie più, ancor più
vieto, marcio
vilezza, bassa estimazione [Jacopone, LXXII,20, retornar a vilezza]
villanello, contadino
villania, insensibilità; nel linguaggio cortese è il contrario di cortesia;
viltate, viltà, incapacità di decisione, dappocaggine
vincitore: fal vincitore, lo fa vincere
vinco, salice
vinti, venti (num.)
virtú, virtute, virtude (pl. virtude), facoltà; impeto (di tal irtude)
viso, sguardo (dal lat.)
vista: far vista, menare vanto;
- dar vista di, mostrare di
vitiperio, vituperio
vitturioso, vittorioso
viuole, viole
vivanda, cibo (usato in modo allegorico)
vivere; viveria, vivrei
voglia, desiderio [Rime dei memoriali bolognesi, XX,21: e voglio tornar – tuto in vostra voglia, voglio tornar completamente nelle vostre grazie]
voia, voglia (sost. maschile)
voiar, volere; voiai, vogliate; voia, voglia (pres. cong.)
voido, vuoti
- voidi, vuoti [Proverbia quae dicuntur, 698: e quili qe lo crede è voidi como cana]
volaggio, bottino
volço, volge
volere (ger. vogliendo), anche dovere; vo', vuole; vi vuole, occorre; vuol essere offeso, sta per essere offeso; vogli',, voglio; voi, vuoi: vol, vuole; vorre', vorrei; vorra', vorrai; volsi, volli; vorre' lo, lo vorrei; vorria/vorrie, vorrei, vòtene, te ne voglio; vuo', vuoi; vòrave, vòravo, vorrebbe
volontade, avidità
volta,
- volta sotana, l'atto sessuale [Proverbia quae dicuntur, 443: mai s'ela se vè l'asio, ben fai volta sotana, ma se lei ne intravvede l'opportunità, subito si concede]
voltezar, temporeggiare;
- voltezar a la buonazza, temporeggiare quando c'è la bonaccia
vontera, volentieri [Proverbia quae dicuntur, 486: a lié cor' ogni bestia, per vederla, vontera:]
vòrave, vòravo, (volere) vorrebbe
voso, vogliono [Giacomino da Verona, ke voso in questa vita, che vogliono in questa vita]
voxe, voci; voxo, voce
xolosmini, sorta di pietre preziose, probabilmente le turchesi [Lentini, canzone VII 31: 'Nvilulti li xolosmini, ha reso vili (di scarso valore) i turchesi]
Yesu, Gesù
ystoria, storia, racconto
zachi, giacchio (sorta di rete con tanti piombo intorno al bordo, che serve per la pesca);
- gettare il giacchio tondo, trattare tutti allo stesso modo;
- gettare il giacchio sulla siepe, far cosa senza profitto
zaitif, infelice [Canzone di Auliver 21: Eu, las, zaitif]]
zan', giallo [Rime dei memoriali bolognesi, XXII,6: flor zan' e vermeglio] (francesismo)
zara, dado (gioco che si faceva con tre dadi); ne gittate queste zare, vi mostrate ingrati.
Zara, nel gioco dei dadi che così si chiamava, era il punto più basso, lo zero.
zariera/e, tavoliere su cui si giocava a zara
zaser, zazere, giacere (a letto, anche in seso erotico); zazuta, giaciuta
zellata, celata, nascosta
zelloso/a, geloso/a
zento, cinto
zer, gelo [Bonvesin, de scriptura nigra 388]
zercar, cercare; zercòn, cercarono [Rime dei memoriali bolognesi, III,4: zercòn del vin setile, cercarono del vino leggero, novello]
zigola, cipolla
zilion, giglio
zitello/a, bambino/a, non sposato/a
zo, questo [Guittone d'Arezzo]
zó, giù
zoco, scommetto, sono sicuro che [Rime dei memoriali bolognesi, XXXIX,3]
zoecti, civette, roccoli ("roccolo: caccia a reti fisse, poste in giro sotto arcate di verdura, mentre nel mezzo è collocato un praticello pieno di richiami, per attrarre gli uccelli di passaggio, che vengono poi sospinti contro le reti fisse da uno spauracchio detto sparviere o sfalco", Palazzi lo sparviere è detto anche civetta)
zoggia, zoia, gioia
zogliosa: gioiosa, in gioia
zoi, gioia (provenzalismo in forma monosillabica);
- gioielli [Rime dei memoriali bolognesi, XXII,7: riche zoi per dare, ricchi gioielli degni d'esser donati];
- ricompensa amorosa [Rime dei memoriali bolognesi, XXVIII,20: zoi i adomandai, le domandai la ricompensa amorosa (Orlando)]
zoioso, gioioso, in gioia
zollare, giullare [Apugliese, Tanto aggio ardire 15: so' zollare, sono giullare]
zonchata, giuncata
zontoge, aggiuntivi
zonzir, giungere [Rime dei memoriali bolognesi, XI,10]
zovem, giovane [Rime dei memoriali bolognesi, XV,1: zovem dona e saza, giovane donna avveduta]
zoxo, giù
zoya, gioia
zoyo, gaudio;
zubler, giocolieri, giullari [dialetto veneto]
zuccar, zucchero
zuoba, giovedì [dialetto veneto]
Bibliografia
testi effettivamente consultati, cui siamo debitori del risultato
della raccolta, insieme alle molte valide antologie scolastiche
Poesia del Duecento e del Trecento, a cura di Carlo Muscetta e Paolo Rivalta, Parnaso Italiano - Crestomazia della poesia italiana dalle origini al Novecen- vol. I, Illustrazioni a cura di Giulio Bollati, Giulio Einaudi editore. Torino 1956.-
Poeti del Duecento, a cura di Gianfranco Contini, Riccardo Ricciardi editore, Milano-Napoli 1960, 2 voll.
La poesia lirica del Duecento, a cura di Carlo Salinari, Utet, Torino II ed. 1968
Iacopone da Todi, Laude, a cura di Franco Mancini, Gius Laterza & figli, Bari 1974, pp. 651-846
Le rime di Onesto da Bologna, edizione critica a cura di Sandro Orlando, Quaderni degli «studi di filologia italiana» pubblicati dall'Accademia della Crusca – Quaderno 1, editore G.C. Sansoni Firenze 1975
Rime giullaresche e popolari d'Italia, a cura di Vincenzo De Bartholomaeis, Zanichelli, Bologna 1926, Ristampa Arnaldo Forni editore, Sala Bolognese 1977
Il Duecento, a cura di Piero Cudini, Garzanti, Milano 1978
Dante, Le rime, a cura di Piero Cudini, Garzanti, Milano 1979
Rime dei memoriali bolognesi, a cura di Sandro Orlando Giulio Einaudi Editore, Torino 1981
I Giullari in Italia, di Tito Scaffiotti, Xenia, Milano 1990
I Poeti del dolce stil novo, a cura di Carlo Salinari, TEA Editori Associati, Milano 1994, su licenza della Utet Torino, La poesia lirica del Duecento, Torino 1968,
Jacopone da Todi e la poesia religiosa del Duecento, a cura di Paolo Canettieri, BUR, Milano 2001
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