Versione in ottava rima
del libro dei sette savi
Questo libro trata di Stefano,
fiolo de uno inperador di Roma;
el qual trata de beli amaistramenti.
1.
Lenziles, molto savio e doto,
dise : ? Signore, zascaduna femina
che a putanezo [1] lo so corpo ? condoto,
di giotonia la sua gola semina [2].
Uno artisano dal marcado fexe rivolto [3]; 5
conpr? nuove tordi, come lo mio dire zemina [4];
portoli a chaxa, e deli [5] a so moieri,
la quale dieze zoveni amava volentieri
2.
pui cha uno, ch? era lo so marito;
e volentieri ancora pui vintizinque 10
cha queli dieze, a cotal partito;
e tuti quanti voleva aver propinque,
e gustar qual di lor era pui savorito ;
e se bene in un mazo n? avese abuto zinque,
a tuti ad un trato aria tolto a prova; 15
e zi? a lei non averia parso cosa nova.
3.
Dise el marito a questa sua moiera :
‒ A zena sti nove tordi coxerai.
Insieme manzeremo, in tal maniera. ‒
Respoxe lei: ‒ Mo foseli pur asai! [6] ‒ 20
Fuora di chaxa and? lo marito con lieta ziera;
a rostirli la moiere and? hora mai.
Parevali mile ani dover stare
avanti che de queli la potese gustare!
4.
El spedo s? voltava molto forte 25
costei, sangiozando molto speso;
speso spudava con suo gote torte;
dizeva: ‒ I se cotti adeso adeso. ‒
Le bronze sbraxava con ziera acorte [7],
e speso li nonbrava, dizendo a eso: 30
A mio marito quatro ne vigneria,
e quatro a mi, e uno avanzeria.
5.
E coto queli, de spedo li chavone [8],
e queli s? coverse molto bene.
E poi s? dise : ? Zi? non aspeterone 35
se ?l mio pravo marito che non viene,
la mia parte io s? manzerone;
e? so che quatro a me apertiene. ?
E quatro tordi presto la manzava;
non me adimandate se le dede se licava [9]. 40
6.
E poi s? dizeva la giotonessa:
? Sti altri quatro ? de mio marito.
L?uno avanza; e so che ser? dessa:
a me lui lo daria, a tal partito;
e chus? io me lo tor? mi instessa: 45
dir? ch? aspetar non poso lo zio fiorito. ?
E ?l quinto tordo presto la manzava.
Di quatro che romaxe lei parlava:
7.
? E? so, se ?l mio marito a chaxa viene,
do de questi tordi lui me vor? dare; 50
l? ? melio che li manza adeso bene,
dapoi che invidata [10] e? son al manzare. ?
E de manzarli pui non se retene;
queli manz?, e do n? ebe a restare.
Poi si pens? costei a tal partito: 55
? Aim?, che ?l me crider? lo mio marito!
8.
Sete tordi, meschina, e? ho manzato,
e do soli ? romasti vera mente;
l? ? melio ch? io dicha per questo mal fato
che la gata li ? manzato di prexente. 60
L? ? melio, l? ? melio ! ? E chus? li ? divorato,
questi do tordi romaxi ultimente.
? Lo mio marito ver? afamato, ? lei pensoe.
E presto dela fava al fuogo mese moe.
9.
E quela non foe meza chota, 65
che ?l povero becheto [11] vene a chaxa.
La molie li dise : ? Marito, per sta volta
la vostra gata ? la panza raxa [12].
Tuti i tordi l? ? manzato quela stolta!
Per voi mi recrese, marito. ? E paxa 70
via; e un baston ave piato,
e lo suo gato ave ben bastonato.
10
E lo marito dise : ?Che bolie al focho? ?
? Dela fava, ? rispoxe ; ? aim? meschina! ?
E di quela i manestr? uno catin sporcho, 75
e lui per la fame di manzar non refina.
Poi ala zena con lui la invocho.
A lui respone quela pura fantina:
? Marito, ? lo stomaco s? pieno di pene e di guai;
hor manza tu, che io son fo[r]nito ora mai. ? 80
11.
Zi? non la intexe quelo isventurato,
credea che per li tordi l?avese dolore.
S? che, alto inperatore, guardati dalato,
che conpagnia con voi fia d?amore;
lo vostro fiolo h? huomo aprexiato, 85
non averia comeso algun erore. ?
Asentose Lenziles aprovo i so conpagni [13];
finito ebe el suo dire, e a voi i non lagni.
Note
___________________________________
[1] putanezo: lussuria
[2] semina: riempie
[3] rivolto: ritorno
[4] zemina: racconta
[5] deli: li diede (a sua moglie, che amava dieci giovani pi? di quanto amasse suo marito, e ancora ad altri venticinque pi? che a questi dieci, e tutti quanti voleva aver vicino, e di loro gustare ci? che era pi? saporito)
[6] Mo foseli pur asai: Magari fossero tanti
[7] accortamente rigirava le braci ardenti
[8] E dopo averli cotti li sfil? dallo spiedo
[9] non mi chiedete se si leccava anche le dita
[10] invidata: invitata
[11] becheto: povero cornuto
[12] raxa: piena
[13] Si sedette Lenziles vicino ai suoi compagni
![]() |
![]() |
? 1996 - Tutti i diritti sono riservati Biblioteca dei Classici Italiani di Giuseppe Bonghi Ultimo aggiornamento: 30 ottobre 2004 |
Static
Wikipedia 2008 (no
images)