Divo Arcadico e retorico, diffusore di un nuovo Rinascimento, paladino di una nuova letteratura, finisce col restare l'amante di una parola incapace di creare nuovi miti. Il progresso scientifico e tecnologico comincia a correre spedito, lungo una strada che la letteratura non può imboccare perché non riesce a creare da un lato le idee portanti della nuova società e i suoi valori nuovi, e dall'altro gli eroi e i personaggi che avrebbero potuto rappresentare la nuova realtà . Lo scrittore resta affascinato dalle novità e dalla tecnologia, ma queste idee, pur procurando ebbrezza non lo portano a interpretare la vita e l'esistenza, e leggendolo lascia la sensazione di una profonda inconsapevolezza difficile da rappresentare perché coperta da immagini rutilanti e da un uso linguistico ricercato che alla lunga provoca un leggero fastidio. Nella sua grandeur D'Annunzio appare inconsapevole della propria incapacità di creare un mondo morale e umano come corrispettivo logico della realtà nuova che nasce dal franamento della Belle Époque, e dall'illusione che il mondo della fantasia e di un ego smisurato possa bastare. In lui fascino della forza è potente come la coscienza di sè. Col passare degli anni, mentre si disfa la tela di un uomo che si crede invincibile, si scatenano eventi luttuosi con due guerre mondiali e dittatori che lasciano dietro di sè una scia di sangue e di morte e una società che con molta fatica cerca una nuova strada. D'Annunzio è l'emblema di tutto questo, e la sua morte, avvolta in uno squallido mistero, è il simbolo di un uomo che parte con grandi ambizioni e si trova alla fine a gestire quelle grandi idee coltivate in gioventù rimaste incompiute e irrealizzate. Il poeta Vate non ha mai raggiunto a livello italiano il vertice di un assoluto credito poetico che, dopo Carducci, nel corso degli anni hanno raggiunto Pascoli, Montale e Pirandello, per citarne solo alcuni che hanno lasciato un'orma profonda |
Critica |
Testi |
Cronologia dannunziana Ettore Bonora, Lez. 1: Introduzione alle prose Autobiografiche - lez. 2: l′esperienza romana - lez. 3: decadentismo dannunziano lez. 4: Il piacere - Romanzo lez. 5: lez. 6: lez. 7: - Alfredo Gargiulo: L′imitazione carducciana (Primo Vere) " " - L′ esplosione naturalistica (Il Canto novo) " - Dalla lirica al racconto (Terra Vergine - Il libro delle vergini) - Il « racconto-paesaggio » (San Pantaleone) - Esaurimento lirico e rimpianti Intermezzo di rime)
PARTE SECONDA. — La Rosa.
I. — Il romanzo « ingenuo » (Il Piacere) II. — Gli « esercizii » di Andrea Sperelli (L′Isotteo — La Chimera) III. — La lirica di Andrea Sperelli (Le Elegie romane). IV. — Il romanzo « costruito > (Trionfo della Morte) . Ugo Ojetti, Alla scoperta dei letterati: D'Annunzio Adriano Tilgher, Il teatro da D'Annunzio a Pirandello Ottoveggio (redazione): intro a le vergini delle rocce |
Tabella delle prime edizioni delle opere fonte: http://www.segnideltempo.it Prosa Romanzi1891 L'Innocente esce a puntate in agosto sul (Corriere di Napoli), 1894 Il Piacere Romanzi del giglio:1895 I. Le Vergini delle Rocce II. La Grazia (non scritto) III. L'Annunziazione (non scritto) Romanzi del melograno:1900 I Il Fuoco edizione Treves 1900 II - Il Dittatore (non scritto) III - Trionfo della Vita (non scritto) ---- 1910 Forse che sì forse che no 1912 Contemplazione della morte 1916 La Leda senza cigno 1921 Notturno, Treves, (edizione definitiva rivista dall'autore 1932 Forse che sì forse che no (Ed. definitiva rivista dall'autore) ------
Novelle |
Bibliografia Gabriele D′Annunzio, Le faville del maglio a cura di Annamaria Andreoli, Arnoldo Mondadori editore, Milano 1995, edizione con il patrocinio de "Il Vittoriale degli Italiani. Album D'Annunzio con un saggio biografico critico di Annamaria Andreoli, Risorsa iconografica di Eileen Romano, Arnoldo Mondadori, Milano 1990 Gabriele D'Annunzio Cabiria, stabilimento tipo-litografico E. Toffaloni 1914 Gabriele D′Annunzio, L′orazione e la canzone in morte di Giosuè Carducci Milano, Fratelli Treves, editori ; MCMVII. Gabriele D'Annunzio, Il trionfo della morte, Milano, Treves editore, 1903. Gabriele D′Annunzio, L′orazione e la canzone in morte di Giosuè Carducci Milano, Fratelli Treves, editori ; MCMVII. Gabriele d′Annunzio, Il fuoco, fratelli Treves, editori Milano 1900 Gabriele D′Annunzio. San Pantaleone G. Barbera, Editore. Firenze, 1886. |
Biblioteca |
© 1996 - Tutti i diritti sono riservati Biblioteca dei Classici italiani di Giuseppe Bonghi Ultimo aggiornamento: 09 agosto 2012 |
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