Classici Stranieri

Managua – A distanza di pochi giorni dalla scarcerazione di 19 tra Vescovi, sacerdoti e seminaristi cattolici detenuti nelle carceri di Managua, è giunta la notizia della cancellazione dello status giuridico di 16 organizzazioni non governative, dieci delle quali cattoliche o cristiane evangeliche.
Secondo quanto si evince dalla stampa locale i beni mobili o immobili delle Ong, accusate di aver utilizzato le risorse provenienti dalle donazioni ricevute per cercare di rovesciare il Presidente Daniel Ortega nelle manifestazioni scoppiate nell’aprile 2018, verranno trasferiti allo Stato. Il Ministero dell’Interno ha dichiarato che nove ONG sono state bandite per non aver rispettato le norme che le regolano e per aver ostacolato le operazioni di monitoraggio e sorveglianza ordinate dalle autorità.
Altre sette ONG, invece, hanno presentato volontariamente domanda di scioglimento. A queste non verrà confiscato alcun bene.
I sandinisti, al potere dal 2006, hanno inoltre sostenuto che la messa fuori legge di queste ONG fa parte di un processo di ordinamento, perché non tutte le 7.227 che erano registrate in Nicaragua nel 2018 erano operative. Sempre nello stesso anno, quando sono scoppiate le proteste popolari contro la riforma della sicurezza sociale, oltre 3.500 ONG sono state sciolte dal governo di Managua.
In un rapporto dello scorso aprile 2023, Amnesty International ha denunciato che negli ultimi cinque anni sono entrate in vigore norme che hanno limitato la libertà di associazione e di espressione e le organizzazioni per i diritti umani sono state sottoposte a campagne diffamatorie, interferenze illegali e criminalizzazione. Tra i metodi più recenti impiegati per limitare la capacità d’azione degli attori della società civile, l’organismo ha segnalato la revoca del riconoscimento giuridico, le irruzioni negli uffici e il sequestro di beni e attrezzature. Inoltre, l’instabilità sociale ed economica ha costretto migliaia di persone a lasciare il Nicaragua.